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Ragusa Sottosopra

n.3 del 23/06/2010

Museologia e Museografia verso nuove prospettive

Vera Greco, Soprintendente ai BB.CC.AA. di Ragusa

foto articoloLa Soprintendenza ai Beni Culturali ed il Comune di Ragusa hanno organizzato, in collaborazione con la cattedra di Allestimento e Museografia della Facoltà di Architettura di Palermo, una Giornata di Studi dedicata alle nuove tendenze museologiche e museografiche nella prospettiva di future realizzazioni museali nella provincia di Ragusa

L'appassionante giornata di studi ha coinvolto relatori di fama internazionale che operano in un settore alquanto vasto ed articolato, nel cui ambito si distinguono numerose tipologie e categorie di musei, cercando di offrire una campionatura museologica e museografica qualificata e con esperienze convalidate in campo europeo. Ho evidenziato, in apertura dei lavori, la necessità di avviare una riflessione su queste tematiche finalizzate a rendere maggiormente fruibile il patrimonio archeologico, storico, artistico ed etnografico conservato nei nostri musei per trovare una forma di dialogo con le fasce di utenza più diversificate, che possano comprendere un pubblico fruitore che va dall'età prescolare fino alla terza età. Il museo, come palinsesto delle esperienze culturali dell'uomo e del suo territorio, diventa così un momento emozionale di conoscenza, una leva essenziale per far crescere, anche economicamente, la società, un punto di riferimento fondamentale non solo per la conservazione e il riconoscimento dell'identità culturale ma anche per la comprensione del presente e la costruzione del futuro. Il dott. G. Di Stefano, Direttore del Servizio Beni Archeologici della Soprintendenza di Ragusa, ha ricordato la fervente esperienza museale degli anni '60 quando venne creato il Museo Archeologico Ibleo che proponeva in modo antesignano degli allestimenti museografici non solo con ricostruzioni di ambienti archeologici, come la fornace di Scornavacche o le necropoli di Rito ad Ibla o quelle di Camarina, ma anche a carattere didattico-metodologico legate alla lettura del deposito archeologico stratificato con la ricostruzione a parete della stratigrafia di Camarina.
Di lectio magistralis ha parlato Maria Clara Rugfoto articologieri Tricoli, professore ordinario di Allestimento e Museografia della Facoltà di Architettura di Palermo, soffermandosi sulle esperienze museali più all'avan-guardia nel panorama europeo con particolare riferimento alle esperienze anglosassoni e tedesche.
L'intervento dal titolo Gente da museo: l'immagine umana nei musei e nei siti archeologici ha focalizzato la problematica di trasmettere attraverso l'espo-sizione dei manufatti l'umanità delle persone che li hanno creati o che se ne servivano, illustrando i molti modi possibili con i quali "evocare" la presenza umana, con particolare riguardo alle realizzazioni degli ultimi anni in vari paesi europei.
I professori Marco Vaudetti e Valeria Minucciani della Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino hanno approfondito il tema della contemporaneità comunicativa del museo. In particolare il prof. Vaudetti, ordinario di Architettura degli Interni e Allestimento, si è soffermato sugli spazi di relazione museale e sull'organizzazione funzionale del museo che ha subìto una profonda evoluzione: la zona che ha mostrato le modifiche più evidenti è quella di accoglienza, cui si richiedono sempre più caratteristiche di flessibilità.
Una flessibilità che nasce dall'esigenza, nel museo contemporaneo, di integrare mo-menti di visita convenzionale a momenti di presentazione (video, filmati, commenti a audio-video, multimediali), a momenti di attività scientifica e didattica anche da parte delle scolaresche (lezioni con momenti di laboratorio) con tempi di sosta e relax, momenti di consultazione testi, etc. Spesso, quindi, si sovrappongono funzioni diversificate che rappresentano il cuore del museo, soprattutto se è organizzato anche con zone di visita all'aperto, percorsi esterni, in particolare nei siti archeologici. E proprio in tema di musealizzazioni all'aperto il prof. Josep Burch i Ruiz dell'Istituto del Patrimonio della Catalogna dell' Università di Gerona ha portato le ultime esperienze maturate per il patrimonio archeologico del Nord Est della Catalogna. Una serie di siti archeologici musealizzati con foto articolouna fruibilità libera e assolutamente contestualizzati nella comunità circostante. Il prof. Burch si è molto soffermato ad analizzare il delicato rapporto culturale tra la comunità ed il bene archeologico proponendo una percorso culturale che vede coinvolti in primo luogo i cittadini come fruitori del bene.
Il patrimonio archeologico viene così restituito alla comunità con il maggior grado di lettura possibile e con integrazioni agevoli alla decodificazione del monumento affinché non resti una esperienza isolata nel contesto ambientale in cui si trova
Nell'ambito delle innovative tendenze di comunicazione e tecnologie la prof. Valeria Minucciani ha portato una serie di evidenze. Non soltanto il museo in Internet e tutte le varie possibilità di lettura multimediale, ad esempio il museo del Louvre su iphone, ma esempi di interattività in cui il visitatore viene coinvolto durante il percorso con installazioni o videoproiezioni interattive per la consultazione multimediale o sistemi di supporto agevoli alla visita di cui viene dotato il fruitore.
Come esempio delle ricostruzioni di ambientazioni del passato la tendenza predominante al momento è quella espressa dal MAV di Ercolano in cui il visitatore viene accompagnato attraverso un percorso virtuale nell'antica città di Ercolano con ambientazioni totalmente avvolgenti. Musealizzazione di spazi antichi: il prof. Sandro Pittini, della Facoltà di Architettura “Aldo Rossi” della Università di Bologna ha analizzato i vari compiti che una progettazione museografica deve assumersi al fine di ricondurre ad unità una realtà complessa e disaggregata - come si può presentare un intervento di scavo archeologico ai non addetti ai lavori per una corretta fruizione e quindi conoscenza del dato storico archeologico. Con l'intervento Musei ed Etnografia: narrative in movimento, il prof. Aldo R.D. Accardi della Facoltà di Architettura di Palermo ha espresso il concetto di museo come “luogo della continuità” - ossia come “luogo della memoria” - sia attraverso un excursus sullo sviluppo dei musei etnografici, sia con lfoto articolo'analisi delle refluenze che tale sviluppo ha avuto sui musei archeologici. Ha dimostrato come la cosiddetta “memoria” viene ritenuta necessaria da quelle popolazioni segnate da un passato “sofferente”, ossia da quei gruppi di persone che hanno subìto persecuzioni razziali, etniche o religiose, ed ha concluso illustrando le possibili strategie museografiche finalizzate in tale direzione al conferimento di un aspetto fortemente simbolico, evocativo e pienamente contestualizzante, sia dell'architettura, sia degli stessi allestimenti. L'interessante esperienza del Museo Archeologico La Civitella di Chieti è stata illustrata dall'arch. Claudio Finarelli, fin dal momento delle sue fasi progettuali. Il museo e quindi il parco, che si è creato attorno, nascono da una casualità di scoperte - come avviene spesso in archeologia - legate al rinvenimento nel 1982 dei resti dell'anfiteatro romano nel centro storico della città. Gli studi scientifici eseguiti sul contesto rinvenuto hanno portato ad una necessità di musealizzare quanto rinvenuto con un corretto recupero delle aree monumentali note ma fruibili solo parzialmente. Il progetto di allestimento del Museo fa riferimento alla necessità di proporre contenitori culturali adatti ad una percentuale il più ampia possibile di utenti senza trasformare l'esposizione dei dati in senso eccessivamente didatticizzato. Il Museo si propone come protagonista della vita culturale della città, pur non perdendo la sua primaria funzione di conservare e tramandare il ricco palinsesto culturale del passato. Alla base dell'espo-sizione deve essere posto il progetto scientifico, redatto dai curatori e responsabili della struttura museale; tale progetto va sviluppato in chiave architettonica e va integrato strettamente con il progetto di comunicazione. Oggi la tendenza è quella di fare intraprendere ai fruitori della struttura museale esperienze vive, ricche di informazioni e articolate in un percorso scientifico che diventa divulgativo attraverso un linguaggio simbolico, evocativo e capace di trasmettere tutte le emozioni... della scoperta!

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