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Incontro a Roma con il ministro del sud Barbara Lezzi sul raddoppio della strada Ragusa - Catania

Documento dello 06/01/2018

UFFICIO STAMPA

Comunicato n.708 bis

Incontro a Roma con il ministro del sud Barbara Lezzi
sul raddoppio della strada Ragusa - Catania


I sindaci di Ragusa Giuseppe Cassì, di Carlentini Giuseppe Stefio accompagnato dal presidente del consiglio Giovanni Fuccio Sansà, di Chiaramonte Gulfi Sebastiano Gurrieri, di Lentini Saverio Bosco, di Vizzini Vito Cortese, di Francofonte Daniele Lentini accompagnato dal vice sindaco Stefano Privitelli, di Licodia Eubea Giovanni Verga, hanno incontrato oggi a Roma il Ministro del Sud Barbara Lezzi alla presenza dei rappresentanti del Ministero dell’economia e delle finanze e del Ministero dei trasporti ed infrastrutture. Presenti  alla riunione anche il vice presidente regionale ed assessore al bilancio della regione siciliana Gaetano Armao ed i rappresentanti della società concessionaria dell’autostrada Catania / Ragusa.
L’incontro, che è stato preceduto da altre riunioni preparatorie, è stato fortemente voluto dai sindaci e dal ministro al fine di chiarire definitivamente le reali intenzioni dei soggetti pubblici e privati coinvolti nella realizzazione della infrastruttura attesa da decenni.
Per la prima volta sono state presenti contemporaneamente attorno allo stesso tavolo tutte le parti interessate, e ciò ha consentito di avere un chiarimento complessivo sui reali ostacoli alla realizzazione dell’opera e di individuare le possibili soluzioni. 
In particolare è stata affrontata la questione del pedaggio e della sua sostenibilità socio/economica in rapporto al territorio, e sia il capo di gabinetto del MIT, presente all’incontro, sia i rappresentanti della Regione e dei Comuni, sia il Concessionario, hanno manifestato l’intenzione di intervenire al fine di limitare l’impatto economico della tariffa, specie per le categorie meritevoli di sostegno (studenti, pendolari, lavoratori in genere). 
Il progetto dell’opera, che è già interamente finanziata, può finalmente passare al CIPE per la definitiva autorizzazione alla apertura dei cantieri. Ogni ulteriore rinvio sarebbe incomprensibile ed ingiustificabile, tenuto conto peraltro delle pessime condizioni della attuale strada, e dei suoi viadotti, realizzati negli anni 60 del secolo scorso.

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