Ragusa Sottosopra
n.3 del 23/06/2010
Porto Turistico - Pronto il progetto di completamento
Giuseppe Corallo, ingegnere
Inserito nel “Piano strategico per lo sviluppo della nautica da diporto in Sicilia”, il porto turistico di Marina, insieme a Marsala e Sant'Agata di Militello, è stato scelto fra i tre capaci di assumere il ruolo di porto HUB in quanto, per la sua ubicazione strategica, consente l'accesso in Sicilia dal lato sud, nonché di intercettare le rotte che, provenienti dal Tirreno e dall'Adria-tico, si protraggono attraverso il mare Ionio verso la Grecia, la Turchia, il nord Africa, la penisola iberica, lo stretto di Gibilterra e l'arcipelago maltese. In particolare, nei confronti di Malta, recentemente entrata a far parte della comunità europea e sede di uno dei porti turistici più importanti del Mediterraneo, il porto di Marina si colloca in una posizione di assoluto privilegio in termini di collegamenti. La realizzazione è stata finanziata al 50% con i fondi del POR Sicilia 2000-2006. A realizzare e gestire l'infrastruttura l'A.T.I. TECNIS S.p.A. da Tremestieri Etneo, capogruppo, SI.GEN.CO S.p.A. da Catania, mandante e S.I.L.MAR. S.r.l. da Parma.
Il contratto di concessione prevedeva il finanziamento da parte del concessionario del restante 50% (circa 34.500.000,00 euro) e la gestione dell'infrastruttura per 60 anni, al fine di consentire il rientro dall'investimento.
La concessione demaniale è stata rilasciata nell'aprile del 2008 e prevedeva anche l'utilizzo dei circa 3000 massi ciclopici in calcestruzzo da 10 mc caduno (peso di circa 25.000 Kg), di proprietà dell'assessorato regionale territorio e ambiente, per la realizzazione delle opere foranee del porto, massi che si trovano nelle aree limitrofe alla S.P. Marina di Ragusa - S. Croce Camerina, nei pressi del cimitero di Marina. Purtroppo l'autorizzazione all'uso dei massi non è ancora arrivata e pertanto non è stato possibile il loro impiego per la realizzazione delle dighe foranee. Il porto è entrato parzialmente in funzione il 2 luglio dello scorso anno e sarà pienamente funzionante in questa stagione con l'apertura di tutti i locali commerciali e servizi previsti. Oltre ai collaudi di rito, la struttura portuale è stata sottoposta quest'inverno a severissimi collaudi naturali ad opera del mare. Ben 5 mareggiate, da ottobre a marzo, hanno flagellato tutte le coste della Sicilia. A detta dei pescatori di Marina da oltre vent'anni non si vedeva niente di simile. Le dighe foranee hanno retto benissimo alla furia delle onde e non si sono verificati i benché minimi cedimenti. Nel Piano strategico per lo sviluppo della nautica da diporto in Sicilia, emanato nel maggio del 2006, l'assessorato regionale al turismo ha dettato i “requisiti e gli indirizzi tecnici per la progettazione di infrastrutture portuali a vocazione extraregionale”. I parametri sono quelli derivati dai criteri di valutazione del Premio Jack Nichel, assegnato annualmente dalla Recreational Navigation Commission dell'International Navigation Association ai migliori porti turistici del mondo, e sono relativi alla funzionalità, all'impatto estetico ed alla sostenibilità ambientale.
Durante i lavori di costruzione del porto, attraverso apposite varianti, si è cercato di adeguare il progetto, redatto ed approvato nel 2002, a questi requisiti (emanati nel 2006 dopo l'appalto), soprattutto a quelli di sostenibilità ambientale. Sono stati previsti impianti di depurazione di tutte le acque (reflui, lavaggio e di prima pioggia), adeguati alla normativa emanata nel 2006 (D.L. 152/06). Ma l'impossibilità di avere risorse economiche aggiuntive non ha consentito il completo rispetto dei parametri di “qualità”. Adesso, però, con l'emanazione del bando per l'assegnazione delle risorse del Programma Operativo Regionale FESR 2007/2013 (Linea di intervento 3.3.2.5 - Interventi strutturali ed infrastrutturali finalizzati all'attuazione del piano strategico regionale della portualità turistica, con priorità alla realizzazione di approdi sicuri a ricettività elastica nelle isole minori e nelle località di maggiore attrazione turistica) si presenta l'opportunità di completare ed adeguare completamente l'infrastruttura portuale ai requisiti di qualità dettati dall'assessorato regionale al turismo. L'amministrazione comunale ha così dato mandato agli uffici competenti di redigere una progettazione di adeguamento alle linee guida del piano strategico per lo sviluppo della nautica da diporto in Sicilia. Il progetto esecutivo, già predisposto e dell'importo complessivo di 14.400.000,00 euro, prevede interventi di adeguamento ambientale (rinforzo della mantellata soffolta di ponente mediante l'utilizzo dei massi ciclopici, quelli stoccati nelle aree limitrofe alla S.P. Marina di Ragusa S. Croce Camerina, ottenendo nel contempo la bonifica ambientale di una vasta area), interventi di adeguamento funzionale ed il completamento del dragaggio. Il progetto originario prevedeva la realizzazione di un lavoro di scavo del bacino fino al raggiungimento di una profondità minima di 5 metri. L'uso di una draga del tipo refluente non ha consentito, in diversi punti del bacino portuale, di approfondire lo scavo fino alla quota prevista in progetto per la presenza di materiale calcareo duro. La conseguenza di ciò è la mancanza di un adeguato fondale nella zona della banchina di collegamento tra le dighe di ponente e levante e nei tratti di accosto sui pontili più vicini alla costa. Il progetto redatto ha affrontato questa problematica prevedendo l'intervento di pontoni dotati di escavatori con benna da roccia al fine di rompere ed asportare lo strato di roccia calcarea fino al raggiungimento della profondità di 5 metri in tutto il bacino portuale. Tra i servizi che si rendono indispensabili in un porto HUB vi è la necessità di fornire la marina di idonei servizi igienici a servizio dei diportisti. L'avvio delle attività di gestione ha messo in risalto l'elevata distanza dei servizi igienici realizzati dai pontili galleggianti (oltre 1000 m).
Nasce pertanto l'esigenza di dotare il porto di ulteriori batterie di servizi igienici da ubicare in modo baricentrico rispetto alle zone destinate agli ormeggi sui pontili galleggianti. Per cui è stata prevista la realizzazione di servizi del tipo prefabbricato, esteticamente resi gradevoli con l'uso di materiali come il legno lamellare e l'acciaio inox, da collocare nel pontile centrale.
Sarà rivista la sistemazione dell'accesso al porto mediante la realizzazione di una rotatoria su via Lungomare Bisani. É un intervento che si rende necessario non solo per realizzare una migliore integrazione dell’opera con il tessuto urbano esistente, ma soprattutto per garantire una migliore accessibilità all’area ed una maggiore sicurezza di circolazione e fluidità di manovra per particolari tipologie veicolari (mezzi di soccorso e mezzi pesanti). Si potenzieranno gli aspetti funzionali e di sicurezza connessi alle zone di ormeggio dotando il porto di un insieme di attrezzature in grado di facilitare la rintracciabilità del posto barca e migliorare gli standard minimi di sicurezza per i diportisti e i fruitori in genere dei moli galleggianti. In particolare si prevede l'introduzione di pali di segnalamento dei pontili, targhette segnaposto, parapetti di fine pontile, scalette di risalita, presidi di salvataggio e segnaletica interna. Si intende anche introdurre un impianto di video sorveglianza, di diffusione sonora e di trasmissione dati wi-fi. La tipologia di impianto in progetto è di tipo centralizzato e coprirà l'intera area portuale; per la realizzazione degli impianti bisognerà creare preventivamente una infrastruttura di collegamento in fibra ottica. Gli interventi di completamento riguarderanno anche l'arredo. Dissuasori, cestini portarifiuti, portabiciclette, bacheche, fioriere ed elementi di illuminazione serviranno ad ottimizzare il livello di comfort dell'area portuale, preservare gli spazi pubblici dal traffico veicolare e garantire il mantenimento della pulizia negli spazi comuni.
Progettisti: ing. Giuseppe Corallo, geom.Gino Iacono, geom.Giovanni Guardiano
RUP: ing. Michele Scarpulla
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