
Dal 9 maggio lo scienziato Antonino Zichichi è cittadino ragusano. Un atto di riconoscenza che il sindaco Dipasquale ha voluto suggellare con il conferimento della cittadinanza onoraria ad “un protagonista straordinario del mondo scientifico”. Alla presenza di tutte le autorità politiche, civili e militari, e di una folla che ha riempito l'audi-torium della chiesa di San Vincenzo Ferreri, dopo il saluto del presidente della provincia regionale Franco Antoci, il primo cittadino ha letto il dispositivo della deliberazione di giunta municipale con cui formalmente è stata ratificata l'attribuzione della cittadinanza “per l'eccelso contributo fornito

dallo scienziato all'umanità in ordine alla conoscenza dei misteri della Materia e alla ricerca scientifica quale strumento di affermazione dell'intelletto”. Dopo la cerimonia lo scienziato siciliano ha ringraziato la Città di Ragusa, definendola “la Svizzera della Sicilia”, per l'onorificenza conferitagli. “E' singolare - ha esordito - che un sindaco si occupi di cultura scientifica dal momento che noi viviamo oggi in una cultura che ignora la scienza. É una sorpresa per me”. Zichichi è passato poi ad illustrare il tema dell'incontro - Il vero motore del progresso scientifico, industriale e civile è la scoperta scientifica - centrando l'inter

vento sulla scienza e sull'uso della scienza, “che non sono la stessa cosa”.
Le scoperte scientifiche sono uno strumento straordinario nelle mani dell'uomo che può usarle differentemente segnandone la connotazione, positiva o negativa.
Zichichi porta l'esempio della fissione nucleare, grande scoperta scientifica, trasformata però anche in tecnologia di guerra.
“Il motore del progresso è la ricerca scientifica, ma la cultura dominante, che è prearistotelica, ignora la scienza”, sottolinea il fisico. Parla poi di grandi nodi irrisolti delle dinamiche mondiali, di “violenza politica” e dei fatti storici che ha prodotto, della “violenz

a economica” che imperversa tra nord e sud, tra ricchi e poveri, che produce disastri per incuria e bieche logiche economiche come nel caso della centrale nucleare di Fukushima. Un accenno e omaggio anche a Papa Wojtyla a cui gli scienziati sono grati perché “ha aperto le porte della chiesa alla scienza”.
Il fisico Antonino Zichichi nasce a Trapani il 15 ottobre 1929. É riconosciuto dalla comunità internazionale un importante pioniere nel campo della fisica e delle particelle elementari. Ha il merito, nel 1963, di fondare l'importante centro di cultura scientifica “Et-tore Majorana”, ad Erice.
Dirige nel 1965 il gruppo di ricerca che scopr

e il primo esempio di antimateria nucleare all'in-terno di un progetto internazionale al CERN di Ginevra.
Nel 1977 viene eletto presidente dell'Istituto Na-zionale di Fisica Nucleare, che presiede fino al 1982. L'anno successivo, nel 1978, viene designato anche presidente della società Fisica Europea. Nel 1980 avvia gli studi nei laboratori del Gran Sasso, da lui progettati; sei anni dopo diventa presidente del World Lab, un'associazione che so-stiene progetti scientifici nei paesi del terzo mondo. Per gli importanti successi conseguiti anche nel campo della divulgazione nel 2000 riceve il Premio Enrico Fermi, conferitogli dalla Società Italiana di Fisica.
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