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Ragusa Sottosopra

n.6 del 30/12/2009

Asilo Nido "San Giovanni"

a cura delle educatrici dell’asilo nido S. Giovanni

foto articoloASILO NIDO “SAN GIOVANNI”
Una finestra aperta su un quartiere in attesa di rinascita


C'era una volta…
Un vecchio palazzo, che più nessuno guardava e che se ne stava nel silenzio e nel grigiore dei suoi anni. Un giorno però qualcuno pensò a quel palazzo e lo vestì a nuovo, rinnovò i suoi stucchi e lo colorò di tinte luminose da sembrare splendido come una giornata a primavera.

No, non è una favola. E' solo l'inizio di una storia vera, un sogno che diventa realtà; in un bel palazzo ottocentesco, nel cuore della città di Ragusa apre l'asilo nido comunale “San Giovanni” che accoglie 20 bambini. Forte l'impegno e l'entusiasmo delle quattro educatrici, le Sig.re Lina De Fazio, Bianca Chiavola, Roberta Nicastro e Loredana Carfì nel ruolo di coordinatrice.
Il personale educativo facendo bagaglio dell'esperienza acquisita nei 25 anni di carriera si mette all'opera studiando gli spazi e organizzando le attività, per offrire ai bambini una giornata interessante e un'armonica crescita psicofisica. Il salone che ospita i 12 divezzi è molto grande, dominano dall'alto gli stucchi con poeti e cavalieri in rilievo mentre i bambini sono all'opera in un attrezzato atelier di pitfoto articolotura. Sempre nel salone uno spazio dedicato alla lettura con piccoli divani e libreria, uno spazio per il travestimento ed un altro per i travasi. Piccola, ma molto accogliente, la sezione degli otto lattanti che offre un angolo morbido arredato con specchi, cuscinoni e cestini ricchi di tesori (materiale di recupero per l'esplorazione). C'è anche uno spazio genitori all'ingresso del nido con poltroncine in vimini e una ricca libreria che invita a fermarsi per approfondire il tema dell'educazione e della crescita del bambino. La cucina è ben attrezzata, ha un lavello per lo sporco e uno per il pulito, ottimi elettrodomestici, dispensa, piano lavoro. Le operatrici socio-assistenziali, Sig.re Agosta Marinella, Cettina Antoci e Carmela Cascone, si occupano con impegno e scrupolosità della preparazione del pranzo, della pulizia dei locali e collaborano con le educatrici in alcuni momenti della giornata. L'asilo gode anche di un bel terrazzo che ha già offerto nelle belle giornate la possibilità di far giocare i bambini all'aperto e inventare attività con foglie, castagne e granaglie varie.
Nel nido San Giovanni sono presenti bambini albanesi, tunisini, marocchini, brasiliani ed etiopi, per questo le educatrici, con l'aiufoto articoloto della dott. ssa Maria Giovanna Guastella pedagogista e della dott.ssa Linda Sciacco, terapeuta della riabilitazione psichiatrica, hanno già previsto nella programmazione interventi mirati per integrare al meglio le famiglie extracomunitarie. L'asilo San Giovanni vuole essere un luogo dove la multietnia diventi motivo di arricchimento, di scambio e di crescita. E in un momento difficile per il centro storico di Ragusa l'asilo vuole essere la speranza concreta di una rinascita del quartiere.
Così il vecchio palazzo silenzioso si è trasformato in un luogo incantato dove le maestre raccontano fiabe di paesi lontani e tante voci di bimbi neri, rossi, bianchi cantano in girotondo la bellezza della vita.


La realizzazione dell'asilo nido San Giovanni in un immobile ottocentesco all'uopo recuperato e restaurato costituisce una felice testimonianza di come si possano reperire in centro storico spazi e locali per garantire servizi fondamentali ai cittadini residenti, nel rispetto del patrimonio edilizio esistente, perseguendo il doppio obiettivo di potenziare l'azione di recupero e rivitalizzazione del centro storico di Ragusa Superiore e nel contempo dare risposte qualificate alla richiesta di servizfoto articoloi essenziali per l'infanzia, specie in un quartiere dove alto è il tasso di residenti immigrati.
L'intervento progettuale ha restituito all'immobile dignità architettonica con l'eliminazione delle superfetazioni e delle sopraelevazioni che sono state realizzate in momenti diversi a partire dagli anni '60. Le opere eseguite sono state coniugate in base al principio del restauro conservativo per cui gli elementi preesistenti di pregio, come ad esempio gli stucchi, i decori, la pavimentazione in pietra del porticato, il portone d'ingresso, la pavimentazione in pietra pece delle scale, sono stati mantenuti e restaurati; altri elementi architettonici, come gli infissi e le pavimentazioni del cortile, sono stati realizzati con gli stessi materiali e disegno degli originali. La struttura è dotata di un ascensore che risponde ai requisiti previsti dalla legislazione vigente, di uscita di sicurezza, di impiantistica ed attrezzature rispondenti agli standard di fruibilità per la specifica destinazione d'uso.
Per un maggiore approfondimento dell'intervento di recupero dell'immobile si rimanda all'articolo pubblicato sul n. 5 anno 2007 di “Ragusa Sottosopra-Orizzonti”, a firma di uno dei progettisti, ing. Lucia Brugaletta.

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