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Ragusa Sottosopra

n.2 del 03/04/2009

San Giorgio tra arte e storia

Giuseppe Arezzo, ingegnere

foto articoloTra pochi mesi la città di Ragusa potrà fregiarsi di una struttura museale che concederà finalmente il giusto rilievo al ruolo rivestito nel corso dei secoli dalla chiesa madre di San Giorgio.
Alle bellezze architettoniche largamente conosciute del duomo, potranno accostarsi infatti i preziosi oggetti di oreficeria chiesastica e civile, dipinti di pregio poco noti a molti, pergamene e testimonianze lapidee provenienti per lo più dall'originaria chiesa eretta nel sito dei giardini iblei.
Quale cassa di risonanza dell'annuncio dell'atteso evento si pone la manifestazione tenutasi nell'austera cornice del salone degli specchi del Circolo di Conversazione, organizzata dallo stesso Circolo, dalla Chiesa Madre di S. Giorgio, dalla Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Ragusa e dal FAI, sez. di Ragusa, che ha avuto come tema “San Giorgio tra arte e storia”. Non si è trattato dell'ennesima sterile riproposizione dei martoriati temi orbitanti intorno a San Giorgio, ma bensì di un tentativo di allargamento di vedute e prospettive storiche e storico-artistiche che hanno tentato di estendere le nozioni tradizionalmente note.
Il prof. Barone, incaricato della redazione di un saggio storico da inserire in una monografia sul duomo, in corso di realizzazione con fondi del Comune di Ragusa e della Soprintendenza di Ragusa, pur non anticipando i temi specifici del saggio, ha accennato al contesto socio-economico nel cui ambito avvenne la costruzione dell'at-tuale chiesa di S. Giorgio. Fu Ragusa nel '600 e nel '700 una città vivace, produttiva ed intraprendente, che, al di là delle interminabili lotte di potere intestate ai Santi, ebbe un singolare incremento demografico e fu supportata da una forte economia che le consentì di fondare più di una città (Palma e Vittoria) e di realizzare opere monufoto articolomentali tra cui si inserisce la parrocchiale chiesa madre di S. Giorgio.
Stretta fu la connessione tra le vicende storiche, politiche ed economiche di Ragusa con quelle delle altre città con essa interagenti, quali Modica, Chiaramonte e Scicli, e pertanto appare opportuno che le ricerche storiche, più che alle vicende della singola città, a supporto di una più veritiera ed esaustiva visione dei fatti, possano, da ora in poi, allargare doverosamente lo sguardo verso un contesto più ampio.
Nella stessa ottica si è mosso il prof. Nifosì, anch'egli incaricato di un saggio storico-artistico da inserire nella monografia succitata, nel voler sottolineare come il prodotto che oggi si offre alla pubblica fruizione, cioè il duomo, non è altro che la sintesi di un lungo percorso realizzativo protrattosi per oltre due secoli. Le singole parti, architettoniche e di arredo, risultano essere infatti ciascuna espressione della propria epoca, dello stile e del gusto in quel tempo imperante: dal prospetto gagliardiano e tardo barocco, all'impianto chiesastico settecentesco, alla cupola neoclassica del Cultraro ottocentesca, ai vetri istoriati dei primi decenni del Novecento.
A sostegno della ricerca storica e storico-artistica è stato utile il supporto dell'Archivio Storico della chiesa madre di S. Giorgio, oggi riorganizzato in nuovi ed idonei locali, realizzati con il contributo della legge regionale 61/81, ampiamente fruibili, che rappresenta, insieme con il duomo e con il museo, uno dei tre capisaldi del vivace polo culturale che si sta sviluppando a Ragusa Ibla.
La dott.ssa Carmelina Prestipino, che dirige il servizio bibliografico della Soprintendenza di Ragusa, è opportunamente intervenuta sul buono stato di salute dell'Archivio Storico, og-getto già di un primo recente intervento difoto articolo restauro di 5 volumi con fondi della Soprintendenza, di un secondo intervento di restauro di tre volumetti con fondi del Lions Club di Ragusa e di un terzo intervento di restauro di ben 16 volumi, ancora in corso, con fondi comunali (legge regionale 61/81).
Testimonianza materiale della significativa attività dell'archivio nel corso dell'ultimo anno è stata la presentazione del secondo quaderno dell'Archivio Storico, presentato dalla stessa dott.ssa Prestipino nel corso della manifestazione.
Particolarmente significativo in ordine alla conoscenza di eventi storici legati alla vita del duomo risulta il primo contributo presente in questo secondo quaderno, in cui si delineano le circostanze e le traversie che accompagnarono la nascita dell'Insigne Collegiata di San Giorgio.
Saranno infatti le dignità ed i canonici della Collegiata ad abbandonare definitivamente il vecchio sito presso i giardini iblei e a dare inizio alla fabbrica della nuova monumentale chiesa di San Giorgio di piazza Duomo, che diventerà punto di riferimento religioso e culturale per tutte le generazioni di ragusani che negli ultimi tre secoli orbiteranno, per residenza o per affezione, nel quartiere barocco.
Il museo nascente tuttavia, per quanto grandioso e fortemente atteso, sicuramente non in grado, nonostante i suoi 500 mq di ampiezza, di esporre esaustivamente i tesori di cui il duomo dispone.
Non va infatti inteso come punto di arrivo, ma come trampolino di lancio per nuove realtà espositive, per approfondimenti sulle opere che esso detiene, per continuare, stimolare ed allargare la ricerca di archivio, imprescindibile supporto della conoscenza storica ed artistica, nella consapevolezza che tutto ciò possa non poco contribuire alla crescita culturale, turistica e sociale dell'intera città di Ragusa.

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