
Ragusa Sottosopra
n.1 del 08/02/2010
La Chiesa di Santa Maria delle Scale
Roberto Floridia, architetto

La chiesa, patrimonio dell’Umanità, presto oggetto di un intervento di restauro conservativo
Il complesso architettonico della Chiesa di Santa Maria delle Scale, posto al vertice dell'insieme di scale che congiungono la parte di città denominata Ragusa Superiore con il nucleo originario di Ragusa Ibla, è composto da due diversi corpi di fabbrica di caratteristiche tipologiche diverse: il corpo della chiesa e il palazzo della canonica ad essa annesso.
La canonica posta sul retro della chiesa, in corrispondenza della navata laterale, risale al XX secolo ed è caratterizzata da un prospetto interamente ricoperto da bugne con piccole finestre; è composta da tre piani che ospitano al piano terra la sagrestia e negli altri due piani ambienti con i caratteri distributivi di due appartamenti. La chiesa, circondata da scalinate e a nord-ovest da un alto muro di roccia, presenta la facciata principale, corrispondente alla navata laterale sinistra, prospiciente su corso Mazzini e un sagrato da cui si può ammirare lo splendido panorama della città di Ibla.
É considerato un bene architettonico di grande importanza storica e artistica in quanto conserva elementi strutturali (un'intera navata con tre cappelle), resti di elementi lapidei e decorazioni antecedenti al terremoto che colpì la Sicilia orientale nel 1693.
L'impianto originario fu presumibilmente edificato dai monaci cistercensi dell'abbazia di S.Maria di Roccadia di Lentini nella prima metà del secolo XIII sulle tracce di un precedente oratorio rupestre; fu originariamente costruzione destinata ad ospitare l'ospizio delle Cateratte, iniziata in periodo normanno e ricostruita dai Chiaramonte per poi essere riedificata dopo il terremoto.
Tra le ipotesi circa l'antico impianto predomina quella che considera la chiesa con un orientamento ruotato

L'antica chiesa era preceduta da un portico con arcate, chiamato "le pinnate di Santa Maria", pavimentato con lastre di calcare, oggi conservate sotto l'attuale piano di calpestio della navata laterale sinistra. Il sisma non arrecò gravi danni alla chiesa che venne risistemata e riutilizzata per il culto; nella seconda meta' del XVIII secolo, però, per le mutate esigenze di ampliamento della chiesa, dovute presumibilmente ad un aumento della popolazione, i pericoli di crollo divennero pretesto per una ricostruzione dell'edificio. Il nuovo impianto settecentesco fu concepito a pianta longitudinale con tre navate a tre campate con volte a crociera e senza transetto.
L'inconsueto ingresso laterale, sulla navata sinistra, derivò o dalla particolare morfologia del luogo, costituita da rocce e dislivelli, o, presumibilmente, dalla natura monastica del complesso originario: non era inusuale, infatti, nelle chiese monacali, che l'ingresso per i fedeli fosse realizzato lateralmente o dal chiostro.
La chiesa, quindi, nel suo complesso fonde elementi settecenteschi (navata centrale e laterale sinistra) e gotici (navata destra). La pavimentazione attuale della chiesa è in pietra pece e presenta, in alcuni punti della navata centrale e della navata laterale sinistra, delle inserzioni con bacchette di ottone e sei botole ispezionabili; i listelli di ottone indicano la proiezione della posizione di alcune tombe scavate nella roccia, delle cripte e dell'ossario sottostanti; tali reperti, insieme a tracce di elementi architettonici, furono rinvenuti durante il precedente lavoro di restauro. Nella navata lat

All'esterno la chiesa presenta il prospetto principale, semplicemente intonacato, caratterizzato da una parte più bassa, corrispondente alla navata laterale e una parte arretrata, più alta, corrispondente alla navata centrale; suddiviso in quattro parti da semplici lesene in pietra, nella parte superiore presenta quattro grandi finestre e nella parte inferiore tre portali delimitati da archi a tutto sesto: uno principale, al centro, e due laterali, con timpano triangolare, tra i quali quello di sinistra è murato mentre quello di destra costituisce l'ingresso della chiesa. A destra è posto il campanile, a pianta quadrata e copertura piramidale, realizzato in conci di calcare tenero squadrato. Due particolari risaltano alla vista: un pulpito in pietra e parte di un portale in stile gotico catalano, posti in corrispondenza del basamento del

Gli interventi progettuali
Il restauro conservativo degli elementi lapidei e decorativi e delle opere d'arte mobili, quali la cassa dell'organo e il coro ligneo, risulta essere la prima priorità di intervento che ha lo scopo di conservare il manufatto. Il rifacimento di parte di pavimentazione, i nuovi intonaci, le coloriture, la nuova pavimentazione in vetro, il ripristino dei portoni, l'illuminazione artistica hanno lo scopo di rivitalizzare e rendere fruibile la chiesa, valorizzandone le peculiarità artistiche per i fedeli e i visitatori, al fine di incrementare il ruolo di catalizzatore turistico che il monumento ha sempre avuto. A partire dall'elaborazione e dal confronto delle informazioni raccolte risulta di primaria importanza rendere evidenti e leggibili le stratificazioni storiche, conservando, recuperando e nel caso dei dipinti murali riscoprendone le tracce.
Gli interventi proposti spazieranno dalla semplice manutenzione alla conservazione e restauro, mirando a confermare lo stato di fatto e arrestando i processi di degrado in atto. In virtù di ciò risulta di particolare importanza e rilevanza anche la realizzazione della pavimentazion

La navata centrale
Illuminata da finestre con modeste vetrate e telaio in ferro, è coperta da volta a botte lunettata in corrispondenza delle finestre con decori in stucco e termina con un’abside a pianta semicircolare e catino a mezza sfera; contiene, oltre all'altare, un coro ligneo del XIX secolo di pregevole fattura. Il coro è costituito da sedici scranni e caratterizzato da cornici, fregi ed elementi decorativi a rilievo intagliati. In fondo alla navata centrale è posta la cantoria, caratterizzata da un soppalco in legno che ospita un organo settecentesco, attribuito ad Agatino Santuccio (o Santucci) di Siracusa. L'organo, chiuso in una pregevole cassa artistica, è munito di consolle ad unica tastiera e mantice azionato meccanicamente. Nella parte terminale della navata una piccola scala permette l'accesso alla cantoria e al campanile.
La navata laterale sinistra
Suddivisa in tre campate coperte da volte a crociera, ha anch'essa l'abside semicircolare e

La navata laterale destra
Ripartita in quattro campate, raccoglie quanto è rimasto dell'antica chiesa e precisamente: le volte a crociera costolonate, gli archi a sesto acuto ricchi di sculture ed intagli in pietra raffiguranti creature celesti, elementi vegetali, animali e creature mostruose e fantastiche e con pilastri a fascio finemente decorati con pittura murale, ed infine le tre cappelle; tra queste, la cappella maggiore, dedicata all'Assunzione della Madonna, fu rifatta nel 1538 in forme rinascimentali e decorata con una pala in terracotta policroma raffigurante la "Dormitio Virginis".
La parte terminale della navata, in corrispondenza dell'abside, è a pianta poligonale e permette l'accesso alla sagrestia. Ricavata sotto il campanile, una piccola cappella, dalle linee molto semplici, custodisce un fonte battesimale in pietra pece del 1552 e una sinopia con tracce di un affresco, recentemente restaurati. Presumibilmente l'affresco era presente nella parete prima della costruzione del campanile poiché il muro di separazione tra lo stesso e la cappella sembra aver distrutto parte dell'affresco che risulta mutilato.
Progettisti
Responsabile del progetto preliminare
Arch. Roberto Floridia
Arch. Paola Santacroce
Responsabile del progetto definitivo, esecutivo e della sicurezza
Arch. Roberto Floridia
Collaboratori
Arch. Stefania Pusello
Arch. Paola Santacroce
Arch. Amador Zocco
Geom. Sonja Lauretta
Importo dei Lavori € 400.000,00
L’intervento è finanziato con i fondi della Legge Reg. 61/81
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