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Ragusa Sottosopra

n.4 del 19/08/2010

La terza edizione di Favole in libertá

foto articoloScrittura creativa per esprimere la propria visione del mondo, per rappresentare sogni, desideri, gioco. Circa quattrocento sono stati i ragazzi delle scuole primarie di Ragusa che hanno partecipato, come scrittori, alla terza edizione di “Favole in libertà”, progetto del Centro Teatro Studi di Ragusa, promosso dall' assessorato alla Pubblica Istruzione che ha curato la pubblicazione del volume dato poi in premio a tutti i partecipanti. Dell'esperienza ne parliamo con Franco Giorgio, direttore artistico del Centro Teatro Studi.
Si è recentemente archiviata la terza edizione del progetto “Favole in libertà” con la pubblicazione di tutti i racconti. Che bilancio si può fare in termini di partecipazione e coinvolgimento degli alunni?
Bisogna precisare che nel libro“Favole in libertà” anno scolastico 2009/10 sono pubblicati i racconti che i bambini ci hanno fatto pervenire. Quest'anno abbiamo raccolto circa 400 racconti di altrettanti giovani studenti. Ma la pubblicazione dei racconti è stata solo l'ultima fase del progetto “Favole in libertà”. Esso, infatti, ha coinvolto tutte le dieci scuole primarie di Ragusa e circa 3200 ragazzi hanno assistito allo spettacolo “Le storie di Fata Cioccolata, la bellissima fata abbronzata” e partecipato alle varie attività. Tra l’altro quest’anno l’UNICEF ha voluto patrocinare il progetto “Favole in libertà” con la seguente motivazione: Abbiamo riconosciuto l’indubbia validità dell’iniziativa. Riconosciamo che nel mondo odierno sia dato poco spazio alla fantasia e alla creatività dei bambini.
Tra questi piccoli “scrittori in erba” anche questo anno avete scoperto nuovi talenti?
Due sono gli aspetti che ogni anno mi impressionano. Uno è la capacità e la facilità di scrittura che molti giovanissimi studenti mettono in mostra, accompagnata non solo da una accurata correttezza linguistica e lessicale sfoggiata dai nostri ragazzi, ma anche dalla capacità di parlare per immagini, come solo i grandi scrittori sanno fare. L'altro aspetto è la profondità di pensiero e le tematiche affrontate, quali l'equità sociale, l'accettazione del diverso, la lotta all'arroganza e al bullismo, solidarietà con i più deboli…Anche quest'anno questi due elementi sono stati presenti e sono certo che la bravura, la sensibilità, la profondità dimostrata dai nostri bambini (Carola Di Stefano, Erika Licitra, Marco Farruggio, Giulia Licitra, fra gli altri) è di buon auspicio per far pensare ad essi come possibili futuri talenti letterari.
A “Favole in libertà” si è affiancata la seconda stagione teatrale per ragazzi “I colori della fantasia”, con la rappresentazione di tre spettacoli teatrali per ragazzi (“I ragazzi della Via Paal” prodotto dalla Fondazione AIDA di Verona, “Il giovane principe e la verità” prodotto dal Teatro Libero di Palermo e “La storia di Clemente bambino trasparente” prodotto dal Centro Teatro Studi di Ragusa). Su cosa si è basata la selezione delle tre proposte teatrali?
Il nostro pubblico sono i ragazzi in età scolare. Ragazzi in via di formazione sia fisica che intellettuale e morale.
Tutte le attività proposte ai ragazzi a questa età, siano esse ludiche che formative, devono fungere da stimolo, da impulso non solo per cercare di affinare la loro fantasia e creatività, ma anche per accrescere la loro voglia di cercare se stessi nel mondo in cui vivono, implementare la loro voglia di conoscenza e di divertimento, oltre che cercare di sviluppare il loro senso critico. Il teatro (per dirla con Giuliano Scabbia) deve essere un mezzo per mostrare loro la realtà senza nasconderla, in modo che ogni occasione teatrale sia per loro un'opportunità per capire più a fondo la società in cui vivono.
Ciò detto, è naturale che le scelte avvengono sui contenuti proposti dagli spettacoli, sulla qualità artistica delle compagnie, sulla positività e adeguatezza dei messaggi che gli spettacoli trasmettono.
Quali progetti sono adesso in cantiere?
È già partita la programmazione della 4° edizione di “Favole in libertà”. Fra pochi mesi, da metà ottobre alla fine di novembre, porteremo all'interno di tutte le scuole di Ragusa lo spettacolo di narrazione “Le storie di Clarabella, la maga in gonnella”, dove verranno narrate tre storie scritte dai ragazzi appena qualche mese fa. Poi ci sarà la raccolta delle nuove favole che i nostri banbini scriveranno e la premiazione delle storie più significative.
Da novembre dovrebbe partire la programmazione della 3° rassegna teatrale per ragazzi “I colori della fantasia” con la presenza di quattro importanti compagnie specializzate in teatro per ragazzi. Infine si metterà in scena “La principessa sul pisello” il prossimo spettacolo per ragazzi del Centro Teatro Studi che circuiterà in Sicilia e in alcune rassegne nazionali.

LA FATA DEL DENTINO
Volete sapere dove vanno a finire i dentini che cadono ai bimbi?
C'era una fatina di nome Dentina che abitava alla fine dell'arcobaleno.
Un giorno vide un topolino infreddolito e la fata gli chiese:-Chi sei?-
-Sono Gigio-rispose il topino.
-Che ci fai qua? -
-Sono qua perché non ho una casa.-
- La fatina gli disse:- Ho un'idea! Ti aiuterò io a costruire una casa.-
Così partirono per un viaggio e andarono sul pianeta terra. La fatina sapeva che sul pianeta terra ai bimbi cadevano i dentini e che li nascondevano sotto il cuscino. Di notte la fatina e il topino entravano nella casa di questi bimbi, pfoto articolorendevano i dentini e lasciavano un soldino al posto di ogni dentino. Non appena ebbero abbastanza dentini, la fatina con una magia costruì una casetta al topino Gigio.
Ecco perché tutti i bimbi lasciano il dentino sotto il cuscino.
Elisa Ferrera
II C - Circolo Didattico Palazzello
Vincitrice della sezione classi seconde

IL PESCE CON LA PROBOSCIDE
In un piccolo lago, viveva un pesciolino diverso dagli altri: aveva due branchie grandi come le orecchie di un elefante ed una lunga proboscide grigia. Tutti i pesci del lago lo prendevano in giro e lo scacciavano dicendo:- Vattene via! Tu sei diverso da noi. Sei di un'altra razza!
Un giorno il pesciolino, triste e disperato, andò a nascondersi dietro ad una roccia in fondo al laghetto. Una pesciolina, che passava di lì per caso, lo vide e gli chiese perché stava piangendo. Felice di parlare con qualcuno, il pesce le raccontò la sua storia. La pesciolina lo consolò e lo invitò a fare un giro con lei. Arrivati vicino alla superficie, videro un prato pieno di fiori colorati. La pesciolina disse:- Che belli quei fiori! Peccato che noi pesci non possiamo averli!
Il pesciolino pensò che, con la sua proboscide, poteva uscire dall'acqua e prendere i fiori.
Allora raccolse un coloratissimo mazzolino di fiori e lo porse alla pesciolina.
La pesciolina, contenta, si innamorò pazzamente di lui. Si sposarono ed ebbero molti figli: alcuni assomigliavano al papà e altri alla mamma.
Da quel giorno, il lago si popolò di un altro tipo di pesci: quelli con la proboscide!
Marco Farruggio
IV D Palazzello
Terzo classificato sezione classi quarte

IL TOPOLINO DENNY
C'era una volta in una libreria un libro volante, amico di un topolino di nome Denny che aveva una fidanzata fuori dalla libreria. Il padrone della libreria, Paolo, non sapeva che nel suo negozio c'era un libro volante e un topolino che spesso uscivano di nascosto.
La fidanzata del topolino Denny era una gattina, Cinzia, tutta bianca con una macchia nera nell'occhio destro e due occhi verdi molto luminosi.
Denny ogni giorno con il libro volante andava dalla sua gattina Cinzia per giocare insieme. Un giorno fu Cinzia ad andare da Denny che, però, non avvertì la gattina di un passaggio segreto e così vennero scoperti dal padrone Paolo.
Paolo esclamò: “Ho le allucinazioni?? Un topo, una gatta, un libro volante?? Devo andare dall'ottico!!”
Si avvicinò piano piano senza fare alcun rumore e chiese a Denny: “Siete veri o sto sognando?”
Denny rispose: “Siamo veri, non stai sognando, le presento Cinzia, la mia fidanzata e il mio amico libro volante.”
Paolo disse: “ Sei fidanzato con una gatta? Attento, ti potrebbe mangiare!”
-No padrone Paolo disse Denny- lei non mi mangia perché mi vuole bene.
Il padrone Paolo scosse la testa e disse: “ Tutti fuori! Non voglio vedere in giro libri volanti, topi e gatti!”.
Il topolino però disse: “ No padrone Paolo, Cinzia non mi mangia perché l'amore vince su tutto.”
Paolo ci pensò un po' su e disse: “ Questa frase mi piace molto. Potete rimanere, anzi da oggi in poi potete invitare tutti i topolini, i gattini e i libri volanti che volete, saranno i benvenuti nella libreria.”
Carola Distefano
Classe III A - Scuola primaria Mariele Ventre
Vincitrice della sezione classi terze

IL PESCE ARCOBALENO
Nel mare viveva il pesciolino più bello che si fosse mai visto. Il suo mantello di scaglie brillava di tutti i colori dell'arcobaleno. Per questo motivo gli abitanti del mare lo chiamavano Arcobaleno.
Vieni a giocare con noi! Dicevano gli altri pesci che ammiravano il suo mantello luminoso.
Ma Arcobaleno nuotava in mezzo a loro, silenzioso e fiero, facendo brillare le sue scaglie.
Un giorno, un pesce dal colore del mare si mise sulle sue tracce.
- Arcobaleno! Arcobaleno, aspettami! Regalami una delle tue scaglie lucenti, sono così belle e ne hai cosi tante!
- Regalarti una delle mie scaglie? Ma che cosa ti salta in mente? - si infuriò Arcobaleno. - Vedi di sparire più in fretta che puoi!
Il piccolo pesce, spaventato fuggì veloce.
Raccontò agli amici la sua disavventura e da allora nessuno più volle sapere nulla del meraviglioso pesce. Quando passava tutti si giravano dall'altra parte.
Che se ne faceva Arcobaleno delle sue scaglie lucenti, se nessuno lo ammirava più?
Ormai era il pesce più solitario di tutti i mari. Col passare del tempo Arcobaleno si accorse dell'errore che aveva fatto, e lui stesso si domandava il perché di questo suo egoismo. La malinconia e la solitudine lo stavano divorando, non mangiava più, non dormiva più, ed era molto dimagrito. Un giorno una forte corrente marina lo trascinò sulla riva, Arcobaleno si sentì perduto, le sue scaglie non luccicarono più. Incominciò a gridare, a cercare aiuto; tutti i suoi amici richiamati dalle grida corsero per salvarlo, ma quando videro che era il bellissimo pesce Arcobaleno fecero un passo indietro dicendogli:
- Perché noi dovremmo aiutarti? Aiutati da solo con le tue scaglie lucenti.
Il pesciolino Arcobaleno piangendo gli disse di essersi pentito del suo atteggiamento, e che non gli importava niente se moriva. Così i suoi amici pesci formarono una lunghissima catena a cui si aggrappò Arcobaleno. Da quel giorno il bellissimo pesce si ritrovò a giocare a sguizzare insieme agli abitanti del mare, regalando ad ognuno di loro le sue scaglie lucenti.
Erika Licitra
IV C Scuola Primaria “Gianni Rodari”
Vincitrice della sezione quarte classi

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