
Ragusa Sottosopra
n.4 del 26/07/2011
Il saluto a Mimì Arezzo
Faustina Morgante
La città saluta con grande partecipazione e testimonianza d'affetto e stima Mimì Arezzo
Ibla dipinta nelle pareti della sua casa. Scolpita nel suo cuore. Il cuore di Mimì Arezzo. Figlio illustre di una città che gli si è stretta attorno con grande dispiacere e commozione, consapevole che andava via un uomo dalle qualità rare, che ha dedicato una vita intera alla cultura della tradizione, della storia locale, alla valorizzazione della nostra terra.
Un amore coltivato attraverso varie forme di impegno: come scrittore, come storico, come politico, come amministratore.
Ironia e amabilità erano gli ingredienti principali del suo porsi; un modo d'essere che la malattia non è riuscita a cambiare, a oscurare.
“Un uomo d'altri tempi”, “un uomo d'onore e
Con grande volontà e coraggio non ha dato tregua alla sua malattia, affrontandola con una forza d'animo “senza parole”.
Non si fermava mai Mimì Arezzo. Quante volte l'abbiamo visto arrivare puntuale alle conferenze stampa, alle riunioni, con l'aspetto “sconvolto” dalla chemioterapia appena fatta (di cui si scusava), sempre con il sorriso sulle labbra ed una battuta ironica pronta.
Ha resistito fino alla chiusura di un ciclo che è coinciso con il portare a termine il suo mandato politico, sostenere il figlio Michele durante la campagna elettorale e trasmettere la sua esperienza di vita al futuro.
Faustina Morgante
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