 
        
        
   Castello di Donnafugata
Il Parco del Castello di Donnafugata
- Il labirinto. 
           Quest'area appare oggi fra le più abbandonate e desolate. Il restauro del labirinto, fra i pochi in muratura, 
											
				        ha 
           ridato a questo manufatto la dignità che merita. All'interno di questo manufatto sopravvivevano piante volute dai 
											proprietari (ad es. alcune varietà di rose) ma molte altre nate spontaneamente o introdotte casualmente. Da 
											segnalare limitrofa al labirinto una vasca che riproduce la forma della Sicilia come riflessa 
           in uno specchio. ha 
           ridato a questo manufatto la dignità che merita. All'interno di questo manufatto sopravvivevano piante volute dai 
											proprietari (ad es. alcune varietà di rose) ma molte altre nate spontaneamente o introdotte casualmente. Da 
											segnalare limitrofa al labirinto una vasca che riproduce la forma della Sicilia come riflessa 
           in uno specchio.
- La cisterna ed il grande lago. Quest'area, quando saranno resi accessibili tutti i camminamenti ed in particolare il belvedere che si affaccia sul grande lago offrirà una vista inedita dell'impianto vegetale e del paesaggio. Quest'area si caratterizza per esser frutto della sommatoria di "isolette verdi" dominati da una ricca vegetazione di Rhus viminalis. In quest'area è inserito un sedile con scherzo d'acqua.
- Il viale della Coffee-house. Di questo viale esiste una foto particolarmente suggestiva, dove 
								    alberi di terza grandezza sistemati ai  bordi del viale creano un gradevole percorso che dalla gradinata del palazzo porta alla 
												coffee-house: Si può ipotizzare che si trattasse di filari di Photinia serrulata Lind. anche se testimonianze 
            orali descrivono questo vialetto con piante molto simili all'Anagnis fetida. Ma di questi ricordi non esistono 
												tracce o documenti.
												Mentre di certo alla base di questi alberi non c'era la siepe di bosso attuale che arriva sino alla coffee-house, ma 											
												vasi e altri tipi di siepi. bordi del viale creano un gradevole percorso che dalla gradinata del palazzo porta alla 
												coffee-house: Si può ipotizzare che si trattasse di filari di Photinia serrulata Lind. anche se testimonianze 
            orali descrivono questo vialetto con piante molto simili all'Anagnis fetida. Ma di questi ricordi non esistono 
												tracce o documenti.
												Mentre di certo alla base di questi alberi non c'era la siepe di bosso attuale che arriva sino alla coffee-house, ma 											
												vasi e altri tipi di siepi.
- Area dei Ficus. In corrispondenza dell'ingresso laterale esiste un suggestivo filare di ficus, composto da esemplari che possono esser considerati più che centenari; purtroppo sia per la disposizione (troppo fitti), sia per l'età e sia anche per la mancanza di acqua e di suolo presentano una situazione fitopatologia preoccupante.
- Le sedute circolari. A contatto con l'area precedente vicino e alla gradinata principale c'è una 
								    zona caratterizzata da quattro sedili in pietra posti in cerchio ai lati dei quali partono dei percorsi segnati da 
												siepi di lavanda.
												
				         Alle spalle dei sedili c'erano cespugli di mirto del quale è rimasto qualche esemplare. Alle spalle dei sedili c'erano cespugli di mirto del quale è rimasto qualche esemplare.
- Le bulbose. Tra il muro di cinta, l'area sopra descritta e il viale della coffee-house c'è un'area nella quale tuttora ci sono ampie tracce di bulbose, che erano coltivate in questo giardino secondo il gusto dell'epoca.
- "Il bosco dei pini. Occupa un'ampia superficie a nord-est del giardino ed è costituita 
								    principalmente da Pinus halepenis e, nella parte più a nord, da alcuni esemplari di Pinus pinea. Un lungo filare di 											
												Cupressus macrocarpa, in pessime condizioni vegetative, fiancheggia il muro perimetrale, sino ad arrivare 
			      			in prossimità dei cenotafi. L'area si presenta nel complesso molto intricata, anche per il rigoglio del piano 
												arbustivo, costituito da Rhamnus alaternus, Viburnum tinus e Rhus viminalis, che è divenuto invadente in tutto il 
												giardino.
            
 Questi a grandi linee gli elementi che compongono il parco di Donnafugata. Oggi appare opportuno e dindispensabile intervenire con operazioni urgenti e si spera che ritorni a breve al suo antico splendore con la sua vegetazione lussureggiante e nelle forme e nei modi che il barone Corrado Arezzo aveva voluto e realizzato."
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							Tutto il materiale è tratto dal testo "Donnafugata il castello" edito da: Filippo Angelica Editore
       
I testi sono a cura di: Carmelo Arezzo, Gaetano Cosentini, Milena Gentile, Biagio Guccione, Giacometto Nicastro
       
Le schede Botaniche sono di: Tiziana Turco Le Foto di: Giuseppe Leone
       
Si ringraziano l'editore e gli autori per la gentile concessione
					

 
     
             
             
             
             
            
 
       
       
       
      
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