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Il Vicesindaco Giovanna Licitra contesta fortemente le comunicazioni allarmistiche sulla questione idrica trasmesse attraverso diversi canali

Documento del 11/03/2019

UFFICIO STAMPA

Comunicato n.183

Il Vicesindaco Giovanna Licitra contesta fortemente le comunicazioni allarmistiche sulla questione idrica trasmesse attraverso diversi canali


Il vice sindaco Giovanna Licitra in riferimento alle comunicazioni allarmistiche sulla situazione idrica in città trasmesse attraverso diversi canali, rilascia la seguente dichiarazione:
“Catene di Sant’Antonio con messaggi whatsapp a firma di falsi incaricati comunali, fake news, speculazioni: quello a cui stiamo assistendo in queste ore a proposito dei disagi legati al servizio idrico è una vera e propria azione di allarmismo che danneggia l’intera cittadinanza.
Vengono diffuse precauzioni mediche assai più limitanti di quelle prescritte dall’Asp, test “fai da te” senza fondamento, indicazioni sulle aree coinvolte imprecise e addirittura teorie secondo le quali staremmo nascondendo ai cittadini chissà cosa e chissà perché. Anziché fare rete per diffondere comunicazioni ufficiali e informare correttamente, c’è chi preferisce lanciare messaggi utili solo a confondere e insinuare. Lo ripetiamo: giorno 4, al primo sentore di inquinamento delle acque, ancora prima di effettuare qualsiasi analisi, abbiamo precauzionalmente stoppato gli impianti; predisponendo l’ordinanza di giorno 5 marzo non appena abbiamo avuto un primo riscontro scientifico, così come previsto dal protocollo. E’ stato quindi seguito l’iter stabilito, sono state adottate azioni precauzionali, sono state fornite comunicazioni aggiornate a ogni nuovo sviluppo per una situazione che, come logico che sia, ha avuto delle evoluzioni, anche concitate.
Adesso, come prescritto dalla legge e sebbene i primi risultati delle analisi siano positivi e confortanti, attendiamo la chiusura completa di tutte le valutazioni scientifiche prima di procedere con il pieno ripristino del servizio, comunicando di conseguenza ai cittadini quali procedure eventualmente seguire. La realtà è molto più limpida e sicura di quella che qualcuno, per spacconeria social o per obiettivi politici, vuol far credere: gli avvelenatori di pozzi sono nei gruppi Facebook e non nelle nostre sorgenti.
L’invito che rivolgo ai cittadini è quello di attenersi alle comunicazioni ufficiali, diffuse a mezzo stampa, web, social, manifesti, volantini, veicolo con megafono e attraverso il numero dedicato 0932676771, il quale ha ricevuto centinaia di richieste. Al tempo stesso, stiamo raccogliendo ogni comunicazione volutamente fuorviante per individuarne gli autori, quando non già noti”.

Ragusa 9/03/2019

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