
Ragusa Sottosopra
n.6 del 05/12/2005
Il Palazzo dei Bellio a Cava Velardo
una testimonianza architettonica della Ragusa pre-terremoto che il piano particolareggiato del centro storico dovrebbe prendere in considerazione
Giovanni Cintolo, architetto

Cava Velardo era un luogo marginale rispetto alla città, ma strategico perché legato al processo di risalita verso l'altopiano già evidente fin dal XVII secolo, che trovava le sue motivazioni nella trasformazione agraria iniziata con la distribuzione delle terre in enfiteusi. Lungo il percorso via Scale via Sammito, che dop


I Bellio emergevano oltre per gli importanti incarichi istituzionali che ricoprivano, anche nel campo della cultura, come un maestro Bellio che fu Lettore di metafisica a Padova e i fratelli Carlo e Teodoro Bellio, il primo professore di metafisica a Catania, Siena e Padova, il secondo, medico e professore di filosofia a Padova. Ma non sappiamo se questo ramo della famiglia abbia abitato il palazzo. L'edificio ha una sua rilevanza architettonica ed è caratterizzato, assieme al palazzo dei Leggio, da uno stretto legame con il sistema delle saie e degli orti che si sviluppano a monte della via, il quale è tuttora miracolosamente integro.
Ancora oggi, nonostante l'abbandono e l'incuria, è possibile osservare il canale coperto a volta che corre ai piedi del fronte roccioso e che raccoglie le acque della Fonte Sant'Alberto documentata dal Puglisi nella sua mappa del 1837 all'incrocio di via Sammito con via Cav. Distefano.
Il palazzo si sviluppava su tre livelli, il primo dei quali era costituito dai bassi adibiti a magazzini e botteghe; nel secondo livello, che ripeteva la cl

Le cose che ho cercato di ricordare sono note da anni, come tanti altri resti e aspetti storici, ambien-tali, architettonici che studiosi e appassionati di storia patria hanno saputo proporci in centinaia di pubblicazioni, studi, raccolte fotografiche. Ma nel progetto di Piano Particolareggiato questo materiale appare completamente trascurato, come nel caso del quartiere di Cava Velardo che è classificato “ambito di particolare degrado” e quindi preordinato per interventi di “ristrutturazione urbanistica” consistenti nella demolizione dell'esistente e nella costruzione di nuovi edifici di uguale volume con tipologia a palazzina. Nel Piano non sono previsti interventi per valorizzare il percorso che risale Cava Velardo, ignorato assieme alla pedonale proveniente dalla

La zona è effettivamente in uno stato di degrado avanzato, ma gli interventi non possono non tenere conto della storia millenaria stratificata in quelle pietre che abbiamo il dovere di recuperare perché racchiudono valori che appartengono alle gene-razioni future ed anzi, dopo la dichiarazione di patrimonio dell'umanità, al mondo intero.
Il Piano non prende in considerazione altre componenti importanti della struttura storica utili anche sotto l'aspetto dell'offerta turistica, come il ripristino della continuità di via Scale e del percorso di S. Lucia, interrotti con la costruzione della Strada Interna, del percorso del Pollarito, interrotto all'altezza di Porta Walter con la costruzione della strada di Circonvallazione, o come la valorizzazione del Palazzo dei LaRestia in via Scale-corso Mazzini, del quale i

Le citazioni potrebbero continuare ma bastano, credo, per capire che la filosofia del Piano è centrata soltanto sull'aspetto volumetrico degli edifici e che per la realizzazione dei diffusi interventi di sostituzione edilizia ci dovremmo affidare preva-lentemente ai costruttori, per cui è prevista anche la possibilità di costruire nuove palazzine in cemento armato. Tutto quello che è stato faticosamente costruito in venticinque anni di dibattiti ed iniziative per dare un senso al recupero del centro storico, dalla legge 61 alla dichiarazione Unesco, appare insignificante.
Ma se veramente vogliamo che Ibla e Ragusa Superiore sopravvivano alla loro marginalità ed ai problemi strutturali che caratterizzano la città antica, dobbiamo porci come obiettivo di adeguare l'edificato alle esigenze della vita contemporanea facendo leva sui valori storici, ambientali, architettonici che essi racchiudono.
Era questa, appunto, la finalità della legge 61 che, (ricordate?) venne concepita per contrastare un Piano Particolareggiato che aveva una filosofia analoga e che prevedeva di sostituire l'edificato di Ragusa Superiore con edifici alti fino a 24 metri.
In questa città si fa tanto, ma poi dopo qualche tempo si ricomincia da zero.
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