 
        
        
    Castello di Donnafugata
Il Parco del Castello di Donnafugata
Vegetazione ed elementi compositivi
        
Il complesso di Donnafugata è stato oggetto di molti studi e ricerche nel corso di questi anni ma nessuno aveva 
								mai fatto sino ad ora un 
								censimento dettagliato della vegetazione presente nel parco. Infatti si è sempre posto attenzione ai manufatti senza 
								tenere conto che il patrimonio vegetale è la cornice nobile di ogni elemento presente nel parco.
								 
        Nel complesso la florula si presenta discretamente ricca ma il numero delle entità che la compongono è alquanto 
								ridotto rispetto a quello degli altri giardini e parchi impiantati intorno alla metà dell'ottocento che mediamente 
								superano le 150 specie anche nei casi di particolare degrado. 	
				     Un'altra peculiarità del giardino è lo scarso numero di 
								essenze esotiche introdotte  nel Mediterraneo dalla fine del secolo scorso a oggi. 
								Questa situazione va probabilmente 
								riferita a un impoverimento progressivo mai compensato da cure e soprattutto da reimpianti. Si può dunque ipotizzare 
								che il giardino, originariamente molto ricco e diversificato, sia stato gestito adeguatamente soltato nei 
        primi decenni della sua esistenza. Nelle attuali condizioni le perdite dovute all'incuria ed altri fattori sono tali da 
        non permettere di
 Un'altra peculiarità del giardino è lo scarso numero di 
								essenze esotiche introdotte  nel Mediterraneo dalla fine del secolo scorso a oggi. 
								Questa situazione va probabilmente 
								riferita a un impoverimento progressivo mai compensato da cure e soprattutto da reimpianti. Si può dunque ipotizzare 
								che il giardino, originariamente molto ricco e diversificato, sia stato gestito adeguatamente soltato nei 
        primi decenni della sua esistenza. Nelle attuali condizioni le perdite dovute all'incuria ed altri fattori sono tali da 
        non permettere di 
				     valutare, sia pure approssimativamente, l'originale consistenza. è tuttavia evidente che l'impianto di Donnafugata 
								rientra pienamente nella tipologia del giardino ottocentesco siciliano e che la originaria consistenza deve essere stata 							
								considerevole sia per il numero delle essenze che per il numero di esemplari che ospitava.
								valutare, sia pure approssimativamente, l'originale consistenza. è tuttavia evidente che l'impianto di Donnafugata 
								rientra pienamente nella tipologia del giardino ottocentesco siciliano e che la originaria consistenza deve essere stata 							
								considerevole sia per il numero delle essenze che per il numero di esemplari che ospitava. 
        Qui vogliamo porre una descrizione inedita del parco attraverso la lettura attenta della distribuzione delle oltre 1500 
								piante presenti nel parco, utilizzando la suddivisione elaborata in occasione del progetto di recupero del parco, 
								secondo le tre grandi zone omogenee: l'orto-frutteto, i giardini formali e i giardini informali. Ovviamente si tratta di 							
								una scansione	di zone di comodo che aiutano a comprendere l'impianto del parco.
				
- L'agrumeto collocato nel settore più occidentale del giardino e del quale sopravvive qualche mandarino e limone, fino al rilievo del 1985 era intatto e manteneva l'antica orditura.
- L'orto-frutteto. "E' stato così definito un settore 
              a scarsa copertura arborea, caratterizzato dalla presenza di 
              carrubi, olivi e mandorli, fisionomicamente simili alla campagna 
              circostante.
					    					Una parte di quest'area veniva destinata all'allevamento delle api, una delle attività della regione iblea, la 
														cui origine è molto remota. Nella parte a nord, infatti, si trovano i resti delle tettoie di protezione delle 
														arnie, mentre tutto attorno abbondano il rosmarino e il timo. Ai bordi i questa area è collocata l'area dei 
														cenotafi sottolineata da due semicerchi di cipressi."
              
 L'area che circonda il castello presenta una serie di "giardini formali", in modo coerente alla prassi che è prevalsa di solito nella storia dei giardini di realizzare a contatto con la villa le sistemazioni più geometriche e nelle parti periferiche quelle più informali.
pag. 2
							Tutto il materiale è tratto dal testo "Donnafugata il castello" edito da: Filippo Angelica Editore
       
I testi sono a cura di: Carmelo Arezzo, Gaetano Cosentini, Milena Gentile, Biagio Guccione, Giacometto Nicastro
       
Le schede Botaniche sono di: Tiziana Turco Le Foto di: Giuseppe Leone
       
Si ringraziano l'editore e gli autori per la gentile concessione
					

 
     
             
             
             
             
            
 
       
       
       
      
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