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Ragusa Sottosopra

n.2 del 06/04/2010

La messa in sicurezza del fronte roccioso di Corso Mazzini

Carmelo Raniolo, ingegnere

foto articoloStrutture naturali in lento movimento
I FRONTI ROCCIOSI
Alla fase finale i lavori di messa in sicurezza del costone roccioso in Corso Mazzini


I lavori per la messa in sicurezza del fronte roccioso prospiciente su corso Mazzini stanno per essere ultimati. Si è sfruttato un finanziamento del Dipartimento della Protezione Civile richiesto immediatamente dopo il crollo di alcuni massi che per alcuni giorni hanno ostruito la sede stradale.
L'amministrazione comunale è prontamente intervenuta reperendo fondi comunali per riportare il traffico veicolare alla normalità e per l'esecuzione immediata delle opere per mettere in sicurezza i luoghi limitrofi al crollo del marzo 2009. Contestualmente all'esecuzione delle opere, per salvaguardare la pubblica e privata incolumità, si sono effettuati diversi sopralluoghi ed accertamenti sul fronte roccioso soprastante le abitazioni di via Velardo e su quello che a monte delimita corso Mazzini dai tecnici della sede del Dipartimento Regionale di Profoto articolotezione Civile di Ragusa, unitamente a tecnici del Genio Civile e del Comune di Ragusa. I lavori sono stati così affidati con procedura d'urgenza alla ditta “Edil Rock” di Belpasso che ha eseguito prontamente le necessarie pulizie per una più chiara lettura delle “strutture naturali”.
Il geologo dott. Rosario Ruggieri del Genio Civile ha curato sia il rilievo geo-strutturale sia lo studio geologico-tecnico mentre la progettazione, la direzione e la contabilità dei lavori sono state affidate a tecnici del settore Centri Storici del Comune di Ragusa.
Dopo l'approvazione del progetto e i relativi nulla osta del Genio Civile e della Soprintendenza sono stati avviati i lavori di consolidamento consistiti nel bloccare con delle chiodature i massi che presentavano superfici di scorrimento o soggetti a potenziali ribaltamenti. Si sono ripristinate le murature rovinate integrandole con quelle preesistenti e con gli aggrottati messi in evidenza dal crollo. I massi di modesta dimensione sono stati bloccatfoto articoloi con la tecnica fune-chiodi la cui disposizione dipende dalla configurazione e posizione sul fronte.
L'intervento, pur puntando principalmente a migliorare la sicurezza dei luoghi, ha mirato anche a non creare alcun impatto visivo. Infatti non sono stati aggiunti volumi, sono stati riutilizzati buona parte dei materiali lapidei provenienti dal crollo o di nuova fornitura, ma con evidenti segni del tempo, le piastre di bloccaggio delle chiodature sono state alloggiate in appositi scassi nella roccia ricavati nella roccia poi coperti con conci di calcare duro allettati con malta cementizia. Per evitare soprattutto la crescita di vegetazione spontanea sono state murate le enormi giunture che, nel corso degli anni, si sono generate fra i grossi massi, non trascurando di inserire capienti tubi di drenaggio per favorire lo smaltimento delle acque meteoriche di infiltrazione. Si stanno effettuando dei carotaggi nelle murature limitrofe al crollo per verificarne la consistenza e l'affida-bilità. La specificitfoto articoloà delle lavorazioni ha comportato un continuo contatto con i fronti rocciosi presi in esame e da questo si è preso coscienza che la “naturalità” di tali strutture non è garanzia di stabilità infinita. La presenza di faglie più o meno importanti, le manomissioni (ancorché modeste o indispensabili) operate dall'uomo per servirsi del territorio, così come l'azione dilavante delle acque meteoriche che agiscono in superficie e di quelle di infiltrazione rendono gli ammassi rocciosi “entità” vive, capaci di lenti e impercettibili movimenti autonomi che ne possono provocare il collasso parziale con gravi conseguenze per la pubblica incolumità. Un'azione costante di monitoraggio, a volte potrebbe bastare anche quella visiva, si rende indispensabile per programmare in tempo azioni stabilizzanti per questo tipo di strutture e potere prevenire pericolosi crolli che la maggior parte delle volte sono causati dalla concomitanza di più azioni negative che agiscono contemporaneamente e in modo repentino.

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