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Ragusa Sottosopra

n.2 del 08/04/2005

Trapianto di cuore e cervello
Un sistema di piste ciclabili per attraversare
la storia e la singolare bellezza del patrimonio
ambientale del nostro territorio

Maurizio Minardi, ingegnere e Giuseppina Miano, prof.ssa

foto articoloPrima di iniziare a parlare dell'idea progettuale, sento l'obbligo di ringraziare il gruppo di amici che hanno condiviso il programma culturale di base e hanno partecipato agli innumerevoli sopralluoghi effettuati presso i siti che il progetto vuole qualificare e rendere fruibili alla collettività.
Per questo colgo l'occasione per citare la certosina opera di rilievo di alcuni siti degli architetti Gesualba Orefice e Carmen Cosentini, la perizia nella redazione di relazioni e l'effettuazione di alcuni computi metrici e calcoli strutturali degli ingegneri Giuseppe Spadola e Alberto Iacono, l'essenziale intervento professionale dei geologi Arturo Frasca e Giorgio Oliveri, l'impareggiabile conoscenza del territorio dell'amico Roberto Cavalieri, la competenza sulle questioni ambientali e naturalistiche dell'agronomo Roberto Cundari, l'enciclopedica conoscenza di strumenti di finanziamento del dott. Antonio Di Paola, la dolcezza dialettica e l'impegno socio-culturale della prof.ssa Giuseppina Miano.
Senza dimenticare d'altra parte la propulsione e l'incoraggiamento che ha dato Gianni Iacono, capogruppo della Margherita, al consiglio comunale, e l'ulteriore impulso fornito dalla competente e fattiva presenza in qualche sopralluogo dell'assessore all'urbanistica e centri storici, on. Giorgio Chessari, e dell'assessore ai lavori pubblici Gfoto articoloianni Carfì, anch'essi sensibili alla matrice che sottende il progetto.
Senza questo lavoro sinergico che ha unito varie competenze professionali e parte dell'amministrazione, l'iter progettuale chiaramente ancora in embrione, sarebbe stato deficitario in qualche aspetto, invece ci sembra di aver agito in un contesto organico e completo, innega-bilmente affascinante, anche se notevolmente ambizioso.
Partendo da un concetto semplice ma essenziale - ogni opera pubblica di rilievo deve avere un retroscena culturale - si può affermare che quanto di seguito proposto coglie proprio l'essenza dell'asserto precedente.
In sintesi, lo scopo del progetto è quello di creare, attorno ad un veicolo, nella fattispecie la pista ciclabile, tutta una serie di strumenti che permettano di conoscere e valorizzare le bellezze naturalistiche architettoniche e ambientali della nostra terra, incidendo profondamente sul tessuto socio-culturale, creando i presupposti per uno sviluppo economico fondato su criteri diversi da quelli attuali.
Intendo affermare che le indubbie valenze culturali, storiche e ambientalistiche del nostro territorio sarebbero offerte in maniera più corretta, qualora incominciassimo noi a percepirle veramente. Il modo, i protocolli di porgerle a chi viene dall'esterno sarebbero sicuramente permeati da una sensibilità diversa e dafoto articolo una consapevolezza più tangibile, da qui il titolo provocatorio di “ Trapianto di cuore e cervello” volendo con questo cercare, attraverso questa idea progettuale, di porre in cantiere un modo diverso di attingere alle risorse intrinseche del nostro territorio.
E' chiaro che non si può parlare di vera rivoluzione se questa non coinvolge tutte le fasce d'età e non riesce a compiere quei travasi culturali, intergenerazionali, che sono alla base della conservazione delle tradizioni e della storia di ogni comunità.
Per questo il progetto prevede la realizzazione di fattorie didattiche, orti sociali, giardini didattici, un orto botanico e infine un grande Museo Etnografico dove coagulare tutte le testimonianze del nostro passato.
Inoltre se di vera rivoluzione si deve parlare, questa deve essere complessiva; parlando quindi di territorio è necessario creare delle infrastrutture pienamente fruibili e accessibili a tutti, progettandole in maniera tale da non penalizzare nessuno. Partendo quindi immancabilmente dalla conservazione ambientale, devono essere allo stesso tempo azzerate le barriere architettoniche.
Lay out Progettuale
Nell'immagine sottostante è facilmente individuabile l'organismo concettuale che ha sotteso lo sviluppo del progetto, la pista ciclabile intesa come veicolo che collega le strutture devolufoto articolote alla crescita sociale, culturale e chiaramente economica. Naturalmente agli impianti si può pervenire anche in altro modo, essendo gli stessi in generale prossimi alle vie di comunicazione, ma il contesto progettuale deve permettere di attraversare la storia, l'ambiente e quindi di conoscere. E' retorico chiedere quanti di noi conoscono veramente il territorio e quanti ne usufruiscono in maniera veramente corretta. L'ipotesi progettuale parte dalle vallate limitrofe alla città e perviene costeggiando il fiume Irminio fino alla diga S. Rosalia.
Il patrimonio rurale e architettonico esistente, il GIS
Nei sopralluoghi, effettuati nelle zone limitrofe al fiume Irminio, ci siamo resi conto dell'immenso patrimonio rurale e architettonico esistente, nella maggior parte dei casi abbandonato al proprio destino, e in altri sfruttato in maniera sicuramente poco ortodossa. Le innumerevoli fonti di finanziamento permettono il recupero e la successiva fruizione di questo patrimonio, esattamente nelle direttrici strategiche che sono alla base progettuale. E' il caso di attendere o di dare una decisa inversione al modo di vivere il territorio ibleo?
Strumento fondamentale nella redazione organica del progetto finale è il GIS (Geographical Information System), una banca dati dove inserire tutti gli elementi delle strutture censite, carfoto articoloatterizzandole per vocazione, per ambito di utilizzo, per interventi necessari al pieno recupero, creando così una fonte essenziale di dati propedeutica all'ottimizzazione dei costi e alla funzionalità logistico-realizzativa dei vari filoni progettuali. In pratica le informazioni introdotte vengono georeferenziate e diventa più organico l'inserimento di nuove strutture in un contesto indagato e analizzato. Essenziale infine la cromatura con cui sarà realizzata la cartografia di base per il progetto, che darà modo di percepire la vocazione delle varie zone, distinguendo caratteristiche storiche, naturalistiche , architettoniche, etniche etc..
Lo sviluppo Economico
La creazione di strutture come i giardini didattici, le fattorie pedagogiche, gli orti sociali e la realizzazione di grandi infrastrutture come un orto botanico e un museo etnografico, diventa volano sia per una rivoluzione culturale innegabile, sia per le prospettive economiche. Infatti ci sarà bisogno di personale che gestisca le strutture, di tutors e docenti specializzati che, oltre a preparare, effettuino i programmi didattici propri dell'impianto culturale che sottende il progetto, di persone capaci di tramandare i pilastri artistici, etnici, storici propri della nostra terra.
Il tutto con convenzioni che si possono stipulare con le istituzioni scolastfoto articoloiche, con l'università e con le associazioni che sono sensibili alle tematiche di cui si parla.
Le fonti di finanziamento sono innumerevoli e fanno capo a programmi internazionali e nazionali di grande rilievo, con riferimenti finalmente anche regionali.
Da citare la Legge 19 ottobre 1998 n° 366 Norme per il finanziamento della mobilità ciclistica, strumento che ha ripreso ed ampliato la Legge 28 giugno 1991 n° 208 Interventi per la realizzazione di itinerari ciclabili e pedonali nelle aree urbane, per gli altri filoni progettuali ricordiamo ad esempio la L.R. 6 aprile 1996 n° 19 che finanzia la realizzazione degli Orti Botanici. E' di spessore notevole poi il programma comunitario denominato “REVERMED” (Rete Verde Europea per il Mediterraneo) che si articola in sottopro-grammi e che interessa la Sicilia con quello denominato “Interreg III B Mediterraneo Occidentale”. Inoltre da citare il P.O.R. Sicilia 2000-2006 misura 2.01 che riguarda il “ Recupero e la fruizione del patrimonio ambientale relativamente a circuiti museali, delle aree archeologiche e monumentali”.
Recentemente la Presidenza della Regione Siciliana, Dipartimento della Programmazione, ha emanato un avviso riguardante la “Promozione di proposte per la riqualificazione urbana e il miglioramento della qfoto articoloualità della vita”. Si può fare infine leva su strumenti come l'INF.E.A. (informazione educazione ambientale), come i laboratori territoriali per l'informazione e l'educazione ambientale, come il P.T.T.A.(Programma triennale per la tutela ambientale), come il P.O.M.A. (programma operativo multiregionale ambiente), passando attraverso il concetto di Città sostenibili delle bambine e dei bambini, di cui alle conferenze O.N.U. del 1992 a Rio de Janeiro e del 1996 a Istanbul, che hanno dato la genesi alla Legge n° 344 del 1997 che detta le disposizioni “per lo sviluppo e la qualificazione degli interventi e dell'occupazione in campo ambientale” per arrivare fino al concorso “Città amiche dell'infanzia”. Sembra allo scrivente che il progetto si possa inquadrare in un contesto di fattibilità dal punto di vista economico e di sviluppo socio-culturale di grande attualità.
Aspetti tecnici
La concezione progettuale della pista ciclabile si inserisce nella fruizione complessiva delle infrastrutture, infatti le caratteristiche tecniche devono essere particolari, nel senso che non sarà possibile avere pendenze superiori al 2% nelle singole livellette e differenziali di dislivello superiore al 5% per Km.
Inoltre tutto il percorso, limitrofo alla città, sarà ambivalente cioè pedofoto articolonale e ciclabile, con strutture, di servizio e di arredo, tali da avere un utilizzo sia sociale che turistico.
Si è pensato ad un'illuminazione artistica che renda vive le vallate della nostra città, a fontane di architettura barocca, a spazi verdi attrezzati per i bimbi e per chiunque abbia voglia di sostare e gustare le bellezze del nostro territorio.
Il tutto chiaramente in sinergia con le infra-strutture a forte matrice culturale, che devono dare l'impronta essenziale all'inversione di tendenza auspicata, con una direttrice ben comprensibile di sviluppo economico.
In tutto questo, il recupero dell'immenso patri-monio architettonico della nostra città e rurale del territorio ibleo diventa momento fondamen-tale. Un 'attenta lettura del “background” ibleo, una cesellata indagine delle strutture e degli interventi necessari, con recupero funzionale ed eventuale adeguamento sismico dei manufatti più consoni allo scopo, completano la matrice tecnica che sottende ad un organico embrione progettuale.
Sarà di fondamentale importanza creare in maniera corretta i meccanismi di governo del complesso progettuale, individuando un centro direzionale, magari all'interno del Museo Etnografico, che gestisca in modo opportuno e funzionale tutte le potenziali iniziative turistico-culturali messe in cantiere.
IL FUTURO
E' chifoto articoloaro che lo sviluppo del progetto non si è fermato al crudo momento infrastrutturale, ma si è spinto oltre, infatti sono stati pensati e progettati i moduli didattici e formativi da dedicare alla comunità, nel più ampio ventaglio generazionale sociale e culturale. In queste poche pagine non è possibile rendere di quante e tali sono le iniziative che è possibile intraprendere, però per fare capire l'impianto socio culturale basta fare l'esempio di come può nascere un iniziativa formativa ad esempio per le scuole dell'obbligo.
Progetto: Il gusto delle tradizioni (Viaggio attraverso la storia della cultura dei sapori e degli odori iblei)
Obiettivo: la comprensione delle relazioni fra alimentazione, ambiente, tradizioni gastronomi-che, salute e didattica
Soggetto Promotore: (es. Comune di Ragusa)
Ente interessato :
Circolo Didattico di…………………..
Soggetti interessati :
Docenti, alunni, genitori, etc….
L'equipe formativo-pedagogica sarà composta da ………………………

Quanto sopra vuole solo essere un esempio, peraltro scarno e sicuramente non esaustivo, ma da' l'idea della potenzialità che una rete strutturale come quella prevista dal progetto può avere. Pensiamo all'utilizzo del museo etnografico, dell'orto botanico e di tutte le infrastrutture in progetto.


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