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Ragusa Sottosopra

n.6 del 03/12/2010

L'applicazione delle norme di salvaguardia del PPE

Faustina Morgante, Direttore Responsabile Ragusa Sottosopra

foto articoloREGOLE PER IL CENTRO STORICO
Scattate le norme di salvaguardia dopo l'approvazione del piano particolareggiato. Alla Commissione Risanamento del Centro Storico il compito di applicarle nella valutazione dei progetti


Lo scorso luglio il consiglio comunale all'unanimità ha approvato il piano particolareggiato del centro storico imprimendo una svolta storica al processo di tutela, valorizzazione e incentivazione del centro storico di Ragusa.
La Commissione Risanamento per il Centro Storico, dai tempi del suo insediamento ai sensi della legge regionale 61/81 (1982), ha perseguito questi obiettivi facendo riferimento a quanto previsto dalla stessa legge 61/81 ed ai regolamenti e criteri che hanno rappresentato fino ad ora parametri di riferimento per esaminare e rendere pareri sui progetti ricadenti in centro storico.
Le norme d'attuazione dello strumento urbanistico, in attesa del parere definitivo della CRU, sono entrate già in vigore.
Abbiamo ascoltato i pareri di due componenti della Commissione Risanamento del Centro Storico, il geom. Mario Dipasquale e l'arch. Carmelo Tumino, sugli “adeguamenti” che l'organismo sarà chiamato ad affrontare nello svolgimento delle proprie funzioni.
Con l'approvazione da parte del consiglio comunale del piano particolareggiato del centro storico sono scattate le cosiddette norme di salvaguardia. A tutti i commissari è stato distribuito il testo delle norme d'attuazione che definiscono e regolano in maniera dettagliata le componenti urbanistico- edilizie ed i relativi interventi. Cosa cambia adesso in Commissione? Vi siete già posti il problema del nuovo perimetro del centro storico?
Tumino
- In attesa che l'Asses-sorato Regionale Territorio ed Ambiente della Regione Sicilia adotti il Piano Particolareggiato Esecutivo del centro storico, si può operare nell'attività edilizia in applicazione delle “norme di salvaguardia”, ciò vuol dire che i progetti sottoposti a parere devono soddisfare la doppia conformità urbanistica, sia alle norme precedenti all'adozione del piano che alle norme tecniche di attuazione del piano particolareggiato esecutivo.
Tutto ciò comporta una oggettiva difficoltà nell'esame delle pratiche edilizie in quanto ogni progetto deve soddisfare le norme di entrambi gli strumenti urbanistici. Pertanto in Commissione Risanamento, da alcune sedute, si stanno cominciando, con prudenza, ad esaminare progetti in modo da rendere dei pareri che siano quanto più univoci ed aderenti agli strumenti urbanistici, attenendoci sia al vecchio regolamento che alle norme tecniche di attuazione del P.P.E.. Essendo le prime maggiormente restrittive non agevolano la piena applicazione delle nuove norme con una notevole limitazione nella tipologia degli interventi che riguardano esclusivamente la manutenzione ordinaria, la manutenzione straordinaria ed il restauro conservativo. Riguardo all'ampio perimetro del nuovo centro storico che va, per ricordarcelo, da Ibla fino alla Chiesa dei Salesiani, comprendendo anche gran parte del quartiere dei Cappuccini, la Commissione Risanamento,foto articolo continuerà ad occuparsi esclusivamente dei progetti ricadenti nella precedente perimetrazione del centro storico e più precisamente la zona A (Ibla) e la zona B1 (S. Giovanni), che coincidono con la sopra citata delimitazione della L.R. n.61/81. Mentre tutti i progetti fuori da questo perimetro continuano ad essere esaminati dalla commissione edilizia comunale.
Dipasquale - Intanto bisogna ammettere che l'approvazione del Piano Particolareggiato del Centro Storico (non più dei Centri Storici) si deve leggere come la definitiva unificazione della città per quanto riguarda l'aspetto urbanistico; infatti, la norma sarà valida in tutto il centro storico della città, dalla villa di Ibla ai Salesiani in Corso Italia, snodandosi attraverso i quartieri Fonte e Cappuccini. Ci è stato distribuito, come logica vuole, il testo delle Norme di Attuazione; esse definiscono in modo circostanziata tutti gli interventi che possono essere attuati nel centro storico, dalla manutenzione ordinaria, alla ristrutturazione totale, per finire alla riqualificazione edilizia, un complesso di interventi che non può fare che bene alla città. In Commissione intanto abbiamo esaminato il problema del nuovo perimetro, che come sappiamo è fortemente ampliato rispetto al precedente. Ci siamo certamente posti il problema e si è convenuto, a ragione, che la Commissione opererà nell'ambito della perimetrazione realizzata con il vecchio Piano Regolatore approvato nel marzo del 1974, e precisamente nelle ex zona A ed ex zona B1 (Ragusa Ibla e prevalentemente il quartiere di San Giovanni) in quanto in tale territorio si applica la legge speciale n. 61/81, per il resto la commissione competente continua ad essere la commissione edilizia. É opportuno che i cittadini sappiano che le agevolazioni della Legge 61/81, restano, provvisoriamente, circoscritte nell' ambito esclusivo di tale territorio, in attesa di una modifica della legge stessa per estendere le competenze a tutto il centro storico.
Secondo Lei quale approccio e metodo dovrebbe adottare la commissione per l'esame dei progetti di opere pubbliche e di edilizia privata?
Tumino
- Su questo ho una mia personale posizione. La Commissione non può continuare a ratificare quanto istruito dall'ufficio preposto, che ha già fatto una verifica del rispetto delle norme vigenti, senza entrare nel merito della “qualità architettonica” dei progetti di restauro, ristrutturazione, manutenzione, etc. e soprattutto questo deve valere nei progetti delle opere pubbliche che sono quelle che hanno un impatto più rilevante sulla collettività e maggiormente qualificano il contesto urbano nei centri storici.
Dipasquale - Questa Commissione nell'esa-me dei progetti di opere pubbliche si è sempre orientata nella disamina propositiva dell'opera presentata dall'amministrazione con l'intento di facilitare il compito ai progettisti ed allo scopo di esprimere un sereno parere sull'opera proposta; questo è un ottimo metodo che dovrà continuare ad essere operativo. Per l'edilizia privata ho sostenuto e sostengfoto articoloo sempre che l'applicazione di norme in modo restrittivo, porta sempre, se vogliamo in modo indiretto, ad un forte indebolimento della capacità imprenditoriale e della volontà di intervento da parte dei singoli cittadini. Non bisogna scoraggiare nessuno. Nel nostro caso, la presenza della Legge 61/81 ci dà la possibilità di intervenire non in modo restrittivo, ma in modo diretto ed energico nello stesso tempo, a favore, quindi, di una ripresa che mi auguro sia la più repentina possibile.
A suo avviso quali aspetti necessitano di maggiore attenzione?
Tumino
- Un aspetto su cui riflettere e da rivedere, a parere del sottoscritto, riguarda l'esamina dei progetti ricadenti nel perimetro del P.P.E. da parte di due diverse commissioni che, sicuramente, po-trebbero ingenerare interpretazioni diverse e contraddittorie delle stesse norme, disorientando i cittadini che chiedono invece chiarezza e semplificazione delle procedure. Pertanto si auspica la presenza di una sola commissione “qualificata” che si occupi dell'esame dei progetti ricadenti nell'unico centro storico di Ragusa.
Dipasquale - L'edilizia privata. Senza dubbio l'attenzione maggiore deve essere indirizzata verso gli interventi di edilizia privata, che è sempre stata per tutta la comunità ragusana un fattore trainante per l'economia della città. Oggi in piena crisi economica mi sembra prioritario questo aspetto. In caso contrario correremmo il rischio di incoraggiare gli interventi abusivi, e questo è un film che abbiamo visto e rivisto altre volte. Bisogna fare attenzione. Per quanto riguarda le opere pubbliche, a mio parere, bisognerebbe mettere le imprese della città nella condizione di partecipare alle gare d'appalto; sarebbe un bene per l'economia della città stessa, e l'amministrazione si sta muovendo in questo senso.
Alla luce delle norme d'attuazione può farci qualche esempio pratico di interventi che oggi sono realizzabili e viceversa di quelli che non lo sono più?
Tumino
- Dopo il decreto di approvazione del P.P.E. sarà veramente possibile intervenire nel centro storico, pur con le limitazioni contenute in questo piano particolareggiato, e quindi si potranno realizzare una serie di interventi come la ristrutturazione edilizia totale o parziale, gli interventi per accorpamenti e divisioni, la riqualificazione edilizia degli edifici, oltre che gli interventi di restauro e di manutenzione, che ancora oggi sono gli unici interventi che si possono realizzare fino alla definitiva approvazione dello strumento urbanistico.
Dipasquale - Nel centro storico in cui non è in vigore la Legge 61/81 gli interventi, fino alla approvazione del piano particolareggiato, sono circoscritti alle sole opere di manutenzione ordinaria e agli accorpamenti.
Nel centro storico in cui si applica la Legge 61/81 si può continuare ad intervenire con la manutenzione ordinaria, straordinaria e restauro conservativo, con la possibilità di autorizzare di volta in volta interventi più importanti, invocando le norme previste in detta legge.

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