Inizio Pagina

Stampa questa pagina

Ragusa Sottosopra

n.4 del 19/08/2010

PPE Chiuso un ciclo

foto articoloL’approvazione da parte del Consiglio Comunale del Piano Particolareggiato del Centro Storico apre una nuova pagina di promettenti prospettive

Quindici sedute dedicate dal consiglio comunale all'esame ed all'approvazione finale del Piano Particolareggiato Esecutivo del centro storico. Il lungo esame è iniziato nella seduta dell'8 febbraio 2010 e si è concluso nella seduta dell'8 luglio con la votazione finale: 29 voti favorevoli su 29 presenti.
L'adozione del PRG da parte del Commissario ad acta nel maggio 2003, nel quale viene indicata la nuova perimetrazione del centro storico di Ragusa, rappresenta una tappa fondamentale nel lungo iter di elaborazione del PPE, iniziato negli anni 80, e che vede, nella prima fase, l'affidamento della progettazione agli architetti Costa, Urbani e Cervellati, a cui seguirà, nel novembre del 2002, l'affidamento dell'incarico ad un gruppo di tecnici interni coordinati dall'ing. Poidomani (il mandato dell'amministrazione Arezzo è quello di redigere un Piano Regolatore del Centro Storico avente come riferimento normativo una circolare regionale del 2000) e dopo, sotto l'amministrazione Solarino, la riproposizione di un piano particolareggiato esecutivo del centro storico che tenesse conto della nuova perimetrazione, definita appunto dal PRG adottato nel 2003, che ingloba anche il quartiere Cappuccini e la zona alta di Ragusa superiore fino ai Salesiani. L'incarico viene affidato ad un gruppo di progettazione interno, diretto sempre dall'ing. Poidomani, che lavora sulle fasi di analisi e di progetto. Con l'amministrazione Dipasquale (nel frattempo l'ing. Poidomani lascia il Comune per ricoprire altro ruolo all'ASI) tutto il materiale prodotto viene rimesso ad un nuovo gruppo di progettazione interno diretto dall'arch. Colosi, dirigente del Settore Centri Storici, per essere completato e rielaborato in base a linee guida e tempi di esecuzione dettati dalla nuova amministrazione comunale. Sull'iter d'approvazione in consiglio comunale abbiamo voluto approfondire nelle pagine seguenti alcuni aspetti con l'assessore competente Salvatore Giaquinta, i consiglieri comunali Carmelo La Porta (capogruppo La Margherita) e Vito Frisina(capogruppo Gruppo Misto) e con il presidente del civico consesso Salvatore La Rosa.
Assessore Giaquinta, una pagina importante della storia della città è stata scritta con l'approvazione da parte del consiglio comunale del piano particolareggiato del centro storico. Lei ha avuto un ruolo determinante di mediazione tra gli intendimenti politici e la traduzione tecnica riconosciutogli da più parti. Che effetto fa?

L'effetto può essere paragonato alla sensazione dell'atleta di staffetta che raggiunge la meta dopo che altri hanno già corso la parte precedente della gara. Il sindaco e l'ammini-strazione sono stati determinati nell'attribuire l'incarico, i tempi e le linee guida ai progettisti interni. Questi hanno prodotto la base progettuale secondo la loro interpretazione degli obblighi di legge che prescrivono in sintesi la valorizzazione dei centri storici. Successivamente all'adozione in giunta della proposta progettuale le valutazioni sono passate ai partiti politici della coalizione di governo ed ai relativi consiglieri comunali, con ciò chfoto articoloiaramente distinguendo il ruolo amministrativo da quello tecnico e quindi da quello politico. In questa fase la politica di governo della città ed i consiglieri di maggioranza hanno assunto con chiarezza le proprie volontà ed hanno esplicitato in una serie di incontri e di proposte, avanzate anche tramite tecnici esponenti di partito, gli aspetti sui quali si riteneva di dovere necessariamente intervenire con emendamenti sostitutivi e/o correttivi. Tali emendamenti hanno scontato in prima battuta diversi pareri contrari e quindi si è proceduto o a subemendare o a ritirare le parti improcedibili; da qui il successivo lavoro finale in aula consiliare è stato basato solo ed esclusivamente su proposte dotate di pareri favorevoli degli uffici. Il resto è già storia scritta sulla base dello sforzo chiesto a tutti noi per rendere tecnicamente e legalmente praticabili le nostre idee sullo strumento del piano particolareggiato del centro storico al quale attribuiamo la grande valenza di leva di sviluppo.
Rispetto alla stesura del piano approvata dalla giunta e presentata ai consiglieri comunali, quale testo è uscito dall'aula?
Nella volontà delle leggi di tutela dei centri storici la proposta progettuale operata dai progettisti interni appariva eccessivamente pianificatoria e scontava forse qualche retaggio appartenente alla cultura secondo cui si tutela un bene quando lo si circonda di una serie complessa e pesante di vincoli. Dal consiglio comunale è uscito un piano particolareggiato che intende raggiungere lo stesso obbiettivo, ma ampliando, seppur sotto il controllo di apposita conferenza di servizio del tipo dell'attuale commissione centri storici, sia le possibilità tecniche di intervento, sia le destinazioni d'uso. Nei comparti omogenei si è ritenuto opportuno lasciare libere tutte le destinazioni consentite per legge in modo da affidare alla libera iniziativa gli interventi. Si potrà insediare anche edilizia residenziale libera, sovvenzionata e/o convenzionata con eccellenti ed incrementate possibilità di finanziamenti regionali appositamente disposti per le città capoluogo dotate di piani particolareggiati del centro storico. Sarà possibile operare, ove ricorrenti alcune fattispecie precise e controllate dagli uffici, interventi di ristrutturazione totale anche a mezzo di demolizione e ricostruzione per l'edilizia non qualificata sia antica che moderna. Per i palazzetti non vincolati ai sensi di legge sarà possibile operare interventi di ristrutturazione parziale. Nei piani terra di tutti gli edifici, in presenza di adeguate condizioni igienico-sanitarie, sarà possibile allocare residenze, attività commerciali ed artigianali non inquinanti, attività di studio, servizi connessi con la residenza ed ovviamente anche parcheggi.
Può spiegarci quali saranno i passaggi successivi e quando questo importante strumento urbanistico potrà essere operativo? L'approvazione da parte della regione siciliana potrebbe rappresentare un'incognita?
La Regione Siciliana non sarà per nulla un ostacolo perchè appare evidente la volontà di questo piano di valorizzare al massimo il centro storico nell'ottica di portarvi dentro le persone e le loro attività. Gli unici interventi per così dire “spinti” saranno legati alla sussistenza di fattispecie di degrado o foto articolodi particolarità che dovranno rientrare nella casistica elencata nel piano ed essere esaminati nel merito e nel dettaglio dai tecnici dell'ufficio e dalla conferenza di servizio che sarà appositamente costituita. Entro due settimane si rielaboreranno le carte secondo le correzioni del consiglio comunale e quindi si procederà alla pubblicazione con assegnazione dei termini di legge previsti per il deposito di osservazioni ed opposizioni da parte di chiunque ne abbia interesse. Le osservazioni saranno visualizzate e dotate di parere da parte degli uffici e quindi trasmesse al consiglio comunale per semplice presa d'atto o per pronunciamenti specifici. Quanto sopra impegnerà l'amministrazione, gli uffici ed il consiglio comunale per tre mesi, quindi si procederà all'invio della documentazione alla Regione che ragionevolmente potrà pronunciarsi nei successivi tre-quattro mesi e consentirci di avere il piano approvato a fine anno. Nel frattempo, come per legge, scattano all'atto dell'adozione le misure di salvaguardia ed oggi, pertanto, diventa operante il regime di asservimento del nuovo perimetro di centro storico alla doppia verifica di conformità contestuale sia alle vecchie che alle nuove norme che regolano gli interventi .
Cosa intende fare l'amministrazione per pubblicizzare questo strumento e renderlo accessibile a tutti i cittadini?
Il piano particolareggiato del centro storico sarà pubblicato sul sito del Comune di Ragusa e con il Sindaco e gli uffici saranno concordate forme di presentazione dello stesso nell'ambito delle più significative rassegne nazionali ed internazionali di settore che si svolgeranno a partire dal prossimo autunno. Non sarà trascurato il rapporto con Università italiane o estere nell'ottica di coinvolgimento degli studenti universitari di Architettura o di Ingegneria . Speriamo di far diventare il nostro piano particolareggiato del centro storico un eccellente strumento di lavoro, di interesse e di studio.
Alcune delle nostre scuole superiori tecniche saranno coinvolte in iniziative specifiche che saranno definite a partire dal prossimo anno scolastico. Parallelamente alla cura degli intereventi edilizi e strutturali gli uffici avranno mandato di porre particolare attenzione agli aspetti di natura tecnologica sia privata che pubblica. Il progetto, già in fase di avvio, inerente alla realizzazione di un archivio informatizzato degli interventi in centro storico costituirà un eccellente strumento di corollario del piano particolareggiato .
Consiglieri La Porta e Frisina, intanto vi chiedo qual è il vostro grado di soddisfazione per questo sforzo comune che ha portato il civico consesso ad approvare uno degli atti più importanti per la città di Ragusa?
La Porta
- L'approvazione unanime del piano particolareggiato per il centro storico di Ragusa nasce da lontano. L'attuale deliberazione è figlia di un lavoro che è partito nel lontano 1995 e che ha visto coinvolte amministrazioni sia di centrodestra che di centrosinistra. L'amministrazione Solarino, di cui ho fatto parte, aveva già approvato un piano particolareggiato per il centro storico che non è stato esitato in consiglio comunale per la mancanza di alcuni pareri di legge e per la fine anticipata di quella amministrazione. L'attuale amministrazione, partendo da qfoto articolouel lavoro, ha formulato una proposta che il consiglio ha largamente riveduto fino ad approdare allo strumento urbanistico condiviso da tutte le forze politiche che vi hanno viste rispecchiate le esigenze e i miglioramenti espressi nei numerosi emendamenti presentati. Ciò sta a significare che il piano particolareggiato è riconosciuto come una necessità per il centro storico della città che deve tornare ad essere uno spazio urbano vivibile e vissuto.
Frisina - Ovviamente la soddisfazione è massima, il PPE giace agli atti del Comune di Ragusa da oltre venti anni e quindi avere l'opportunità di discuterlo ed approvarlo è stata una grande responsabilità ma anche una enorme fortuna. Il percorso è stato lungo e faticoso, un anno dalla trasmissione dell'atto da parte della giunta e più di dieci sedute, quasi tutte notturne, hanno portato alla approvazione unanime dello strumento.
Quali sono gli aspetti più qualificanti e le risposte più adeguate che lo strumento approvato dal consiglio comunale garantisce? Restano punti di criticità?
La Porta
- La proposta elaborata dalla Giunta è stata ritenuta dal PD deficitaria e non congruente con le finalità principali che a nostro avviso lo strumento urbanistico deve avere. I numerosi emendamenti introdotti dal consiglio nei lavori d'aula hanno apportato elementi qualificanti che rendono migliore la vivibilità in centro storico. Sono elementi qualificanti la salvaguardia degli elementi architettonici più interessanti delle tipologie costruttive della nostra città e il recupero dei palazzi e dei palazzotti storici. Sono elementi ugualmente qualificanti le ristrutturazioni totali degli immobili, la possibilità degli accorpamenti di più unità immobiliari, la possibilità delle demolizioni per le abitazioni fatiscenti con pericolo di crollo: elementi questi che rendono possibile l'adeguamento agli standard abitativi odierni. Sono elementi qualificanti le previsioni di interventi di mobilità alternativa che consentiranno una più celere e migliore fruizione del centro storico sia per gli abitanti che per i visitatori e i turisti. Queste azioni, a mio avviso, vanno accompagnate da una serie di iniziative per incentivare il ritorno abitativo in centro, per esempio abbattendo i costi per gli oneri concessori o prevedendo forme di contributi per le giovani coppie che intendono stabilire la propria abitazione in centro storico.
Bisognerebbe, altresì, far leva su una iniziativa legislativa regionale per l'approvazione di piani costruttivi in centro storico con forti agevolazioni per le famiglie che vogliono costruire in centro la loro prima casa.
Frisina - Certamente saranno tanti i punti che uno strumento così vasto non ha consentito di approfondire;nel complesso però abbiamo approvato un piano che consentirà interventi di ristrutturazione totale sugli immobili più degradati ed in generale tutti gli interventi utili e necessari a rendere gli immobili del centro storico in linea con gli standard abitativi moderni.
Una delle finalità largamente condivisa è quella, appunto, di incrementare il potenziale abitativo, consentendo interventi che possano garantire ai cittadini standard abitativi moderni e confortevoli anche in centro storico, recuperando gli ambiti degradati e prevedendo ufoto articolon sistema di mobilità funzionale. Pensate che sia possibile un'inversione di tendenza che porti gli abitanti dalla periferia al centro?
La Porta
- Una inversione è possibile solo se si danno pari opportunità ai cittadini che devono avere la possibilità di scegliere, a parità di condizioni economiche e a parità di standard abitativi, se risiedere in centro o in periferia. Attualmente le politiche urbanistiche sono sbilanciate a favore di soluzioni abitative nelle cosiddette aree per l'edilizia economica e popolare e quindi verso le periferie della città dove sono presenti le aree per le nuove costruzioni. Per invertire la tendenza occorre individuare gli spazi per nuove abitazioni nel centro consentendo il recupero delle costruzioni già esistenti. Ci sono tantissime abitazioni in centro disabitate e in parte già degradate: questo rende i quartieri meno vivibili e poco appetibili per chi vi si deve insediare. Bisogna da un lato mettere in atto da subito le possibilità di recupero che il piano particolareggiato consente e dall'altro intervenire con progetti dell'amministrazione per rendere più vivibili i quartieri del centro, iniziando proprio con la mobilità alternativa, che rende il centro più fruibile. Questo incrementerà conseguentemente anche la rivitalizzazione delle attività commerciali in centro storico.
Frisina - L'inversione di tendenza speriamo possa esserci, in ogni caso questi sono processi molto lenti, e gli effetti si vedranno nei prossimi vent'anni. Abbiamo comunque posto le basi perché nel prossimo futuro le famiglie ragusane possano scegliere se abitare in periferia o in centro storico, avendo davanti le medesime opportunità e senza dover rinunciare a nessuno dei comfort delle abitazioni moderne, la sicurezza antisismica, il risparmio energetico, l'illuminazione naturale, gli spazi. Adesso ci aspettiamo che anche l'imprenditoria ragusana voglia cogliere questa opportunità e contribuire ad accelerare il processo di ripopolamento del centro storico.
L'approvazione del PPE completa la pianificazione urbanistica nel suo complesso. Come esercitare da qui in poi la gestione ed il controllo del territorio?
La Porta
- La fase di attuazione degli interventi è quella più delicata. Una volta definite le norme urbanistiche per l'attuazione delle scelte strategiche del PPE, occorre vigilare sull'effettivo uso di tali norme e sugli interventi che verranno effettuati. Non dobbiamo dimenticare che la nostra città è inserita dall'Unesco tra i beni dell'umanità non solo per la bellezza dei 18 monumenti barocchi in elenco, ma anche per la singolarità del tessuto urbanistico e per l'insieme architettonico delle nostre costruzioni. Questo enorme patrimonio va preservato e tutelato e ciò si può fare ancora meglio se i cittadini tornano a vivere gli spazi del centro storico.
Frisina - Tutti gli adempimenti contenuti nel PRG sono stati esitati dal consiglio comunale, i piani di recupero, le aree per l'edilizia economica e popolare, il piano spiagge, il piano particolareggiato dei centri storici. Un'attività di programmazione urbanistica mai prodotta nel lasso di tempo di una sindacatura e di questo tutti dobbiamo essere contenti; i prossimi anni serviranno a verificare la rispondenza di tali strumenti alle esigenze afoto articolottuali, ed eventualmente apportare le necessarie modifiche. Penso che l'orizzonte della pianificazione urbanistica debba a questo punto rivolgersi verso Marina di Ragusa e verso il nuovo sviluppo intorno al porto turistico.
Ad un anno circa dall'approvazione del PPE da parte della Giunta il consiglio comunale ha finalmente esitato l'importante strumento di pianificazione urbanistica. Presidente La Rosa, come è stato impiegato questo anno?
La Città di Ragusa ha finalmente il Piano Particolareggiato Esecutivo del Centro Storico. Questa certezza e con questa affermazione potremmo concludere la domanda che ci viene posta. Ma ritengo doveroso illustrare sommariamente come si sono svolti i lavori propedeutici all'approvazione dell'importante atto. A maggio del 2009 veniva trasmessa la delibera di giunta contenente la proposta di approvazione del PPE per il Consiglio Comunale. Immediatamente questa Presidenza si attivava per la trasmissione alla competente commissione urbanistica che, dopo 10 sedute, il 29 luglio 2009 consegnava il PPE con il parere favorevole (a maggioranza). Contestualmente all'assegnazione alla competente commissione urbanistica, il PPE veniva trasmesso alle circoscrizioni per il previsto parere. La circoscrizione di Ibla, nella seduta del 10-12-2009, e la circoscrizione Ragusa Centro, nella seduta del 10-2-2010, si esprimevano favorevolmente. Da quel momento lo strumento urbanistico viene inserito nell'elenco degli atti pronti per l'esame da parte del consiglio comunale. Intanto lo strumento di pianificazione particolareggiata viene consegnato a tutte le forze politiche presenti in consiglio comunale e questa Presidenza rimane a disposizione delle indicazioni della conferenza dei capigruppo per l'inserimento dell'argo-mento all'ordine del giorno del consiglio comunale.
La convergenza di tutti i gruppi politici su specifiche tematiche contenute nel piano ha permesso la costruzione di un confronto costruttivo e proficuo tra maggioranza ed opposizione che ha condotto alla condivisione di emendamenti ed alla votazione unanime. Si ritiene soddisfatto?
Tutti i consiglieri comunali e gli amministratori sono a contatto giornalmente con le esigenze dei nostri concittadini ed hanno fin troppo ben presente quali sono le richieste per una rivitalizzazione ed un riuso del nostro centro storico. Dall'indomani della adozione del PRG del 1973, si avvertiva l'esigenza di uno strumento di programmazione particolareggiata, che desse la possibilità di interventi di un certo tipo agli immobili di Ragusa Ibla (ex zona A) e quartiere San Giovanni (ex zona B1) quali: la ristrutturazione totale e parziale, possibilità del cambio di destinazione d'uso dei piani terra e addirittura la demolizione, debitamente motivata, e ricostruzione in determinate zone. Diamo atto sicuramente a questa amministrazione Dipasquale di avere lavorato alacremente per permetterci di arrivare alla approvazione in consiglio comunale dopo 37 anni. Grande merito va riconosciuto al nostro sindaco per averci creduto, per non aver mai mollato la sua “attenzione” sul gruppo di progettazione (arch. Colosi, ing. Bonomo, geometri Ingallinera, Cascone ecc.), ma al contempo di non essere stato troppo “ossessivo” nei confronti dei tecnici incaricati, lasciando loro ampia libertà progettuale e cfoto articoloon l'unico mandato che era quello di elaborare un piano rispondente alla normativa vigente (L.R. 71/78, ecc.). Grazie ad un lavoro sinergico della “Politica” tutti hanno interpretato il ruolo che spettava ad ognuno delle parti presenti in consiglio comunale: primo cittadino, assessori, tecnici progettisti, consiglieri di maggioranza e consiglieri di opposizione. I partiti politici che sostengono il sindaco e questa maggioranza hanno il merito di aver saputo “sagomare” ed “aggiustare” le parti relative agli interventi specifici ed emendare le norme tecniche di attuazione, secondo le esigenze della Città e dei cittadini con un numero considerevole di emendamenti.
L'opposizione, votando gran parte degli emendamenti sia sugli interventi specifici e sia sulle norme tecniche di attuazione, ha legittimato il lavoro svolto dalla maggioranza anche con il voto finale. Tutto ciò a riconoscimento e a dimostrazione di onestà intellettuale e politica. E' chiaro che un Presidente di Consiglio comunale da un simile atteggiamento costruttivo deve ritenersi più che soddisfatto.
Come valuta Lei il risultato finale raggiunto dallo strumento urbanistico?
Il risultato finale dell'approvazione del PPE potrà essere tangibile dopo l'approvazione definitiva anche da parte della CRU (Commissione Regionale Urbanistica) e dopo che alla parte teorica e di previsione seguiranno i primi reali interventi sugli immobili del centro storico, solo allora potremo veramente dire che questa amministrazione, questo sindaco e questo consiglio comunale hanno raggiunto un traguardo veramente... storico e senza precedenti !!!
Quale collocazione, a suo giudizio, bisogna dare alla Legge 61/81 ora che la Città si è dotata del piano particolareggiato del centro storico?
Con l'approvazione del PPE da parte del Consiglio comunale, la Legge 61/81 potrà far “decollare”, l'aspetto che ha funzionato un po' meno. Mi riferisco all'aspetto relativo all'edilizia privata e quindi quello più legato alla rivitalizzazione, al riutilizzo del patrimonio immobiliare ad uso abitativo del centro storico. La Legge 61/81, infatti, prevedeva la possibilità di accedere a mutui a tasso agevolato per coloro che volevano “ristrutturare” le proprie abitazioni, ma ciò per la nota mancanza del PPE non è stato possibile.
Se da un una lato per tutto il patrimonio ecclesiale e pubblico in generale si sono spesi ingenti fondi realizzando molte opere o si è fatto tantissimo anche dal punto di vista commerciale con le incentivazioni alle attività economiche, poco o niente si è potuto fare, per la “cronica” assenza del PPE, per far ritornare ad abitare la gente nel centro storico. A questo inconveniente si è cercato di ovviare, “aiutando” gli abitanti del centro storico con finanziamenti a fondo perduto per il restauro e il ripristino delle abitazioni sia all'interno che all'esterno. Rispetto al tema di grande attualità secondo il quale la Legge 61/81 sarebbe da rivedere nella sua attuale perimetrazione, ritengo assolutamente “pericoloso” aprire in questo momento un dibattito e proporre una modifica alla Legge (regionale), poiché dopo i ripetuti “assalti alla diligenza” i ragusani non possono fornire questo “assist” a nessuno per farci portare via i soldi della cosiddetta Legge su Ibla.

Aggiungi questo link su:

  • Segnala via e-mail
  • Condividi su Facebook
  • Condividi su OKNOtizie
  • Condividi su del.icio.us
  • Condividi su digg.com
  • Condividi su Yahoo
  • Condividi su Technorati
  • Condividi su Badzu
  • Condividi su Twitter
  • Condividi su Windows Live
  • Condividi su MySpace
Torna a inizio pagina