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Ragusa Sottosopra

n.1 del 08/02/2010

La riqualificazione dell'area di Largo S.Paolo

foto articoloIN VIA DI COMPLETAMENTO LA RIQUALIFICAZIONE DELL' AREA DI LARGO S. PAOLO CON IL RECUPERO DELL' EX
MACELLO E LA REALIZZAZIONE DI PARCHEGGI INTERRATI E DI SUPERFICIE


L'intervento si inserisce nel contesto storico ambientale del quartiere Mocarda. Con le sue latomie. Il costone roccioso. La necropoli protostorica.
I fondovalle ed i torrenti. Un’emergenza architettonica ed un'area dismessa per l'estrazione petrolifera

Le indicazioni della committenza riguardavano il restauro ed il recupero dell'edificio dell'ex macello, la realizzazione di un parcheggio interrato ed il recupero di alcune latomie. L'intero progetto è stato condizionato oltre che dalle "strutture" fisiche, cioè dal complesso di relazioni che le sue parti stabiliscono tra di loro, anche dai significati che queste assumono nella comunità che l'accoglie.
Il primo approccio è stato accertabile attraverso le operazioni di rilievo grafico e fotografico, ma soprattutto attraverso i saggi, gli scavi e le analisi.
Il secondo, cioè il significato che le strutture assumono nel contesto territoriale, è stato esaminato alla luce delle implicazioni che esse stabiliscono nella identità culturale della comunità; ciò costituisce la memoria individuale e collettiva della comunità nella quale questo patrimonio si trova e di cui (come nel caso dell'ex mattatoio e delle latomie ai margini dell'area ex Somicem) rappresentano un aspetto importante della sua storia passata: quella scritta con le pietre.
L'ex mattatoio comunale, le latomie e l'area ex Somicem sono d'indubbio interesse storico, seppure legate ad epoche differenti, comunque interessanti sia dal punto di vista architettonico, antropologico e di archeologia industriale. In questa fase ci è sembrato giusto raccogliere ed ordinare selettivamente e cronologicamente le emergenze presenti come evidenziate da illustri personaggi, archeologi, studiosi (G. B. Hodierna, Paolo Orsi, Biagio Pace, G. Di Stefano). Scrive Giovanni Di Stefano a proposito del Quartiere Mocarda: La dislocazione, sul margine sinistro della vallata, di alcuni episodi funerari (necropoli protostorica area Carmine) sembra indicare, a parte una frequentazione in piena età preistorica, una maggiore fortuna del sito di Ibla già nel IX-VIII sec. a.C.
Nell'età classica e tardo-antica-medievale la vallata è stata teatro di civiltà, luogo di lavoro duro nelle cave di pietra oppure luogo della vita e della morte di tutti i giorni, della gioia e del dolore degli abitanti delle case rupestri medievali, dei quartieri-ghetto ebraici.
Il progetto
L'iter progettuale, stabilito in due fasi, hafoto articolo individuato, oltre al recupero dell'immobile dell'ex-macello e della costruzione del parcheggio interrato, ulteriori interventi quali la copertura del canale e successivamente, per le variate disposizioni normative, la messa in sicurezza del costone roccioso. Le differenti tipologie d'intervento per il raggiungimento degli obiettivi programmati e per la realizzazione del progetto, piuttosto complesso, hanno spaziato dal restauro alle strutture in cemento armato, dalla idraulica alla prefabbricazione, dall'impiantistica al consolidamento dei costoni ed hanno interessato specifiche maestranze specializzate.
L'edificio
La data di costruzione non è certa ma appare verosimile, vista la tipologia costruttiva ed i particolari (cornicione, sagome, attico, cantonali, zoccolo), che l'edificio sia stato edificato agli inizi del '900 e certamente prima del 1922 (non si hanno infatti riscontri nell'intensa attività di lavori pubblici che hanno interessato il nostro comune fino al 1938, né di tipologie e particolari riconducibili a tale periodo). Il corpo di fabbrica costituito dall'ex macello sembra sia stato utilizzato fino al 1930.
Tale circostanza appare probabile riscontrando la riunificazione dei comuni (Ragusa e Ragusa Ibla) avvenuta nel dicembre del 1926 che certamente ha unificato anche l'attività della macellazione nell'attrezzatura, coeva, di via Diaz a Ragusa superiore. L'immobile ha variato destinazione diventando fino agli anni '40 sede del canile municipale. Sembra pure che fosse stato utilizzato come archivio fino agli anni '50 per poi essere abbandonato diventando, inevitabilmente, un rudere.
La struttura ha una facciata che gode di una propria autonomia formale con un ruolo principalmente estetico ed a questa, nella parte interna, si innestano a pettine sia i due corpi di fabbrica che il cortile centrale; il fronte presenta due finestre e un portale. I due corpi di fabbrica prospettano simmetricamente sul cortile interno ed individuano al proprio interno un unico vano con arcata centrale.
L'intervento ha riguardato, date le pessime condizioni dovute all'abbandono, il consolidamento di tutte le murature perimetrali, l'integrazione di parti di cornici e lesene, la realizzazione della copertura in legno, dei cordoli sommitali e degli impianti necessari per il futuro utilizzo. Per il recupero del cortile si è riutilizzato l'originario basolato mentre l'area di fondo è stata liberata dalle superfetazioni.
L'area
L'area scoperta, identificata come area ex Somicem, era recintata e fino agli anni '70 accoglieva il Pozzo “Ragusa 28” per l'estrazione del petfoto articolorolio. In seguito alla dismissione petrolifera l'area limitrofa alle latomie è rimasta per lungo tempo inutilizzata, è stata successivamente sede di un cantiere-scuola della Cassa Edile di Ragusa. E' in questo sito che insiste il nuovo parcheggio interrato e di superficie.La superficie dell'area è di circa 1200 mq. e si estende tra l'edificio, le latomie e via Canale. Il parcheggio interrato, della superficie di 810 mq., può accogliere 36 autovetture ed è accessibile da una rampa a due corsie che si diparte da via Canale. Il solaio, realizzato a copertura del garage interrato, è destinato a parcheggio di superficie della capienza di 32 autovetture.
Il canale
I canali esistenti convogliano le acque provenienti sia dal bacino di cava Gonfalone sia quelle del torrente Carmine in un unico corso d'acqua. La sezione del canale si mantiene rettangolare per tutto il percorso e presenta brusche variazioni a causa dei dislivelli lungo il percorso introdotti per ridurre la velocità di deflusso. La verifica condotta sulla scorta dei dati P.A.R.F. assicura una portata ampiamente superiore rispetto alla portata derivante dal bacino imbrifero. Probabili sversamenti di acque sporche, sia nel torrente che nella rete delle acque bianche, hanno determinato da parte dell'Ufficio Sanitario la prescrizione di coprire il canale, anche per la immediata vicinanza di abitazioni. Il canale è stato oggetto di sistemazione idraulica ed a tal uopo è stato realizzato l'argine a ridosso delle abitazioni. La sua copertura è stata eseguita con tegoli piani in cemento armato precompresso determinando un’ulteriore area della superficie di 267 mq. da adibire a parcheggio per 13 autovetture.
Il costone
In virtù del Piano Assetto Idrogeologico ed alla relativa classificazione della zona dalla categoria R4 alla categoria R2 (aree di pubblica utilità), il costone soprastante all'area di intervento è stato oggetto di obbligatori interventi per la mitigazione dei rischi. La messa in sicurezza di gran parte dell'intero costone (in origine il consolidamento era previsto per un'area limitata, poi esteso in ossequio alla mutata normativa) ha comportato opere di perforazione in parete, la posa in opera di tiranti in acciaio Diwidag, iniezioni di miscela di cemento, il disgaggio di parti corticali ed instabili di roccia e picchettature puntuali di parti di costone. Questi interventi sono stati eseguiti da maestranze specializzate di rocciatori. Le latomie presenti nel sito sono state ripulite dai materiali depositati ed una di queste è stata completamente svuotata asportando materiale per circa 7000 mc.

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