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Ragusa Sottosopra

n.4 del 18/07/2005

Il futuro del centro storico di Ragusa
Uno strumento volto a conservare rinnovandole le funzioni vitali di una città storica che
vuole diventare sempre più avanzata e moderna. Un enorme patrimonio immobiliare potrà
essere immesso nel circuito economico, ponendo fine al degrado e allo spopolamento.

Giorgio Chessari

foto articoloIl Piano particolareggiato del Centro Storico, predisposto da Francesco Poidomani, Enza Battaglia, Grazia Accillaro, Emanuele Scalone, Francesco Blancato, Marco Battaglia, assieme agli altri quattordici tecnici collaboratori del Gruppo di Progettazione, e presentato alla Città nell'incontro che si è tenuto nell'Aula Magna della Facoltà di Agraria l’11 luglio scorso, conferma la lungimiranza della scelta compiuta all'inizio degli anni Novanta dal Consiglio Comunale. Il massimo consesso cittadino decise allora di rielaborare il Piano Regolatore Generale, di riperimetrare il centro storico in base a criteri scientifici, di dotare Ragusa di una disciplina urbanistica compiuta costituita da norme generali, prescrizioni esecutive e piano particolareggiato del Centro Storico.
I frutti di quella scelta, sia pure con ritardi e difficoltà, stanno venendo a maturazione. Il Piano Regolatore Generale è in fase di avanzata istruttoria da parte del Consiglio Regionale dell'Urbanistica. Il Piano Particolareggiato è ormai pronto per essere sottoposto al procedimento di adozione da parte della Giunta e del Consiglio Comunale.
La proposta del nuovo Piano messa a punto sulla base delle acquisizioni di ordine culturale, metodologiche e progettuali sia del Piano Cervellati, Costa, Urbani, sia del Piano Regola-tore del Centro Storico elaborato da Franco Poidomani e dall'Ufficio del Piano del Comune, presenta un quadro analitico e conoscitivo dell'ampio nucleo storico della città, dalla sua origine sino agli anni Cinquanta, che non ha precedenti. Il lavoro svolto da Franco Poidomani e dalla sua équipe pone davvero le premesse normative e progettuali per promuovere una grande opera collettiva, sociale, culturale di rifondazione, trasformazione, conservazione e sviluppo della città storica e di quella contemporanea, offrendo un quadro di riferimento efficace per conservare e valorizzare il centro storico che fa parte del sito Unesco Le Città Barocche del Val di Noto. Il Piano si propone di assicurare la possibilità di recuperare, adeguare ed utilizzare per finalità residenziali, produttive, ricettive, universitarie, culturali, sociali l'enorme patrimonio immobiliare esistente all'interno del perimetro del centro storico, del quale il nuovo PRG ha operato, con grande sagacia e lungimiranza civile e culturale, la sua ricomposizione unitaria.
Secondo le rilevazioni svolte dai redattori del Piano Particolareggiato nel centro storico esistono ben 8.445 unità edilizie, per una superficie fondiaria complessiva di 795.744 metri quadrati. Le unità edilizie di base sono 7.231 con una estensione di 468.621 metri quadri; gli edifici moderni 759, con una superficie di 42.189 metri quadri; i palazzi 109 con 52.840 metri quadri; gli edifici specialistici 150, con complessivi 107.543 metri quadri; infine, le unità edilizie non classificate sono 44, con una superficie di 3.354 metri quadri.
Ben 6.138 unità edilizie, pari all'87,39 percento del totale dell'edilizia di base residen-ziale, hanno una dimensione minima che va dai 24 metri quadri a meno di 100.
La dimensione media delle unità edilizie di base del centro storico è di appena 64 metri quadri, nettamente inferiore persino agli standards dell'edilizia economica e popolare. E' proprio su tale stato di cose che il Piano, tra l'altro, si propone di intervenire prevedendo la possibilità di fare tutte quelle operazioni - accorpamenti, ristrutturazioni, ampliamenti-che sono necessarie per rendere utilizzabile il patrimonio immobiliare allo scopo di promuoverne il riuso, nel rispetto della densità fondiaria esistente, della sua identità architettonica, del suo tessuto urbanistico ed ambientale.
Secondo le elabofoto articolorazioni del Piano Particolareggiato il patrimonio immobiliare del centro storico avrebbe una potenzialità abitativa ottimale, cioè in base a standards residenziali moderni, di 40.446 persone, mentre secondo i dati del censimento della popolazione e delle abitazioni nel 2001 ve ne risiedevano 19.972, scesi, alla data del 6 luglio 2005, secondo le rilevazioni degli Uffici Demografici del Comune, a 16.596.
Il Centro Storico di Ragusa, articolato in dieci settori - Giardini iblei, San Giorgio, Anime Sante del Purgatorio, Santa Maria delle Scale, Car-mine, San Giovanni, Ecce Homo, Fonti, IV No-vembre, Cappuccini - dispone di un patrimonio edilizio che potrebbe accogliere, attraverso gli opportuni interventi che il piano particolareggiato consentirà di realizzare, altri 23.850 abitanti. Ovviamente tale cifra ha un valore me-ramente esemplificativo, per sottolineare una possibilità massima fisica. Il piano particolareg-giato ha il compito di offrire delle opportunità alla libera scelta dei cittadini e degli operatori economici, delle forze sociali, culturali ed anche della pubblica amministrazione.
Il progetto si propone di varare la normativa per consentire l'attuazione nel Centro Storico, non solo degli interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria e di restauro conservativo, ma anche tutti gli altri che sono necessari per consentire di mantenere e rinnovare le funzioni vitali di una moderna ed avanzata città, che vuole avere un passato, un presente ed un futuro nella comunità nazionale ed euro-mediterranea e nel “Villaggio Globale”, ormai fatto sempre più interdipendente dalla rivoluzione dei trasporti e dallo sviluppo delle tecnologie dell'informazione.
Il Piano Particolareggiato si inserisce nell'alveo di una sensibilità politica e culturale avanzata, che ha superato “la falsa e paralizzante antinomia tra distruzione passiva dei centri storici”, conseguente ad una illusoria “tutela vincolistica e la distruzione attiva conseguente a una generalizzata ed indiscriminata attività” di demolizione degli edifici antichi per far posto ad interventi edilizi sostitutivi.
Se il Consiglio Comunale lo vorrà adottare, in tempi rapidi, con tutti gli eventuali aggiustamenti che saranno accoglibili, finalmente sarà possibile porre fine all'ibernazione del Centro Storico, rimettendo nel circuito economico un patrimonio immobiliare enorme, il cui riuso e la valorizzazione potrà alimentare il circolo virtuoso di uno sviluppo di qualità della città e del suo territorio, dall'estremo nord dell'altipiano fino al mare. Si potranno così cogliere nuove possibilità di sviluppo.
Opportunità che si aggiungono a quelle di cui il territorio ragusano si è giovato con le positive ricadute di immagine che il riconoscimento, da parte dell'Unesco, del valore mondiale delle nostre città barocche ci hanno garantito.
Così come saprà certamente giovarsi del nuovo impulso che la realizzazione del Porto turistico di Marina di Ragusa e dell'Aeroporto di Comiso offriranno a questa parte del nostro Paese.

Il Gruppo di Progettazione del P.P.E


Responsabile del Progetto:
ing. Francesco Poidomani
Progettisti: architetto Enza Battaglia, arch. Grazia Accillaro, arch. Emanuele Scalone
Collaboratori: arch. Giorgio Colosi, ing. Salvatore Leggio, arch.Salvatore Arestia, geom. Giuseppe Sgarioto, geom. Renzo Ottaviano, sig.ra Rosaria Lo Cirio, dis. Gianna Maria Plachino, arch. Rosario Scillone, dott. Ignazio Guastella, geom. Emanuele Criscione, geom. Domenico Giudice.
Sistema Informativo Territoriale: arch. Marcello Di martino, geom. Marco Battaglia
Rilievo Fotografico: arch. Francesco Blancato

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