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Ragusa Sottosopra

n.1 del 06/02/2009

Passa alla FASE 2 il Piano Strategico
Terre Iblee Mare e Monti

Giovanni Cosentini, Assessore allo Sviluppo Economico

foto articoloProcede l'iter per la definizione dell'importante strumento che è innanzitutto un processo di governance, promuovendo alleanze tra
città e mettendo in rete attori e politiche, interessi e obiettivi per individuare una visione condivisa del futuro del territorio


Il 18 dicembre scorso, presso la sala AVIS di Ragusa, è stato presentato il documento preliminare del Piano Strategico “Terre Iblee Mare e Monti” che rappresenta la conclusione della prima fase dei lavori di pianificazione strategica, il cui accompagnamento è stato affidato, attraverso una gara d'appalto, alla società Europrogetti e Finanza di Roma.
Il contenuto del documento preliminare è una analisi approfondita del contesto socio-econo-mico del territorio a cui si riferisce il Piano Strategico, vale a dire i comuni di Ragusa, Scicli, Chiaramonte Gulfi, Giarratana e Monterosso Almo.
La pianificazione strategica è uno dei temi su cui, negli ultimi anni, è stata posta maggior attenzione da parte delle pubbliche amministrazioni.
Lo scopo è quello di saper leggere il territorio in modo da selezionare le priorità d’intervento che possono essere sostenute e far convergere, attorno a queste priorità, le risorse necessarie a realizzare i progetti che permettono di conseguirle. In questo processo di pianificazione strategica di medio-lungo periodo è fondamentale il ruolo di regia che devono svolgere le pubbliche amministrazioni, per garantire la costruzione di una visione condivisa e la realizzazione di un percorso che tiene conto dell'interesse generale della comunità e del territorio di riferimento.
Il valore aggiunto della pianificazione strategica consiste nella capacità di individuare gli strumenti operativi e attuativi dei progetti per rispondere ai bisogni del territorio e nella capacità di costruire un partenariato socio-economico che condivida e faccia propri gli obiettivi strategici in modo tale che questo non diventi il piano “del” o “dei” comuni, ma il piano delle città, del territorio, i cui titolari sono tutti i soggetti, pubblici e privati, che in esso si riconoscono. Per questo assume un valore eccezionale e principale il piano di comunicazione del Piano Strategico che deve divenire il luogo virtuale di confronto e discussione fra il gruppo di lavoro, composto dai professionisti che stanno elaborando il piano, i portatori di interesse (cosiddetti stakeholders) e i cittadini.
Pertanto ci si aspetta molto dalla fase di ascolto e dal coinvolgimento di tutti gli attori locali.
Dal punto di vista dello sviluppo economico, il Piano Strategico ci deve offrire una visione di sintesi del futuro che deve prevedere opportunità per le nostre imprese e mettere al centro della propria azione un’idea di sviluppo economico sostenibile incentrato sulle competenze delle risorse umane, sulle politiche occupazionali, sulla integrazione tra i sistemi della scuola, del lavoro e della formazione a livello locale. Accanto ai grandi temi infrastrutturali (viabilità, porti, collegamenti) devono essere inseriti progetti che riguardano la valorizzazione della risorse proprie del territorio (il turismo, le aree rurali che attraverso la loro attrattività creano un economia indotta) e lo sviluppo economico del comparto turistico, alberghiero e della ristorazione. La valorizzazione delle realtà imprenditoriali profit non può prescindere da un rapporto con il mondo della cooperazione e del terzo settore per favorire l'integrazione delle categorie più deboli nel mondo del lavoro. Dobbiamo tenere presente che lo sviluppo economico di questo territorio, quello dei comuni del Piano Strategico, è fortemente legato alla valorizzazione delle risorse culturali, di quelle naturali e di quelle rurali, quindi i progetti da inserire devono avere come obiettivo il potenziamento delle filiere produttive, la certificazione di qualità dei prodotti, la promozione del commercio internazionale ed euromediterraneo (polo fieristico), l'innovazione tecnologica e il rispetto per l'ambiente.
A proposito di beni culturali si deve pensare ai percorsi di fruibilità e di conservazione del patrimonio artistico; in proposito diventa interessante infoto articoloteragire con la Diocesi, in quanto proprietaria di buona parte del patrimonio artistico, e con le strutture formative che operano nel settore del restauro e della conservazione dei beni artistici e culturali. Una pianificazione strategica può essere considerata efficace nella misura in cui la progettualità che propone risulti anche cantierabile e intercetti le linee di finanziamento necessarie alla sua realizzazione, quindi appare indispensabile collegare il Piano Strategico con la programmazione 2007-2013 e con le prospettive di sviluppo delineate dalla provincia di Ragusa e dagli altri piani strategici. Inoltre il Piano Strategico deve dotarsi di strumenti di attuazione; ci pare interessante sottolineare come gli stessi comuni che partecipano alla sua stesura pensino già a consorziarsi anche per presentare una progettualità comune e integrata a valere sui fondi strutturali e sulle risorse esterne al bilancio dell'ente locale.
Infine occorre precisare l'importanza che assume la configurazione territoriale del Piano Strategico che, accanto ai comuni dell'area montana, vede la presenza del comune di Scicli, ricadente in una parte del litorale che qualifica nel suo insieme l'intera provincia ed i cui monumenti, come quelli di Ragusa, figurano nella lista del patrimonio Unesco. Ma vediamo, più nel dettaglio, lo stato dell'arte della pianificazione strategica del comprensorio “Terre Iblee Mare e Monti”. Conclusa la fase dell'analisi di contesto, durante la quale sono state individuate le precondizioni del Piano Strategico, ci si avvia alla definizione delle linee d’intervento. L'analisi rappresenta, pertanto, la visione di partenza e consente di individuare le risorse su cui appoggiare una strategia di sviluppo. La strategia consiste nella definizione delle linee di intervento necessarie a dare concretezza alla visione di sviluppo del territorio che è relativo alla definizione degli interventi da attivare, delle procedure amministrative e delle risorse finanziarie necessarie a conseguire gli obiettivi. Nel caso del nostro Piano Strategico è stata conclusa la prima fase (analisi del contesto) con il convegno del 18 dicembre e ci avviamo a cominciare la seconda fase di ascolto del territorio per la individuazione delle linee strategiche. La fase finale consiste, dopo le opportune verifiche di sostenibilità, nella redazione del Piano Strategico. I principali temi individuati sulla base dell’analisi preliminare, per l’elaborazione del Piano Strategico, si basano sulle infrastrutture e mobilità sostenibile - turismo e valorizzazione delle risorse naturali, ambientali e culturali - sistema produttivo, fiere agricole e agroindustriali e sviluppo rurale - politiche di welfare - sviluppo urbano. Parallelamente all'attività operativa per la redazione del piano vengono avviate delle attività trasversali, da parte dell'aggiudicatario, che consentono di completare il servizio di assistenza specialistica richiesto dall'amministrazione e che interessano tutte le fasi sopra descritte. Principalmente queste attività si esplicano nella definizione ed attuazione del processo concertativo che accompagna l'intero processo di pianificazione strategica, in azioni di comunicazione (sia interna che esterna), in una attività di monitoraggio e valutazione del lavoro svolto, nel trasferimento delle competenze che si concretizzano in attività formative e di assistenza al management pubblico ed al gruppo di lavoro interno alla struttura organizzativa ed infine nella realizzazione di un database di schede-progetto che agevoli l’attività di archiviazione e gestione del parco progetti espresso dal territorio (incluso il monitoraggio ai fini dell'attivazione di eventuali fonti di finanziamento). La comunicazione, intesa come strumento fondante della progettazione strategica, si sviluppa in modo trasversale a tutte le fasi di lavoro con l'obiettivo di coinvolgere gli attori in gioco.
Ci auguriamo che il Piano Strategico possa veramente essere una palestra dove avviare il processo di sviluppo del nostro territorio per conseguire gli obiettivi di competitività e di coesione e individuare una visione condivisa del futuro della nostra città.

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