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Ragusa Sottosopra

n.6 del 03/12/2010

Una opportunità chiamata Jessica

Maria Grazia Bocchieri, Giornalista

foto articoloCento milioni di euro potrebbero essere investiti nel centro storico della città con i fondi comunitari del programma J.e.s.s.i.c.a.

La Comunità Europea con la Banca Europea per gli investimenti e la Banca di sviluppo del Consiglio d'Europa ha messo in campo il programma J.E.S.S.I.C.A che tradotto è l'acronimo di "sostegno congiunto per investimenti sostenibili nelle aree urbane". Ragusa potrebbe essere tra le prime, se non la prima città, a fruire di questa opportunità. Abbiamo voluto approfondire la tematica con l'assessore alla cooperazione internazionale e sostegno alle attività produttive, Gino Calvo, impegnato nell'attivazione di questo percorso.
Assessore Calvo, lei si è speso sin dal suo insediamento per fare in modo che il Comune di Ragusa potesse beneficiare dei fondi “Jessica” per il recupero urbano del centro storico di Ragusa. Quanto si sente vicina l'amministrazione comunale al raggiungimento di questo obiettivo?
Diciamo che, rispetto ad un paio di anni fa, siamo molto vicini alla meta. Addirittura, Ragusa potrebbe essere il primo Comune in Italia a fregiarsi di questo traguardo. E sarebbe un traguardo non solo di grande prestigio ma anche di notevole consistenza economica visto che, nella nostra città, potrebbero essere investiti qualcosa come cento milioni di euro. E, in tempi di magra come quelli con cui stiamo facendo i conti, mi pare si tratti di una somma non indifferente anche perché capace di attivare un indotto che fornirebbe lavoro a diversi comparti, strettamente connessi al settore delle costruzioni. E' una grande sfida che ci siamo intestati. Non è stato semplice perché occorreva far percepire la portata innovativa di questa programmazione comunitaria. Oggi, però, dinanzi a noi vediamo uno spiraglio destinato a portarci definitivamente alla luce, tra l'altro con un impatto rivoluzionario per la città che potrà vedere riqualificata buona parte del centro storico superiore. E il tutto, si badi bene,foto articolo a costo zero per il Comune.
Dopo il convegno del 20 luglio ed il successivo incontro del 14 ottobre scorso, durante il quale si è prospettata la possibilità di costituire delle società di trasformazione urbana, ovvero organismi attraverso i quali è possibile gestire i fondi in questione, quali sono adesso i nuovi appuntamenti?
Le due tappe di luglio e ottobre ci hanno consentito di far sedere attorno allo stesso tavolo tutti gli attori di un percorso che è ormai al di là da venire. Un percorso che può fare della concertazione la propria forza. E non è un caso che le associazioni datoriali presenti (Ance, Cna, Legacoop) e gli ordini professionali (ingegneri, architetti e geometri) abbiano deciso di fornire il proprio supporto in maniera concreta, offrendo la propria disponibilità per avviare una progettazione di massima che possa costituire la base di partenza per poter poi approdare ai fondi Jessica. L'interessamento manifestato dai suddetti soggetti ma anche dai singoli privati, alcuni dei quali hanno partecipato al work-shop dell'ottobre scorso, è la testimonianza più evidente di come questo investimento sia assolutamente appetibile; l'unica strada, a breve e a media scadenza, per poter contare su investimenti pubblici di ampia portata. Investimenti che, lo ripeto, sono destinati a modificare sostanzialmente in meglio il nostro centro storico.
Dalla esperienza di questi incontri e dalla conoscenza della materia, secondo Lei quando sarà possibile vedere realizzato, nel nostro centro storico, qualcuno di questi interventi?
Il primo passo da compiere è senza dubbio quello della formulazione del piano di fattibilità. Si tratta di un passaggio propedeutico prima di arrivare alla costituzione della STU (Società di Trasformazione Urbana) che si occuperà di gestire i fondi. Abbiamo già ottenuto la piena disponibilità, in questo senso, da parte delle organizzazioni datoriali e degli ordini professionali che hanno partecipato a quesfoto articoloti primi incontri. Non appena le procedure più complesse, dal punto di vista burocratico, saranno espletate, direi che già a partire dalla prossima primavera si potrebbe avere una bozza chiara dell'impianto concernente la fattibilità e della piena operatività che la STU è destinata ad avere. In attesa delle risorse comunitarie, potremmo affermare, verosimilmente, che i primi interventi potrebbero essere realizzati già alla fine del prossimo anno o, al più tardi, nei primi mesi del 2012. Stiamo parlando di interventi complessi e i tempi che metto in preventivo sono alquanto modesti se si considera quanto articolata sia l'intera operazione.
Ci sono delle realtà di intervento da preferire rispetto ad altre? O ci sono condizioni che, per particolari peculiarità, potrebbero essere privilegiate?
Al momento esiste un elaborato progettuale per il recupero di via Velardo ad Ibla, che ha costituito una sorta di progetto-pilota e che potrebbe essere la spinta propulsiva per tutti gli altri interventi del genere. Si tratta di un progetto che ha già avuto l'appoggio sia dell'ordine degli architetti che di quello degli ingegneri; anche il collegio dei geometri ha manifestato il proprio interesse a questo proposito. Per il centro storico di Ragusa superiore un percorso di elaborazione e di riqualificazione che rappresenti un “unicum” potrebbe essere l'asse che, partendo da piazza Maria Occhipinti (la Rotonda), arrivi allo scalo merci, parallelo a viale Tenente Lena. Proprio per quest'ultima area sono già ipotizzate specifiche azioni di recupero destinate a ridare nuovo slancio a questa zona della città, visto, tra l'altro, che il sito in questione, dal punto di vista ferroviario, è ormai inutilizzato. Con i fondi “Jessica” potremmo dunque puntare a valorizzare, in maniera inedita, le zone più degradate del centro storico, cercando, per quanto possibile, di salvaguardare lo spirito con cui la città capoluogo, almeno in questa parte centrale, venne fondata.

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