Ragusa Sottosopra
n.3 del 23/06/2010
Acquisto dalla Amministrazione Comunale l'Ex CPT
Rocco Bitetti, Assessore ai Servizi Sociali
Qualche anno fa,durante il governo Prodi, il ministro dell'interno Amato si trovò fra le mani una patata bollente: i centri di permanenza temporanea (CPT), luoghi dove sostavano, in attesa dell'e-spulsione dal nostro territorio nazionale, donne e uomini extra comunitari senza un valido titolo di soggiorno. Il ministro con molta diplomazia incaricò una commissione (Demistura) per verificare le condizioni di tali centri e valutarne la eventuale chiusura. A Ragusa, in via Colaianni, c'era uno di questi CPT che, come molti altri sparsi sul territorio nazionale, fu chiuso.
Fu allora che occupandomi, da assessore ai servizi sociali, delle politiche dell'im-migrazione pensai di far acquisire al nostro Comune quello stabile. Ovviamente ebbi la piena condivisione del sindaco ed iniziammo i contatti con la prefettura che aveva in carico la struttura. La procedura era abbastanza farraginosa soprattutto per il titolo di proprietà dell'immobile che non era perfettamente definito dovendo passare dalla Somicem alla regione Sicilia.
I tempi si dilatarono un pò, tant'è che fummo costretti ad ogni cambio del prefetto a ripresentare la richiesta.
Poi arrivò l'attuale prefetto, la dott.ssa Francesca Cannizzo, e la musica cambiò. Non solo fece in modo di sbloccare l'iter, grazie anche ai suoi validi collaboratori, ma propose anche di inserire l'ex CPT nell'alveo di un finanziamento europeo (il PON sicurezza) che avrebbe potuto fornire le risorse economiche per riqualificare l'immobile e trasformarlo in un centro polifunzionale per l'immigrazione, all'interno del quale collocare tutti gli uffici che a vario titolo si occupano di questa materia. La regione siciliana ha siglato con l'amministrazione, da me rappresentata, un atto di concessione dell'immobile con l'impegno di realizzare il centro.
Senza questa finalità, probabilmente, non lo avrebbe ceduto, ma l'elemento ulteriore che ha giocato in nostro favore è stato proprio la previsione di accesso ai fondi europei che avrebbe consentito di riqualificare lo stabile stesso.
Mentre firmavo al demanio regionale l'atto di cessione dell'immobile alla nostra amministrazione, qualcuno mi sussurrò all'orecchio: assessore, tutto sommato l'iter è stato relativamente breve perché lo avete percorso in maniera istituzionale, non so come sarebbe finita se ci mettevate di mezzo qualche raccomandazione politica!
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