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Ragusa Sottosopra

n.5 del 30/10/2009

15° Premio Ragusani nel mondo - Una kermesse in grande stile

Sebastiano D'Angelo, Direttore dell'Associazione "Ragusani nel Mondo"

foto articoloLa XV Edizione del Premio Ragusani nel Mondo ha idealmente chiuso un ciclo, con la proposizione di altre suggestive storie di successo di iblei residenti all’estero, che hanno emozionato la folta platea convenuta in Piazza Libertà, location d’eccezione per la manifestazione, da sempre ospitata in Piazza San Giovanni.
Bellissima e suggestiva la scenografia, curata da Gianni Portelli, professionale e frizzante la presentazione di Caterina Balivo, conduttrice di Rai 1, ma a trascinare i presenti in una atmosfera di magie musicali è stata la Banda musicale dell’Arma dei Carabinieri, che per la prima volta nella sua storia si è esibita in provincia di Ragusa.
A presentarsi sul palco, con le loro storie significative, intrise di affermazioni nel campo musicale, professionale e manageriale, sono stati i fratelli Roberto e Michael Occhipinti, musicisti di origine modicana nati a Toronto, Kathy Chiavola, ragusana di terza generazione, molto nota negli States ed in tutto il mondo come cantante di musica country, Ronald Gentile, originario di Ispica, chirurgo affermato negli Stati Uniti nelle varie patologie dell’occhio umano, e Stefano Giaquinta, giarratanese, manager affermato in una prestigiosa catena alberghiera, con i suoi 30 anni il più giovane premiato nella storia della manifestazione. Una menzione d’onore è stata data al noto conduttore televisivo Luca Giurato, con papà ragusano, che ha riscoperto l’emozione della propria identità iblea un po’ persa negli anni ed ha stabilito un rapporto di immediata simpatia con il pubblico, che gli ha tributato consensi entusiastici. Graditissimo è stato per Giurato il “regalo” inaspettato datogli dal sin-daco Dipasquale in occasione della sua visita a palazzo dell’Aquila: una copia della dichiarazione di nascita di Giovanni Salvatore Giurato, padre del giornalista, resa dal nonno Rocco agli uffici di stato civile di Ibla il 5 aprile del 1893.
A consegnare i premi sono stati in sequenza il sindaco di Ragusa Nello Dipasquale, l’on. Riccardo Minardo in rappresentanza del presidente della Re-gione Lombardo, il presidente della provincia Franco Antoci, il nuovo prefetto di Rafoto articologusa Francesca Cannizzo, e, in rappresentanza dei privati, il direttore del Banco di Sicilia Gregorio Squadrito. Presenti anche, muniti di fascia tricolore, i sindaci dei comuni di origine dei premiati, che hanno consegnato un dono istituzionale in rappresentanza delle rispettive comunità.
La cerimonia di consegna dei premi ha goduto anche della presenza dei massimi rappresentanti delle comunità degli italo - americani, Louis Tallarini e Joseph Vincent Del Raso, rispettivamente presidenti della Fondazione Columbus e della Niaf (National Italian American Foundation), fondazione avente sede legale a Washington, che rappresenta oltre 20 milioni di cittadini italo-americani residenti negli Stati Uniti.
La presenza degli illustri ospiti, attivata grazie all’intervento del giornalista dell’Ansa Mimmo Ragozzino e dell’imprenditore italo-americano Elia Mannetta, ha dato alla XV edizione un respiro interna-zionale ed ha puntato i riflettori sulla provincia di Ragusa da parte di vasti ed importanti settori della cultura e dell’economia americana, con un inne-gabile ricaduta d’immagine per l’intero territorio ibleo. Addirittura i presidenti delle due prestigiose istituzioni, che hanno ricevuto dall’Associazione Ragusani nel Mondo una menzione d’onore, si sono sbilanciati fino ad ipotizzare un possibile congresso della Niaf nei prossimi anni a Ragusa, evento di portata eccezionale, che aprirebbe un ponte diretto fra Ragusa e l’America. Il presidente della Fondazione Columbus, alla presenza del generale Stefano Orlando, vice comandante generale dell’Arma, ha inoltre invitato ufficialmente la banda musicale dei Carabinieri a sfilare al Columbus Day nei prossimi due an-ni, a partire già da questo ottobre.
Il concerto di gala della Banda, eseguito la sera successiva alla cerimonia dei premi, ma con una nuova location sfavillante dei colori blu e rosso, simbolo della Benemerita, è stato presentato dalla nota conduttrice della Rai, Veronica Maya, che ha introdotto i vari brani in programma, eseguiti con una magia che ha incantato i presenti.
La Banda, prima del concerto, si è esibita in una solenne parata percorrendo via Roma tfoto articolora la folla curiosa e festante. La presenza della Banda a Ragusa è il frutto dell’azione sinergica condotta dall’associazione e dal comando provinciale dei Carabinieri, retto dal colonnello Nicodemo Macri’, che si è snodata per oltre un anno e che ha visto materializzarsi passo dopo passo un evento senza dubbio singolare.
Oltre agli inevitabili rilievi culturali e sociali del premio, va rilevato l’aspetto di marketing del territorio, grazie alla presenza degli illustri ospiti di peso nazionale ed internazionale, al supporto di tutti gli enti pubblici coinvolti, dei partner privati e dei media locali e nazionali.
Il premio ormai e’ un evento che ha raggiunto una fase di maturità, conosciuto anche fuori dei confini locali, e sovente veicola in positivo l’immagine del territorio ibleo all’estero.
Da sottolineare il supporto decisivo dell’imprenditoria privata, in tandem con le locali istituzioni pubbliche, che ha consentito di sostenere gli ingenti sforzi di una macchina organizzativa complessa e poderosa. Una edizione memorabile per la città di Ragusa che ha accolto in piazza Libertà oltre tremila persone, senza contare la platea televisiva che ha potuto seguire tutte le fasi della manifestazione messe in onda dalle emittenti iblee.
Chiuso questo ciclo, bello, emozionante, difficilmente ripetibile, ci chiediamo quale futuro immaginare per il Premio Ragusani nel Mondo.
Il futuro è strettamente collegato alla possibilità di sostenere e mantenere il livello raggiunto dal premio, sicuramente ormai affetto da una sorta di “gigantismo” che rischia di farlo ripiegare su se stesso.
Se il territorio ibleo nelle sue varie componenti dimostrerà di volere credere nell’evento sicuramente noi organizzatori troveremo ulteriori stimoli, altre forme propositive. Il premio va riveduto con il contributo di tutti, senza mettere in discussione l’aspetto fondante che è quello di promuovere storie di eccellenze iblee in Italia e nel mondo e, attraverso di esse, costruire sinergie e collaborazioni tra pubblico e privato per mettere a frutto i molteplici risvolti culturali, sociali e promozionali insiti nella manifestazione.

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