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Ragusa Sottosopra

n.2 del 03/04/2009

Il piano di utilizzo del demanio marittimo

Francesco Barone, Assessore all'urbanistica

foto articoloArriva il Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo

Lo strumento di pianificazione, che per legge sono tenuti a redigere tutti i comuni della regione siciliana il cui territorio è prospiciente sul demanio marittimo, è stato definito e già approvato in giunta lo scorso 10 marzo.
Assessore Barone, il Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo è pronto. Finalmente arriva uno strumento di regolamentazione dell'uso del litorale marino. Che approccio si avrà rispetto all'esistente?
E' la prima volta che un'amministrazione realizza a Ragusa il Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo. Ed è un grande vanto per noi averlo realizzato a costo zero per l'amministrazione, essendo stato elaborato interamente ed egregiamente dal settore VII Assetto ed uso del Territorio (progettista arch. Ennio Torrieri). E' uno strumento tramite il quale vogliamo tutelare il valore paesistico demaniale e nel contempo realizzare qualcosa di veramente innovativo.
L'esistente in termine di strutture già realizzate all'interno dell'area demaniale è naturalmente mantenuto, ma dovranno successivamente adeguarsi alle norme tecniche di attuazione che abbiamo approntato. Sono previsti anche ampliamenti che sono specificatamente regolamentati.
Come affronta il Piano il punto d'equilibrio tra concessioni private per l'installazione di strutture e attrezzature per la balneazione e la libera fruizione delle spiagge?
Intanto la legge dice che il 50% delle spiagge deve essere riservato alla pubblica fruizione. Noi infatti non riteniamo di dare nuove concessioni nella parte che va dal depuratore fino al porto perché è un tratto già saturo di chalet ed attrezzature varie. Pensiamo per questa zona di realizzare solo aree sportive da adibire ad attività che spesso vengono svolte in spiaggia (tamburelli, pallone) con il giustificato disappunto dei bagnanti. Abbiamo anche previsto un'area per diversamente abili con una spiaggia attrezzata rispondente a tutti i criteri e strumenti necessari per consentire a questa utenza la fruizione e l'accessibilità diretta fino a mare. Tramite un bando affideremo a privati la gestione di queste aree. Le nuove installazioni invece rifoto articolocadranno nella parte di scogliera che va dal porto fino al villaggio Santa Barbara. Anche queste saranno oggetto di bando pubblico per la concessione a privati. E' esclusa ogni forma di cementificazione, perché tutto verrà realizzato tramite un sistema di martinetti idraulici. A prosecuzione del lungomare realizzeremo un passerella in legno lungo tutta la costa ed anche una pista ciclabile.
Vengono regolamentate anche tipologie, materiali, estensione, distanze degli stabilimenti?
Si, stiamo regolamentando tutti questi aspetti in base alle linee guida, dai colori da utilizzare al rapporto delle coperture con lo skyline, dalle tipologie di legno delle strutture ai dimensionamenti.
Uno dei temi portanti di questo strumento di pianificazione è “l'accessibilità” alle aree marittime demaniali. In che modo la si vuole assicurare?
Tutto quello che è previsto dalla legge noi lo stiamo rispettando. E' garantito e facilitato il libero transito con la previsione di fasce sulle quali non sono ammesse installazioni di alcun genere, tramite percorsi pedonali di accesso realizzabili sia per iniziativa pubblica o privata convenzionata. Tutti gli accessi alla spiaggia saranno conformi alla normativa sull'abbattimento delle barriere architettoniche.
Per quanto riguarda i settori d'intervento il Piano, nelle sue previsioni progettuali, riqualifica paesisticamente le aree marine degradate e sviluppa l'imprenditorialità legata alla valorizzazione del patrimonio marino. Potremmo fare qualche esempio d'intervento possibile?
La nostra idea di riqualificare tutta la scogliera è un esempio che può essere legato alle politiche turistiche del territorio, non stravolgendo la naturalità dei luoghi. Prevediamo, infatti, la realizzazione di sei solarium (tre pubblici e tre privati) che come terrazze porteranno fino al mare. Saranno collegati l'uno all'altro tramite la passerella, realizzata in legno, che collegherà il porto con il villaggio S. Barbara. In proposito abbiamo intenzione di coinvolgere anche il comune di S. Croce perché possa continuare nel territorio di sua pertinenza “la passeggiata” fino a Punta di Mofoto articolola. All'interno di questo sistema ci sarà anche la pista ciclabile.
Quali aree non potranno essere oggetto di concessione?
Naturalmente le aree vincolate. Le concessioni possibili individuate dal Piano sono in totale otto, cinque private e tre pubbliche. Di quelle riservate ai privati due ricadono nel territorio demaniale marittimo di Punta Braccetto.
La presenza del porto turistico di Marina di Ragusa in che modo ha caratterizzato la progettazione del Piano?
In tutto e per tutto. L' ipotesi progettuale che riguarda la parte di scogliera di cui parlavamo prima nasce proprio dall'esistenza del porto, dalla possibilità di continuare questa “lunga passeggiata” di cui il porto è snodo nevralgico, offrendo così servizi ricreativi e di balneazione a chi usufruirà della struttura portuale.
Quali sono i passaggi amministrativi da consumare per la sua adozione e che tempi si prevedono?
L'iter è stabilito per legge. Dopo l'approvazione del Piano in giunta, dovranno essere acquisiti i pareri di tutti gli enti competenti mediante convocazione di conferenze di servizio. Successivamente passerà all'esame del Consiglio Comunale. In giunta lo abbiamo approvato il 10 marzo, da questo momento in poi i tempi possono andare da un minimo di 30 giorni ad un massimo di 120 giorni. In ultimo la trasmissione all’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente. Ci crediamo molto in questo strumento, abbiamo fatto ogni sforzo per approntarlo in tempi congrui, e questo grazie al lavoro intenso profuso dagli uffici interessati. Ci dispiacciono le polemiche da parte di qualcuno che non ha colto evidentemente tutta l'attenzione che abbiamo concentrato sulla elaborazione di questo strumento. Noi abbiamo perso non tempo, ma bensì abbiamo voluto fare tutti i passaggi a regola d'arte, e ancora prima dell'approvazione in giunta. Siamo stati infatti a Palermo portandoci dietro gli elaborati per capire con i funzionari se c’era qualcosa da migliorare o da rettificare. Il dato più importante che vogliamo ribadire è che tutte le aree che saranno date in concessione saranno oggetto di bando pubblico a garanzia della massima trasparenza.

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