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Ragusa Sottosopra

n.5 del 30/10/2009

Architettura e simbolismi - Parco Donnafugata un giardino esoterico?

Giovanni Distefano, Archeologo

foto articoloDopo il volume di Cosentini-Pirrone–Leone (G. Pirrone, G. Cosentini, G. Leone, Donnafugata. Un castello un giardino, Palermo 1985) e il saggio di Tiziana Turco (Il giardino di Donnafugata, in AA. VV. il castello di Donnafugata a Ragusa, 2002, pp. 29-37), il castello ed il parco di Donnafugata sono ormai noti nelle complesse articolazioni architettoniche e, finalmente, occupano la giusta posizione nella storia degli studi. Non vi è più dubbio, la vifoto articololla realizzata fra il 1844 e i primi del novecento deve considerarsi un parco letterario di tradizione tardo-illuministica dove convivono varie tipologie di giardini: quello utilitario, quello geometrico, quello selvatico. Anche l’edificio, alla fine delle varie fasi costruttive, può considerarsi una romantica e ricercata residenza di campa-gna; un palinsesto di interventi architettonici iniziati nel XVIII secolo e conclusi negli anni cin-quanta delfoto articolo novecento.
Un falso castello medievale a blocco turrito chiuso su tutti i lati con una cornice a merlatura guelfa estesa anche sul lato settentrionale dove la cortina muraria maschera una mancanza di corpi di fabbrica. Gianni Pirrone ha giustamente indicato come esempio architettonico (molto vicino all’edificio di Donnafugata) la villa Bartoli (ex Bran-ciforte) fra Riesi e Gela, poi trasformata in stile neo-gotico nel 1874. Non vi è dubbio, edififoto articolocio e giardino sono tutt’uno e sono la proiezione del loro committente. La posizione, l’articolazione e i manufatti del giardino ombroso, forse, più di ogni altro settore del parco, sembrano improntati ad un chiaro percorso iniziatico.
Gianni Pirrone ha sottolineato per questo set-tore l’evidenza del contrasto fra architettura e natura, fra classicismo e rusticità, fra il mondo apollineo e il mondo dionisiaco, fra il mondo celeste e quello sofoto articolotterraneo rinviando a dotti motivi mitici (Apollo, Vulcano, Cerere).
Più intrigante è l’interpretazione esoterica ed occulta che suggerisce la Turco.Questo giardino occulto e ombroso si sviluppa lungo l’asse est-ovest, alla sinistra della parte finale del viale principale che attraversa il centro del quadrato del grande cortile interno. Qui al di sotto di una collinetta artificiale sono ricavate due false grotte e un tempietto circolare. La prifoto articoloma falsa cavità, rifinita con stalattiti e stalagmiti, così come la seconda, è a pianta semplice, di forma rettangolare, con andamento nord-sud. Forse è il punto di passag-gio fra la città-giardino che interpreta il luogo del vivere ai piedi del castello-roccaforte (ai lati della suntuosa scalinata laica guardata da sfingi e leoni) e il mondo impenetrabile che bisogna percorrere per giungere alla rivelazione. La seconda grotta è il centro del perfoto articolocorso iniziatico: la falsa cavità è a pianta semicircolare con due camere collegate da stretti cunicoli, una vasca in cui si versava dell’acqua, due sedili e un’erma.
La seconda grotta è dunque il luogo del buio meandrico prima della luce? Il percorso sotterraneo dell’individuo che inizia con il lavoro e la meditazione? In corrispondenza della grotta, al di sopra del terrapieno, è stato costruito un tempietto in forme neoclassiche a pianta foto articolocircolare con otto colonne ioniche sormontate da una calotta emisferica decorata con la volta celeste.
La grotta e il tempio rappresentano il buio meandrico del percorso iniziato dopo che si conquista la conoscenza stellare? La grotta e il tempio sono la metafora dell’elevazione dell’Uomo in equilibrio con la natura? In armonia cosmica?
Anche la posizione del labirinto all’interno del giardino occulto non è privo di significato: è il luogo foto articolodella paura e del coraggio? È l’ultima tappa del percorso iniziatico?
Il labirinto che richiama il modello di Hampton Court Palace, come è stato osservato da Pirrone, richiama il mito di Teseo e Arianna e quindi ripropone il tema della ricerca, della paura superata.
Infine anche i cenotafi, le false tombe con la loro posizione, l’ambientamento con il bosco di cipressi partecipano alla suggestione di un giardino filosofico, esoterico, iniziatico.

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