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Ragusa Sottosopra

n.4 del 04/09/2008

Ammiraglio Salvatore Scrofani

Adelina Valcanover, fotografa

foto articoloCRONACA DI UN RITORNO
Il Sindaco Dipasquale riporta da Venezia a Ragusa le spoglie dell'illustre concittadino


Fin dall'inizio degli anni settanta, a tutt'oggi, Mario Nobile, lo studioso di storia locale, ha svolto delle ricerche e si è dedicato alla raccolta di documenti per conoscere meglio la figura dell’ammiraglio Salvatore Scrofani, ragusano, cui è dedicata anche una via, convinto che era doveroso e importante far conoscere alla cittadinanza la vita e le vicende dell’illustre concittadino.
Qualche tempo fa portò a conoscenza del Sindaco Nello Dipasquale i risultati delle sue ricerche che mettevano in luce un personaggio che aveva avuto un ruolo notevole nel campo della medicina sia militare che cifoto articolovile e che sarebbe stato importante traslare da Venezia (la città dove si era spento e dove era stato sepolto 98 anni prima) a Ragusa le sue spoglie mortali per rendergli gli omaggi dovuti per i meriti acquisiti attraverso i quali aveva onorato la sua città.
Il primo cittadino ha subito fatto propria l'iniziativa dando incarico a Nobile di prendere gli opportuni contatti per predisporre le pratiche burocratiche necessarie per l’esumazione. Mario Nobile ha anche condotto una ricerca presso l’archivio storico dell'ufficio anagrafe di Venezia, riuscendo a rintracciare gli indirizzi delle abitazioni dove era vissuto l’ammiraglio, trovandone l'ubicazione e fotografando.
Non è una sciocchezza trovare un indirizzo afoto articolo Venezia. I sei sestrieri (così chiamati i quartieri in cui è suddivisa la città) hanno una numerazione che non si trova da nessun’altra parte in Italia. Infatti viene indicato il sestriere e il numero civico. In S. Marco era il 775 e al Castello il 4567!
A Ragusa è stata predisposta la richiesta per la esumazione indirizzata all'ufficio di polizia mortuaria di Venezia che ha disposto le operazioni relative per il 13 giugno scorso.
La sera dell’11 giugno, sotto un vero e proprio diluvio, è giunto a Venezia, accompagnato da Mario Nobile, il Sindaco Nello Dipasquale per presenziare all'apertura del loculo dei resti dell'ammiraglio.
Ad attenderli erano un corrispondente de “ La Sicilia” Giorgio Liuzzo,foto articolo il cameraman Gino Cintolo inviato di Telenova e la sottoscritta, in qualità di cronista e fotografa, giunti nel pomeriggio, per documentare le varie fasi delle operazioni. Il mattino successivo è stato dedicato agli ultimi adempimenti burocratici: prima negli uffici di polizia mortuaria in Campo Manin, poi recandoci con il vaporetto nell'isola di S. Michele, dove si trova il cimitero, per un sopralluogo alla tomba dell'ammiraglio e per prendere gli opportuni accordi con il personale, per il mattino successivo , giorno fissato per le operazioni di esumazione. Il giorno 13, alle 8 del mattino, Nello di Pasquale, Mario Nobile, Giorgio Liuzzo, Gino Cintolo e chi scrive siamo andati direttamente al recinto IV del cimitefoto articoloro per assistere alla procedura di esumazione.
A tal proposito è opportuno spendere una parola di ringraziamento nei confronti del personale che ha eseguito tutte le operazioni necessarie per la perizia, attenzione e sensibilità poste nel rimuovere i resti e disporli nell'apposito contenitore di zinco.
Dopo la sigillatura la cassetta è stata avvolta dal Sindaco Dipasquale in una bandiera tricolore con lo stemma della Marina Militare di cui l'ammiraglio era stato Ispettore Generale Medico del Corpo Sanitario della Regia Marina Militare.
Non restava che completare l'iter burocratico svolto subito negli uffici del cimitero con la firma di alcuni documenti e poi, il giorno dopo, con l'ultima documentazione per rifoto articolotirare la cassetta con i resti dell’ammiraglio Scrofani da traslare e i permessi per il trasporto. Nella mattinata del 14 giugno, sotto una pioggia battente e un vento freddo, l'ammiraglio Scrofani ha lasciato Venezia, per tornare verso il sole caldo della sua città natale: Ragusa.

LA BIOGRAFIA
Salvatore Scrofani nacque a Ragusa il 30 novembre 1835 da Francesco e Orazia Corallo, agricoltori, quarto di quindici fratelli. Giovane dotato di spiccata intelligenza e passione per lo studio, nel gennaio del 1854 si iscrisse alla Facoltà di Medicina dell’Università di Catania laureandosi a pieni voti il 2 luglio 1859 e acquisendo la laurea in Chirurgia il 9 giugno 1861 presso l’Università degli Studi di Nafoto articolopoli. Entra in Marina nel 1862 come attesta il Regio Decreto n. 279 del 14/05/1862 “... Si nomina il medico borghese Salvatore Scrofani a medico di Corvetta di II classe nel Corpo Sanitario della Regia Marina”. Nel 1865, ancora trentenne passò alla storia, o meglio alla leggenda, per aver eseguito sul sultano turco Abdulaziz, che soffriva di lancinanti dolori al capo, un difficile intervento chirurgico con taglio della calotta cranica e chiusura della stessa con una lamina d’argento. Intervento con esito positivo che nessuno dei più noti medici dell’epoca era riuscito ad intuire ed effettuare. Per essere stato liberato dal suo male, il sultano avrebbe voluto colmarlo di ricchezze, ma pare le abbia rifiutate asfoto articoloserendo che in Italia si paga con l’onore e non con l’oro. Fu per questo che il sultano lo decorò con l’Ordine del Mecit, la massima onorificenza turca. Il 24 marzo 1885 parte da Venezia per Napoli dove l’8 aprile s’imbarca sulla nave Città di Napoli di passaggio per Massaua (nel mar Rosso). Giunto a Massaua il 15 aprile s’imbarca sulla nave Garibaldi in qualità di direttore dell’Ospedale Galleggiante e responsabile sanitario del Corpo di Spedizione.
Il 14 settembre 1886 fu encomiato... per il modo sommamente lodevole col quale seppe disimpegnare, anche in momenti difficili, il delicato incarico di Direttore dell’Ospedale stabilito sulla Garibaldi a Massaua. Nel 1895 fu il fondatore degli Annali di foto articoloMedicina Navale, che poi diresse fino a tutto il 1897 quando, promosso a Ispettore medico, il generale Scrofani lasciò l’incarico di direttore della rivista. La prestigiosa pubblicazione è edita ancora oggi come mezzo di aggiornamento dell’Ufficiale Medico della Marina Militare. Raggiunse il massimo grado nel corpo sanitario della Regia Marina Militare divenendone Ispettore Generale Medico e svolgendo anche funzioni di Direttore dei Servizi Sanitari del Ministero della Marina e di Consulente del Ministro. Morì il 13 agosto 1910 a Venezia.
Il 31 luglio 2008 i resti mortali sono stati tumulati presso la tomba di famiglia nel cimitero di Ragusa superiore.
(a cura di Mario Nobile)

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