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Ragusa Sottosopra - Anno XII - N° 2

Palazzi storici

Palazzo Arezzo di Triffiletti

Fu costruito da Carmelo Arezzo nella seconda metà dell’ Ottocento nell’area dove prima del terremoto erano ubicati i fabbricati della famiglia Castillett

Il palazzo Arezzo di Triffiletti sorge accanto a palazzo Arezzo Bertini1 con cui dunque condivide le piante che illustrano le variazioni planimetriche e quelle urbanistiche di contesto.
Tuttavia, seppur già pubblicate, dette planimetrie, per comodità di lettura, vengono qui riproposte in quante necessarie al fine di comprendere le variazioni che, nel corso dei secoli, hanno portato alla situazione attuale. Nel 1608 don Teodoro Castillett, barone del Monte, aveva già edificato il suo palazzo2 assorbendo tra l’altro la parte superiore del “Tocco”, acquistata dall’amministrazione della Contea. Tale edificio sorgeva nel sito dove oggi si erge la parte anteriore del palazzo Arezzo di Triffiletti, prospettante su Corso XXV Aprile, e, solo parzialmente, sull’attuale palazzo Arezzo Bertini3. Nella restante parte ove oggi sorge il palazzo Arezzo di Triffiletti, ovvero quella che si sviluppava a tergo del palazzo del barone del Monte, sorgevano le altre case palazzate abitate da vari membri della famiglia Castillett,4 famiglia assai influente in Ragusa nel ‘500-‘600 e fino al ‘700. Con il terremoto del 1693 tutti questi edifici crollarono o vennero gravemente danneggiati, ma solo quello prospiciente sulla Piancata venne ricostruito nel 1696 per iniziativa della vedova del barone Paolo Castillett, Brigida Iurato, che vi spese ben 400 onze per conto dei figli Giovan Battista e Andrea5. Mentre nel corso del XVII e del XVIII le aree limitrofe venivano via via acquistate dalla famiglia Arezzo di Donnafugata, tutta l’area su cui oggi sorge il palazzo Arezzo di Triffiletti rimase invece di proprietà della famiglia Castillett, seppure questa non l’abitasse più, essendosi trasferita a Naro6. Intorno al 1850 l’area in questione venne acquistata dal barone Carmelo Arezzo di Triffiletti7 il quale, lasciata in primis la casa avita sita nell’attuale piazza Pola, dopo una breve permanenza nella casa Campo 8, sita nell’odierna via Chiaramonte assai prossima alla chiesa di S. Francesco all’Immacolata, dimorava oramai nella casa del prozio, sacerdote Casa, nella piazza delle Logge, ovvero in piazza S. Giovanni. Non si ha notizia se il barone Carmelo Arezzo, che morirà nel 1864, sia arrivato materialmente a trasferirsi nella nuova costruzione, della cui data di fine costruzione non si dispone, ma appare assai probabile che sia stato il figlio Domenico Arezzo il primo abitante della nuova dimora ricostruita. La famiglia Arezzo continuerà in linea retta ad abitare il palazzo fino ai nostri giorni, anche se prima del 1880 il barone Domenico Arezzo dividerà l’immobile in due, accrescendolo di un’ulteriore ala verso mezzogiorno e lasciandone una parte ad ognuno dei suoi due figli, Carmelo e Giuseppe9. A titolo di curiosità si sottolinea come per ben due volte nell’arco di circa un secolo il titolo baronale sia stato trasferito al secondogenito per morte prematura del primogenito. La prima volta accade quando muore Gaetano Arezzo, 2° barone di Triffiletti, fresco di nozze con la figlia del barone di Donnafugata; sarà il fratello Giuseppe a sposarne la vedova e sarà il fratello Carmelo, secondogenito, ad averne il titolo.
La seconda volta accade quando muore, disperso in Croazia, nel corso della 2° guerra mondiale, il barone Carmelo Arezzo; sarà il fratello minore Domenico ad ereditarne sostanze e titolo. Il palazzo Arezzo di Triffiletti alloggia il suo principale ingresso sul Corso XXV Aprile. Il portale, costituito da un grande arco a tutto sesto inquadrato fra due paraste, poggia su un basamento in pietra asfaltica che si estende per l’intero prospetto, rispettando il dislivello del corso su cui si svolge.
Due porte di accesso ai lati del portale immettono in ambienti, oggi adibiti ad esercizi commerciali, ma un tempo costituenti i “dammusi” del palazzo. In asse con le tre aperture descritte, al di sopra della fascia marcapiano, si aprono tre balconi sorretti da mensole decorate a scanalature geometriche. Il cornicione completa il primo prospetto. Su via del Convento si snoda invece il secondo prospetto del palazzo. La sua struttura, piuttosto semplice e regolare, si compone di sette aperture al piano inferiore, corrispondenti  ad altre sette sul piano superiore. La  distribuzione non regolare delle aperture trova giustificazione nella disposizione interna degli ambienti. Sulla via del Convento si trova il secondo accesso al palazzo nella parte dell’ ampliamento intervenuto subito dopo l’edificazione del corpo principale. Di particolare pregio, all’interno, l’androne di ingresso che presenta un elegante portale di pietra asfaltica, sormontato dallo stemma di famiglia, che immette nelle scale di accesso al primo piano, ed il grande salone delle feste che mantiene intatti gli arredi ed una ricca pavimentazione originale.  

1 Ragusa Sottosopra anno XII n.1/2012
2 Manoscritto di Anonimo sulla Ragusa del ‘600 ‘ Francesco Garofalo
3 Manoscritto di Anonimo sulla Ragusa del ‘600 – Riveli del 1607
4 Giuseppe Raniolo – Riveli del 1607
5 Documenti vari archivio privato famiglia Arezzo
6 Documenti vari archivio privato famiglia Arezzo
7 Documenti vari archivio privato famiglia Arezzo
8 Casa di proprietà del nonno, Carmelo Sortino Campo
9 Testamento del barone Domenico Arezzo, copia, Archivio privato famiglia Arezzo

Autori: Giuseppe Arezzo e Don Giuseppe Antoci

palazzo arezzo
Palazzo Arezzo di Tiffiletti
prospetto
Prospetto principale su C.so XXV Aprile
prospetto
Prospetto su Via del Convento
androne ingresso
Androne ingresso
portale
Portale d'ingresso alle scale
cappella
Cappella
salone
Particolare salone
salone
Volta del salone
salone
Particolare salone

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