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Ragusa Sottosopra

n.6 del 30/12/2009

I COLORI dell'affezione nelle pietre dipinte di Giovanni Gambina

a cura di Gaetano G. Cosentini

foto articoloNell’accogliente cornice del City lo scorso ottobre sono state presentate “le pietre dipinte” di Giovanni Gambina insieme ad alcune sue raffigurazioni del mondo ibleo visto attraverso il suo pensare principalmente affettuoso.
Per certi versi la migliore spiegazione del suo dipingere nasce da lui stesso quando afferma che la sua attività è principalmente “ammazzare il tempo”, ma ovviamente in senso buono.
Dopo anni di intenso lavoro da commerciante operosissimo,Gambina ha voluto rifare un percorso nel tempo,vissuto e memoriale, riapproprifoto articoloandosi e rivivendo quanto è avvenuto. Sono cominciati ad apparire i suoi ricordi, personali e cittadini, di una dimensione ormai lontana. La distanza cronologica non scalfisce il racconto delle sue rivisitazioni attuali perché Giovanni si è mantenuto garbato e amabile, proprio come tutti lo conosciamo e lo vediamo. Sono sorti così i suoi racconti e le sue pitture che non vogliono assolutamente competere con grandi autori in quanto egli rimane un sincero naif; vuole raccontare ed ancora esprimersi con levità in un contesto ben lontano da posizionfoto articoloi impegnate. Il suo desiderio, inconfessato ma sentito, è poter entrare in case di Ragusani per dare testimonianza della sua passione e soprattutto del suo profondo legame con la città.
Le sue pietre sono oggetti semplici ma duraturi perché nati nella notte dei tempi fuori da ogni arte, ma la sua voglia di colorare e parlare ne fanno testimonianze garbate del nostro mondo che ricorda le vicissitudini del passato e invitano al contempo a voler sorridere. Tutto questo si chiama Giovanni Gambina.
E noi lo continuiamo a voler bene, con sincerità.


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