Ragusa Sottosopra - Anno XII - N° 2
Opinioni a confronto
L'incognita MUOS in consiglio comunale
Si chiama MUOS. Mobil User Objective System. E’ il sistema radar statunitense di ultima generazione attraverso cui è possibile aumentare in modo esponenziale le capacità di collegamento tra i centri di comando, di controllo delle forze armate USA, dei centri logistici, di tutti i terminali, dei gruppi operativi in combattimento, dei missili e dei mezzi senza pilota. Un sistema straordinario universale e strategico di comunicazione militare. E nel territorio del comune di Niscemi, in contrada Ulmo, ai confini con il territorio ragusano, sta per essere realizzato uno dei quattro terminali terrestri del nuovo sistema radar. La sua installazione è frutto di un accordo tra il Ministero della Difesa ed il Pentagono risalente al 2007; la Regione siciliana, che aveva autorizzato la realizzazione dell’impianto tra il 2008 e il 2009, ha dato il via libera all’avvio dei lavori lo scorso 1° giugno. Il sistema di telecomunicazione satellitare ha una potenza di circa 2 milioni di watt. La vicenda, che non riguarda solo il comune di Niscemi, ma l’intera comunità della Sicilia sud-orientale, è stata oggetto di un’occupazione simbolica dell’aula consiliare da parte dei consiglieri del Partito Democratico Calabrese e Lauretta, di due sedute del consiglio comunale e di una risoluzione votata all’unanimità dei presenti in aula (21 consiglieri) nella seduta del 4 aprile scorso (hanno dichiarato voto contrario il gruppo di "Movimento Città" e "Italia dei Valori", ma non erano presenti in aula al momento della votazione) attraverso la ratifica di un atto d’indirizzo proposto dalla maggioranza con il quale si impegna l’amministrazione comunale a richiedere al presidente della Regione siciliana e all’assessorato regionale Territorio e Ambiente la sospensione della concessione per l’installazione del MUOS a Niscemi, in attesa che l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (ARPA) esprima un proprio parere circa gli eventuali rischi per la salute pubblica derivanti dall’emissione elevata di onde elettromagnetiche. Approfondiamo l’argomento con i consiglieri comunali Enrico Platania (gruppo Movimento Città) e Mario Chiavola (gruppo Ragusa grande di nuovo).
Nella seduta del 4 aprile scorso, malgrado la convergenza di opinione sulla necessità di formalizzare una presa di posizione rispetto all’installazione dell’ impianto MUOS a Niscemi, è stato votato e bocciato dai gruppi di maggioranza l’ordine del giorno, presentato nella seduta precedente dal Partito Democratico, con il quale si proponeva anche di impegnare sindaco e amministrazione ad aderire al comitato “NO-MUOS”, mentre è stato alla fine votato ed approvato un atto di indirizzo presentato dalla maggioranza con i voti anche del Partito Democratico. Serve dividersi sulle progeniture e sulle procedure?
Platania - Dividersi su progeniture e procedure non serve mai. Anzi è pratica da deprecare.
E’ tuttavia improprio parlarne con riferimento a quanto accaduto in consiglio comunale sulla presa di posizione da adottare nei confronti dell’installazione dei Muos in territorio di Niscemi.
Va subito detto con chiarezza che, contrariamente a quanto riferito sui giornali, l’ordine del giorno proposto dal PD e l’atto di indirizzo della maggioranza non sono in alcun modo sovrapponibili. Essi sono il frutto di modi diversi di
approcciarsi al fenomeno delle onde elettromagnetiche e alle soluzioni da adottare: riflettono modi diversi di pensare e, in ultima analisi, di far politica, cioè di prendere decisioni assumendone le responsabilità. L’ordine del giorno del PD, che ho condiviso nei contenuti e nelle richieste, non consente dubbi di sorta. Gli studi condotti dal Politecnico di Torino hanno
consentito di accertare che le onde elettromagnetiche emanate dai Muos sono causa di tumori e di leucemie infantili, comportano inquinamento per l’ambiente circostante e interferiscono sulle comunicazioni del vicino aeroporto di Comiso. Per questi motivi, con l'ordine del giorno del PD è stato chiesto innanzitutto di fornire una maggiore informazione alla
popolazione sugli effetti devastanti di tali onde, l’adozione di tutti gli strumenti utili ad accertarne compiutamente gli
effetti, ed ancora l’adesione del Comune di Ragusa al comitato "No Muos" il cui unico e primario obiettivo è la revoca o
l’annullamento di tutte le concessioni ed autorizzazioni rilasciate per l’installazione dei Muos, meglio compendiato nello
slogan “no Muos senza se e senza ma”.
La posizione della maggioranza e dell’amministrazione è sostanzialmente diversa:
partendo dal presupposto che esistono studi di segno contrario e che quindi non ci sono certezze sulla nocività di dette onde elettromagnetiche sull’uomo, sull’ambiente e sulle interferenze per le comunicazioni aeree, nel dubbio ed in attesa di
risultati più probanti demandati all’Arpa Sicilia, è stata richiesta la sospensione delle autorizzazioni. Due posizioni, a mio
parere, dunque inconciliabili: da una parte, la contrarietà assoluta all’installazione dei Muos nella consapevolezza dei loro effetti micidiali, dall’altra, una posizione di attesa. Non si poteva dunque aderire all’atto di indirizzo della maggioranza e, nel corso del mio secondo intervento, ho evidenziato l’assoluta incompatibilità dei due atti, segnalando con vigore come nella vicenda non si potessero avere dubbi, ricordando le morti per amianto e la vicenda processuale che ne è conseguita e che si è conclusa con condanne per disastro doloso.
Anche allora si era in attesa di risultati più probanti, ma i morti ci sono stati e le patologie tumorali sono aumentate. Aggiungo che in Italia si sta celebrando un altro processo per i danni e le morti causate dalle emissioni di onde
elettromagnetiche: quello relativo alle antenne della Radio vaticana.
Ma bisogna sempre aspettare i processi per la morte dei nostri figli ammalatisi di leucemia? O non abbiamo oggi il
dovere, e ancor prima, l’obbligo morale di fermare decisioni assunte in assoluto disprezzo della vita umana e dell’ambiente? Non credo vi sia altro da aggiungere, se non, ma la circostanza è assolutamente secondaria, che i Muos non sono italiani, ma degli Stati Uniti, che hanno già altri tre Muos nei loro territori, ma, guarda caso, in zone desertiche: lì non hanno bisogno di accertamenti supplementari in quanto li collocano dove non possono nuocere. Da noi invece non solo si autorizza la loro installazione, ma addirittura nei pressi di un paese ed all’interno di un’area protetta. E ancora discutiamo e ci affanniamo a capire se e quanto fanno male. Mi spiace non è una logica che mi appartiene. Per me tutto ciò ha dell’incredibile! Voglio infine farvi riflettere circa la forza cogente dell’impegno chiesto all’amministrazione nei confronti della Regione: poiché non ho certezze, ed in attesa dei risultati dell’ARPA, sospendi le autorizzazioni. Bene, provate a traslare nella vita di tutti i giorni ed alle vostre attività simili richieste. Sono assolutamente aleatorie.
Chiavola - Teoricamente non serve dividersi, però abbiamo ritenuto opportuno votare un atto di indirizzo che intima all’assessorato regionale Territorio e Ambiente il blocco dell’autorizzazione concessa, previo parere degli organi competenti in materia, piuttosto che votare un ordine del giorno che sarebbe servito semplicemente ad aderire ad un comitato. Non si tratta di essere attendisti, come rimarcato dai consiglieri dell’opposizione, ma semplicemente di acquisire più dati ed informazioni possibili, capire perché un governo nazionale e poi un governo regionale hanno avallato l’installazione di questo mega impianto. Comprendere perché la Regione siciliana si fa garante di vincoli e tutele in taluni casi anche eccessivi, e mi riferisco ad alcune forzature e ingessature nella stesura del piano paesistico della nostra provincia ancora in fase di definizione, e in altri casi, come appunto questo, si spalancano le porte ad interventi di pesante impatto ambientale in un contesto paesaggistico di interesse naturalistico rilevante, come la sughereta di Niscemi, facendosi bastare, nella decisione di stravolgere un vasto territorio e la sicurezza delle comunità che lo abitano, le rassicurazioni fornite dai vertici ministeriali e statunitensi. L’atto di indirizzo votato in consiglio è un primo passo concreto per dire STOP all’iter burocratico delle autorizzazioni, è un passaggio “istituzionale” che chiama in ballo altre istituzioni a cui formulare precise richieste. Il sindaco Dipasquale ha già coinvolto la conferenza dei sindaci sull’argomento e quando arriveranno tutte le informazioni necessarie da parte dell’ARPA si valuterà quale percorso intraprendere e con quali soggetti confrontarsi. Naturalmente l’auspicio è che la convergenza sulle posizioni da tenere sia condivisa ed unanime. A cosa è servito, ad esempio, al PD presentare un ordine del giorno in consiglio comunale senza avere coinvolto i consiglieri di maggioranza nella stesura del documento? A volte l’ossessione della primogenitura allontana le parti da un serio confronto collaborativo.
Il sindaco Dipasquale, a seguito dell’atto di indirizzo votato in consiglio, ha già chiesto al presidente della Regione e all’ assessorato regionale Territorio e Ambiente di sospendere la concessione per l’installazione del MUOS a Niscemi, in attesa che l’ARPA Sicilia si pronunci sull’impatto della struttura nel territorio per quanto concerne la tutela della salute pubblica. Ritenete che l’ARPA sia nelle condizioni di verificare tutti i dati necessari e fornire con contezza un “conforto” scientifico?
Platania - L'ARPA è un organo tecnico e certo non ha competenze mediche per poter stabilire se le esposizioni
alle onde elettromagnetiche possano generare tumori e/o altre patologie.
Può solo verificare se l'emissione delle onde sia rispondente ai parametri normativi imposti dalla legge italiana. Ma, mi chiedo, come si può misurare ciò che ancora non è?
Io non sono un tecnico, ma credo che dipenda dalla posizione dell'antenna e dall'angolazione della stessa. Ma chi
controllerà nel prosieguo tali posizioni? E poi siamo sicuri che siano funzionali agli obiettivi dei Muos? Il caso della Radio vaticana che sopra ho citato è emblematico. La soglia di emissione era stata ampiamente superata senza che nessuno avesse monitorato nel tempo la posizione delle antenne e le loro angolazioni (processo di condanna con sentenza passata in giudicato). A mio modo di vedere, dunque, l’Arpa non può fornirci alcuna utile indicazione.
Chiavola - Il sindaco ha fatto un atto di grande e ponderata responsabilità; personalmente ritengo che l’ARPA debba necessariamente pronunciarsi sull’impatto della struttura nel territorio e debba rilasciare alla comunità del sud-est siciliano un certo conforto scientifico, ha il dovere di farlo, se non fosse nelle condizioni di attestare tale conforto lo deve dichiarare o delegare altri a farlo.
Si sta installando un impianto altamente impattante all’interno di una riserva naturale (la sughereta di Niscemi), in prossimità di centri abitati e di strutture aeroportuali (Comiso), mentre i siti degli altri 3 impiani MUOS terrestri nel mondo si trovano in zone desertiche e molto distanti dalle città. Questo doppio scempio (dal punto di vista dell’ambiente e della salute), calato dall’alto e prodotto da logiche che sono totalmente estranee al bene comune, a chi dobbiamo attribuirlo?
Platania - Concordo pienamente che si parli di “scempio”, a prescindere dagli accertamenti da parte dell’Arpa. Non ci sono dubbi: le onde elettromagnetiche, per come saranno emanate dal MUOS, generano tumori, leucemie infantili e
devastano l'ambiente. Aggiungo, per quelle che sono le mie informazioni, che le onde elettromagnetiche, venendo a contatto con sostanze cancerogene, ne potenziano gli effetti. Circa la responsabilità sarebbe facile risponderle che si tratta dell’ennesimo atto di assoluto disprezzo nei confronti dei Siciliani e della Sicilia da parte dei nostri governanti, ma ricadrei in uno stereotipo siciliano, quello del vittimismo, in cui troppo spesso amiamo crogiolarci. La realtà è ben altra, solo a noi dobbiamo attribuire la responsabilità civica di quel che accade. Fino a quando non decideremo tutti di “fare” la politica, e cioè di essere cittadini attivi della “polis”, di partecipare alla Cosa Pubblica, di agire, in modo fermo e concreto, e con coraggio, per il bene collettivo, fino a quando non capiremo che “pubblico” non è contrario di “privato” ma è “res” che ci appartiene e ci partecipa, che il nostro “privato” non può svolgersi appieno se il pubblico non funziona e non risponde alle nostre aspettative di vita sociale, anzi le vanifica, i risultati, purtroppo, saranno sempre questi.
Chiavola - Possiamo attribuirlo a chi ha confezionato un piano paesistico per tutte le province siciliane non tenendo conto ovviamente delle tutele a cui andava sottoposta la sughereta di Niscemi, non paragonandola quindi ad altre zone protette e tutelate come potrebbe essere l’oasi naturale di Vendicari o Cava Grande del Cassibile; pur se di inferiore importanza la sughereta di Niscemi non meritava di essere sottoposta a tale scempio a così scarsa considerazione da parte dell’ente preposto, mentre per ciò che riguarda l’aeroporto non vorremmo che fosse l’ennesima scusa per non aprirlo, ci saranno comunque organi preposti a valutare eventuali incompatibilità con le apparecchiature aeroportuali.
Molti studi scientifici hanno dimostrato i rischi per la salute umana generati dalle onde elettromagnetiche di antenne, dispositivi elettronici, degli stessi cellulari che quasi tutti usiamo impropriamente. Come orientarsi in una materia così complessa e dibattuta e quale deve essere il ruolo delle istituzioni nei confronti della comunità che
rappresenta?
Platania - Non si può prescindere dall'informazione quanto più corretta ed obiettiva, quanto più ampia possibile. Nel 1991, l’economista statunitense Joseph Stiglitz ha condiviso con altri il premio Nobel grazie alla sua formulazione della teoria dell’“asimmetria informativa”, che è, in breve, la condizione in cui un’informazione non è condivisa integralmente fra gli individui facenti parte del processo economico, per cui una parte dei soggetti interessati ha maggiori informazioni rispetto al resto dei partecipanti e può trarre un vantaggio da questa configurazione. Potere informativo sinonimo di potere contrattuale ed economico. Voglio dire che tutti noi dovremmo essere messi nelle condizioni di conoscere i rischi dell’elettronica di cui, ormai, facciamo un uso quotidiano.
E, comunque, da tempo, è possibile, da parte degli organismi di governo, far ricorso al principio di “Precauzione” che consente di adottare misure anche di inibizione e di divieto per fronteggiare rischi per i quali non si ha certezza in ordine alla loro potenziale nocività. Ovviamente tale principio va applicato rispettando le regole generali della gestione dei rischi. Mi sembra, comunque, di affermare un postulato ovvio quando dico che la tutela della salute dell’uomo e dell’ambiente dovrebbe costituire il fine princeps di ogni politica degna di essere sostenuta: non dimentichiamoci che il “degrado
ambientale” è una delle cosidette “Dieci Minacce” ufficialmente proclamate dal Comitato delle Nazioni Unite (High Level Threat Panel).
Chiavola - Deve essere un ruolo di calma e cautela e chi è preposto a dare i cosiddetti conforti scientifici, lo deve fare con il massimo della professionalità, poiché non si può dire "no" ad ogni forma di progresso tecnologico e scientifico senza essere certi che tale progresso si trasformi in un male per la società, noi siamo per i “no”, ma motivati e se possibile confortati da certezza scientifica e suffragati da ricerca empirica.
Intervista a cura di Faustina Morgante
Seduta Consiliare del 4/4/2012
Enrico Platania (Gruppo Movimento Città)
Mario Chiavola (Gruppo Ragusa Grande Di Nuovo)
Area interessata alle emissioni elettromagnetiche
La sughereta di Niscemi
Niscemi- l'area recintata
Niscemi- l'area recintata
Niscemi- lavori in corso terminale terrestre
Muos- tipologia parabola
Commissione Risanamento Centri Storici:
Opinioni a confronto:
L'opera:
Il recupero:
Lavori in corso:
Palazzi storici:
Ambiente:
Itinerari:
Beni mobili:
Congressi:
Aggiungi questo link su: