 
        
        
  I monumenti del tardo barocco di Ragusa
I 18 monumenti riconosciuti dall'UNESCO
Palazzo Cosentini
L'edificazione del palazzo risale al terzo quarto del XVIII secolo per iniziativa del barone Raffaele Cosentini
				    
								 e del figlio Giuseppe e, probabilmente, si concluse nel 1779, 
        a questo anno risale infatti un documento che fa riferimento all'acquisto delle tegole per il tetto. Il palazzo si 
								trova alla confluenza di due importantissime vie di comunicazione della città antica, la Salita Commendatore con la 
								scalinata che metteva in comunicazione il quartiere inferiore con quello superiore e la strada di S. Rocco, che 
								passando davanti alla chiesa omonima, attraversava la vallata di S. Leonardo e si collegava alle "trazzere" 
        che conducevano a Comiso e Chiaramonte.
 e del figlio Giuseppe e, probabilmente, si concluse nel 1779, 
        a questo anno risale infatti un documento che fa riferimento all'acquisto delle tegole per il tetto. Il palazzo si 
								trova alla confluenza di due importantissime vie di comunicazione della città antica, la Salita Commendatore con la 
								scalinata che metteva in comunicazione il quartiere inferiore con quello superiore e la strada di S. Rocco, che 
								passando davanti alla chiesa omonima, attraversava la vallata di S. Leonardo e si collegava alle "trazzere" 
        che conducevano a Comiso e Chiaramonte.
								
Per questo motivo ai due cantonali si trovavano, come ci dice una descrizione dei primi anni del secolo XX, le 
								statue dei protettori dei viandanti: S. Francesco di Paola, ancora esistente, dal lato della scalinata, e San 
								Cristoforo o	S. Rocco, dall'altro lato.
								
								 Il prospetto principale dell'edificio, a due piani è delineato da due alte paraste, che terminano con un curioso 
					   capitello arricchito da festoni e dalla conchiglia, elemento tra i più caratteristici delle decorazioni barocche.
					Il prospetto principale dell'edificio, a due piani è delineato da due alte paraste, che terminano con un curioso 
					   capitello arricchito da festoni e dalla conchiglia, elemento tra i più caratteristici delle decorazioni barocche. 
								
I tre balconi del piano nobile si caratterizzano per la ricchezza di decorazione delle mensole con mascheroni dai 							
								volti 
								 grotteschi e deformi, nel primo a sinistra, sormontati da figure di musici, in quello 								centrale, figure alludenti all'abbondanza e in quello a destra, personaggi del popolo.
grotteschi e deformi, nel primo a sinistra, sormontati da figure di musici, in quello 								centrale, figure alludenti all'abbondanza e in quello a destra, personaggi del popolo. 
								
Il prospetto laterale è anch'esso delineato da due alte paraste ed ha un solo balcone con cinque mensole 
								popolate di figure tra le più originali della città, "i mascaruna i l'Archi", che hanno da sempre colpito 
								la fantasia popolare. Si tratta di cinque mascheroni grotteschi che tengono in bocca animali simbolici come la serpe e 
								lo scorpione sovrastati da figure allegoriche dell'abbondanza: donne con grandi mammelle ed uomini che reggono 
								cornucopie colme di frutti, alludendo alla ricchezza, vera o solo esibita, dei proprietari.
					
I testi e le immagini sono state estratte dal libro: "I Monumenti del Tardo Barocco di Ragusa"
					   
per gentile concessione della T.N.G. srl - NONSOLOGRAFICA.
								
Le foto sono di Francesco e Stefano Blancato, i testi di Giuseppe Antoci I diritti di autore sulle immagini 
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