Inizio Pagina

Stampa questa pagina

Ragusa Sottosopra

n.2 del 08/04/2005

Il recupero della masseria Tumino
Una nuova funzione per la struttura ubicata in contrada Castiglione. Sarà presto un centro di Servizi di Formazione, Promozione e Ricerca nel campo dei Beni Culturali. L'intervento coniuga i temi della valorizzazione e del riutilizzo nell'ambito di un progetto più generale di sviluppo culturale ed economico dell'area iblea.

Rosario Incardona, architetto

foto articoloL'intervento di recupero dell'azienda rurale detta “Tumino“a Ragusa, in c/da Castiglione Coste, è stato inserito nel “P.I.T. n.2 ” della Provincia di Ragusa “Quattro città e un parco per vivere gli iblei” ed in particolare in quello riguardante il comprensorio che fa capo al comune capoluogo, senza tralasciare che l'approvazione del Piano Territoriale Urbanistico Provinciale (P.U.T.) ha posto le basi per fare del turismo in provincia di Ragusa uno dei cardini delfoto articolol’economia locale.
Considerando che il recupero edilizio fine a se stesso non può essere preso in considerazione se non finalizzato alla valorizzazione ed alla riutilizzazione, e tenuto conto della privilegiata posizione dell'immobile nell'ambito territoriale provinciale, prossima alla S.S. 514 (strada a scorrimento veloce RG-CT) quale accesso del flusso turistico al territorio ragusano e della particolarità ambientale e paesaggistica del sito, l'inserimento della rinnovata destfoto articoloinazione d'uso è stata indirizzata progettualmente, consentendo il “riuso” adattato alle rinnovate esigenze, sia attraverso interventi di consolidamento idonei ad evitare il collasso definitivo dei caseggiati rurali (scongiurando quindi il grave danno ambientale che in atto si stava perpetrando in un'area di così alto valore storico-culturale, archeologico e paesaggistico), sia anche con la previsione di nuove infrastrutture non turbative dal punto di vista ambientale ma idonefoto articoloe a soddisfare le prerogative di Centro per lo sviluppo delle risorse dei beni culturali (Servizi Formazione - Promozione e Ricerca) nonché di quelle culturali e museali.
L'intera Masseria rappresenta un tipico esempio di architettura rurale spontanea locale, perfettamente e armonicamente inserita nell'ambiente naturale: la casa padronale, l'alloggio del massaro e le stalle si affacciano sul cortile interno “bagghiu”, con una struttura unitaria chiusa quasi totalmente verso foto articolola campagna.
Il complesso edilizio specificatamente si compone del fabbricato principale a due elevazioni (casa padronale e alloggio del massaro) e quattro fabbricati ad una elevazione (stalle e stanza del fuoco) funzionalmente tutti disimpegnati dal cortile interno e dal cortile esterno, entrambi a cielo aperto. Il materiale costruttivo prevalentemente impiegato è la pietra calcarea lasciata a vista che costituisce l'elemento caratterizzante, non solo per i fabbricati ma anche per foto articoloil paesaggio circostante con i suoi tipici muri a secco delimitanti le “ciuse”.
A seguito delle risultanze dei sopralluoghi effettuati ed in particolare della visitazione e rilevazione dei corpi fabbricati, si è constatato il grave stato di degrado in cui versavano le strutture murarie e l'immobile tutto nel suo insieme. In particolare molto diffusa e devastante risultava la presenza di “corpi vegetativi”, mentre tutta la pietra calcarea a vista presentava nella parte a contfoto articoloatto con gli agenti atmosferici fenomeni di erosione dovuta all'azione del vento e delle piogge ed altri degradi di notevoli entità dovuti a diffuse macchie di umidità ed alle efflorescenze saline.
Particolare rilievo ha assunto lo studio dei dissesti statici per il fabbricato principale a due elevazioni, posto sull'ala sud del complesso, fabbrica questa che assurge ad elemento architettonico emergente. Si sono constatati i devastanti crolli della copertura lignea e della struttura foto articolomuraria portante d'angolo (lato sud-ovest), nonché il collasso di parte della copertura a volta del piano terra e la lesione del muro perimetrale prospiciente sul cortile interno.
La proposta progettuale si può esemplificare attraverso le fasi di intervento. Si è impostato un recupero del tipo conservativo delle preesistenze dell'ambiente, dei valori paesaggistici, dei materiali e della tipologia costruttiva, rispettoso dei vincoli gravanti sul sito, rispettando l'impianto tipologifoto articoloco originario quale contenitore storico di nuove funzioni compatibili. Altro elemento sostanziale è il consolidamento delle strutture, indirizzato al recupero strutturale inteso come mantenimento in sicurezza dello stato di fatto e non come ricostruzione, nel rispetto della normativa vigente in materia, e la sistemazione di spazi esterni attrezzati per soddisfare le nuove esigenze funzionali (area di parcheggio, accesso agevole dalla S.S. 514 e nuova cavea per rappresentazioni e manifefoto articolostazioni all'aperto).
Premessa indispensabile per il riutilizzo del complesso edilizio è apparso il suo risanamento e recupero strutturale; ci si è dunque indirizzati verso l'utilizzo di materiali e sistemi che presentano le caratteristiche necessarie per inserirsi omogeneamente nella struttura esistente. Il criterio progettuale adottato è stato dunque quello di conservare “l'autenticità” dell'opera e di rendere riconoscibile ogni ipotetica aggiunta, distinta dalla preesistenzafoto articolo per la quantità minima ma sufficiente a non sacrificare l'unità figurativa propria di ogni singola unità edilizia, evitando inutili tentativi di rinnovamento dell'opera.
Progettualmente, rispettando nell'eseguire il lavoro il principio del minimo intervento, ho tenuto fede alla considerazione che “il segno del trascorrere del tempo è un valore storico ed estetico di straordinaria efficacia”.
A tal fine sono state mantenute le preesistenze nel loro aspetto e nella consistfoto articoloenza originale eliminando le cause di degrado.
La massima attenzione è stata riservata a quelle sistemazioni d'intorno e d'ambiente, alla adattabilità e compatibilità ambientale per le rinnovate funzioni e per quelle aggiunte a supporto, che renderanno fruibile e riutilizzabile l'intero complesso. Il criterio generale che mi ha guidato nella progettazione degli interventi e nella scelta dei vari procedimenti è stato dunque quello di utilizzare l'attuale struttura portante, miglfoto articoloiorandone la consistenza e l'affidabilità, senza alterarne sia la fattura sia le caratteristiche nel rispetto dei principi della compatibilità meccanica, chimica e fisica.
Si sono quindi considerate sistematicamente le “preesistenze” nei loro valori storico/tecnici, prestando la dovuta attenzione alle tipologie strutturali, ai sistemi costruttivi ed alla natura dei materiali
Lo studio di consolidamento statico-strutturale si è sviluppato nelle fasi di analisi, diagnosi del disfoto articolosesto, progetto di intervento, ognuna delle quali ha richiesto approfondimenti specifici, specialmente di tipo storico - tipologico; esso ha tenuto conto di tutta una serie di vincoli e di limitazioni nascenti dall'esigenza di non danneggiare i valori architettonici presenti da salvaguardare, ed in particolare per le analisi dei materiali e delle murature, nonché delle superfici intonacate, dei paramenti murari e, degli impalcati.
Obiettivo essenziale e prioritario dell'impostazione foto articoloprogettuale è stato quello di identificare un'articolazione delle funzioni compatibili con una fattibili-tà delle stesse in relazione alla consistenza ed alla configurazione fisico-dimensionale del complesso. A questo proposito è apparsa subito evidente la necessità di una settorializzazione delle destinazioni funzionali, sia da un punto di vista dell'agibilità sia dal punto di vista gestionale e fruitivo, senza sottrarre la contestualità ed il significato unitario del progetto efoto articolo tenendo conto che il complesso (in progetto) rappresenta una parte delle più ampie case o masserie denominate “Case Tumino”, fatto questo che fa ben sperare per un prossimo futuro ad una integrazione progettuale estesa all'intero complesso rurale.
Questo principio informatore si è agevolmente trasposto nelle scelte conseguenti per la peculiare composizione dell'organismo edilizio esistente che già di per sé ha suggerito le localizzazioni funzionali il più possibile protese vfoto articoloerso il rispetto della preesistente struttura e quindi verso un intervento di conservazione degli elementi di sicuro riconoscimento tipologico.
Nella distribuzione funzionale delle nuove destinazioni, è apparsa evidente l'esigenza e la opportunità di riqualificare il cortile interno quale spazio non soltanto di disimpegno ma anche aggregativo e fruitivo, tenendo in considerazione anche la sua adattabilità al rispetto della normativa sull'abbattimento delle barriere architetfoto articolotoniche circa l'accessibilità e la visitabilità del complesso, fermo restando il rispetto dei vincoli ambientali ed archeologici gravanti sul complesso.
Progettualmente è stata prevista un'area di parcheggio che, tenuto conto dei suggerimenti preliminari della sez. archeologica della Sovrintendenza di Ragusa, è stata considerata nel suo dimensionamento minimo indispensabile per una fruizione comunque ottimale del nuovo complesso.
In particolare, l'intervento, mirato al mfoto articoloassimo rispetto ambientale e paesaggistico, prevede la non alterazione del piano di campagna, la piantumazione di siepi di media altezza con arbusti di diverso genere ed aiuole con vegetazione spontanea del tipo mediterranea locale e la collocazione di una opportuna barriera di verde lungo il perimetro del parcheggio, mediante la piantumazione di alberature tipiche del nostro territorio come i gelsi ed il bacolaro (milicucco), specie queste già presenti nel sito dell'interventofoto articolo, anche se in forma rada.
Nel pieno rispetto ambientale, utilizzando il naturale declivio del sito e le fasce terrazzate esistenti, attraverso una semplice operazione di rastrellamento dello strato di terra vegetale superficiale ed un modestissimo rimodellamento dello strato roccioso affiorante, si è prevista una cavea da utilizzare per eventi e spettacoli all'aperto.
Lo spazio è stato anch'esso limitato nella sua configurazione nel rispetto della tipologia ambientale e confoto articolo il rigoroso utilizzo dei terrazzamenti esistenti e del pietrame calcareo prelevato dallo stesso sito. Infine particolare cura si è posta anche nella progettazione dell'impianto di illuminazione sia interna che esterna tenuto conto delle valenze e delle funzioni specifiche del manufatto architettonico; per gli spazi esterni, nelle ore notturne, è stata studiata una illuminazione artistica tenue e radente in modo da esaltare senza emergere le linee ed i caratteri ambientali del sito.

In questo numero:


Altri numeri



Aggiungi questo link su:

  • Segnala via e-mail
  • Condividi su Facebook
  • Condividi su OKNOtizie
  • Condividi su del.icio.us
  • Condividi su digg.com
  • Condividi su Yahoo
  • Condividi su Technorati
  • Condividi su Badzu
  • Condividi su Twitter
  • Condividi su Windows Live
  • Condividi su MySpace
Torna a inizio pagina