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Ragusa Sottosopra

n.3 del 23/06/2010

Stringere le mani del mondo e la mia scuola a colori

foto articoloL'amministrazione comunale promuove progetti di integrazione sociale e culturale

In alcune strutture scolastiche del centro storico di Ragusa superiore sono due i progetti educativi, promossi dall'assessorato comunale alla pubblica istruzione, che sono già in itinere e costruiti su uno dei temi più sentiti nella porzione di città che orbita attorno al polo di San Giovanni: l'integrazione.
“Stringere le mani del mondo” è il progetto elaborato dalle efoto articoloducatrici dell'asilo nido “San Giovanni” in via Ecce Homo, asilo multietnico, su 21 bambini 6 provengono da altre parti del mondo (Marocco, Tunisia, Albania, Etiopia, Congo, Brasile). Una risorsa umana vissuta dalle operatrici come opportunità di crescita nello svolgere quel ruolo di mediazione, accoglienza e scambio culturale che sta alla base della loro azione educativa.
“Riteniamo questa esperienza - scrivono le educatrici - una sfida che il nostro ruolo educativo foto articoloci lancia per misurare le nostre potenzialità come nido atto a diventare uno spazio ed un luogo in cui si sperimenti con i piccoli e con le loro famiglie un interscambio di affetti, innanzitutto, poi di ricette tipiche, di ninne nanne dei vari paesi, di lavori manuali con utensili e materiali dei propri luoghi di origine, per finire con i canti di festa che dicono l'essere fratelli in un unico mondo”.
Una condivisione che si è concretizzata nel primo momento del progetto infoto articolo occasione del Natale, che ha visto il coinvolgimento di gruppi familiari che, vestiti ed agghindati secondo i costumi e le tradizioni locali, hanno allestito un presepe vivente attorno alla famiglia di Nazareth. Alcuni pomeriggi sono dedicati allo scambio delle ricette dei piatti tipici locali partendo dal presupposto che la tavola unisce ed aiuta a condividere non solo il cibo ma anche i vissuti emozionali. Un apposito laboratorio è stato pensato per acquisire i lavori manualfoto articoloi tipici, basato sullo scambio di tecniche per lavorare, ad esempio, la lana o acconciare i capelli come le piccole africane che frequentano il nido, o ricamare secondo la tradizione nostrana. Il progetto, che si snoda durante tutto l'anno di programmazione del nido, si concluderà prima della pausa estiva con una festa di canti di fratellanza nelle varie lingue con girotondi e danze a cui i piccoli si stanno già preparando. Una “festa di famiglia”, come amano definirla lfoto articoloe operatrici del nido, arricchita da una mostra fotografica in cui saranno esposte le immagini che meglio di tutte colgono attimi di integrazione, di accoglienza e di fratellanza. Scatti di vita che saranno riprodotti in un CD da regalare ad ogni famiglia.
Sul filo dell'integrazione si articola l'altro progetto curato dall'assessorato alla pubblica istruzione, “La mia scuola a colori”, che coinvolge l'edificio scolastico di via ecce Homo e diversi soggetti, a partire dal dfoto articoloirigente d'istituto prof. Pasquale Bosco, la ditta Leggio Salvatore (sponsor privato), il dott Luciano Criscione, esperto in neuropsichiatria infantile, il tecnico comunale di riferimento geom. Giovanni Guardiano. Naturalmente i veri protagonisti dell'iniziativa sono gli alunni, i genitori e gli insegnanti che si trovano alla prese con la pitturazione di alcune aule della storica scuola. I colori necessari e l'attrezzatura è fornita dallo sponsor privato, mentre la linea dei cofoto articololori è curata dal dott. Criscione. “Pensiamo che la bellezza dei colori sia un buon tema per accomunare emozioni e partecipazione - afferma l'assessore alla pubblica istruzione Elisa Marino - Anche questo plesso, come il nido San Giovanni, è esempio emblematico di multietnicità e siamo pienamente consapevoli della necessità di promuovere sempre più iniziative volte a favorire i processi di integrazione scolastica e sociale degli alunni extracomunitari e delle loro famiglie”.

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