
Ragusa Sottosopra
n.1 del 04/02/2011
L'isola del viaggio
Saro Distefano,Giornalista

Il Cral dei dipendenti della Banca Agricola Popolare di Ragusa ha dato vita ad una delle iniziative di più alto spessore culturale annoverate in città nel fine d'anno appena trascorso.
Al Teatro Donnafugata di Ibla è stato infatti presentato, lo scorso 3 dicembre, il volume di Francesca Gringeri Pantano “L'Isola del Viaggio”.
Edito dalla Domenico Sanfilippo Editore di Catania, il volume è stato dato alle stampe in occasione della inaugurazione a Palazzolo Acreide del Museo dei Viaggiatori in Sicilia, iniziativa, questa, fortemente voluta dalla stessa professoressa Gringeri e dall'onorevole Antonella Rizza, palazzolese e deputato alla Camera.
“L'Isola del Viaggio” raccoglie, oltre ai testi di Emanuele Kanceff, Enrico Iachello e della Gringeri Pantano, un ricchissimo apparato iconografic

A presentare il volume è stato l'avvocato Salvatore Inghilterra, Direttore Generale della Banca Agricola Popolare di Ragusa, che ha contribuito economicamente alla realizzazione del volume.
Una relazione con la quale Inghilterra ha sottolineato l'alto valore culturale della doppia iniziativa museo-libro, che la Popolare ragusana ha finanziato nell'ambito di quella politica, ormai secolare, di aiuto concreto al territorio, fatto di ridistribuzione della ricchezza prodotta tra le famiglie, le piccole e medie imprese, gli operatori economici e, appunto, le stazioni appaltanti cultura.
Da parte sua la professoressa Gringeri ha raccontato agli oltre cento

Non è un caso che L'Isola del Viaggio prima che a Ragusa sia stato presentato all'Univer-sità di Catania e alla Biblioteca Angelica di Roma, mentre a gennaio è stato presentato al Louvre di Parigi.
A conclusione della serata voluta dal presidente del Cral della Bapr, il dottor Bruno Occhipinti, che si è avvalso della collaborazione della sezione cultura del dopolavoro bancario, abbiamo intervistato la professoressa Gringeri Pantano, partendo dalla frase con la quale la stessa storica dell'arte aveva concluso il suo intervento, ovvero sulla fondamentale importanza che ha per la Sicilia l'idea stessa di bellezza.
“La bellezza intesa come la intendevano quei viaggiatori settecenteschi - riprende la Gringeri - li spingeva a sobbarcarsi un viaggio di mesi, e sovente tra difficoltà

Ecco - prosegue Francesca Gringeri - questa bellezza fatta dal perfetto miscelarsi di natura e cultura, che in Sicilia si mostra massimamente, era quanto ricercavano gli antichi viaggiatori. Quella bellezza che purtroppo, va detto, oggi è rimasta su quelle antiche carte e forse su sbiadite fotografie di inizio secolo. In troppi posti, in troppe occasioni abbiamo sfregiato la nostra terra con le ciminiere e con l'asfalto, dimenticando quanto avevano costruito gli antichi e non riuscendo ad immaginare uno sviluppo economico sostenibile del tutto perseguibile e che avrebbe potuto fare la nostra vera fortuna.”
In tal senso come si colloca il suo libro che oggi ha presentato ai ragusani?
Il libro, così come i

Del resto so anche che nel capoluogo ibleo trovo terreno fertile. Questa è la città dove, nell'ormai lontano 1997, ebbi modo di organizzare una mostra sulle guache di Jean Houel che mi fece appassionare tantissimo all'argo-mento e che oggi ho tentato di sintetizzare e consegnare ai posteri con il libro ed il museo.
In quella occasione furono in tanti gli amici ragusani che mi diedero una mano significativa e mostrarono un forte attaccamento alla loro terra e ai suoi enormi tesori.
Vorrei citarne soltanto uno, che purtroppo non è più con noi e la cui mancanza si sente: l'ingegnere Cesare Zipelli.
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