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Il Sindaco contrario alla fusione delle Opere Pie
Documento del 12/12/2006
COMUNICATO N.507
IL SINDACO DIPASQUALE CONTRARIO ALLA FUSIONE
DELLE OPERE PIE DELLA CITTÀ CON QUELLA DI SCICLI
Il Sindaco Nello Dipasquale esprime il proprio disappunto sul provvedimento dell'Assessore Regionale alla Famiglia relativo alla fusione per incorporazione delle Opere pie Casa di Ospitalità Iblea di Ragusa e Casa del Fanciullo Santa Teresa di Marina di Ragusa con l’Opera Pia ASSAP Pietro di Lorenzo Busacca di Scicli.
Alla luce del provvedimento del rappresentante del Governo regionale il primo cittadino ha scritto ai deputati regionali della provincia iblea.
“Da notizie di stampa – scrive il Sindaco Dipasquale ai rappresenti iblei all'ARS - apprendo che sarebbe stato emesso dall’Assessore Regionale alla Famiglia, alla Solidarietà ed alle Autonomie Locali provvedimento di fusione per incorporazione delle Opere pie Casa di Ospitalità Iblea di Ragusa e Casa del Fanciullo Santa Teresa di Marina di Ragusa con l’Opera Pia ASSAP Pietro di Lorenzo Busacca di Scicli. Sulla proposta di fusione era stato richiesto parere, come di rito, al Comune di Ragusa sul cui territorio ricadono le prime due Opere Pie”.
“La Giunta prima ed il Consiglio Comunale poi - continua nella nota il capo della civica amministrazione - hanno unanimemente espresso, nei termini posti, parere contrario a detta fusione per incorporazione ampiamente motivato; il Consiglio inoltre mettendo in evidenza la circostanza degli ingenti fondi messi nel tempo a disposizione da parte del Comune per il restauro e la manutenzione degli immobili sedi delle Opere Pie locali ha anche approvato, ancora unanimemente, un ordine del giorno tendente a contrastare l’iniziativa nelle sedi politiche, parlamentari e giudiziarie, se necessario”.
Detto parere contrario - specifica il primo cittadino - è fondato:
1 sul prestigio e la risonanza storica delle due opere pie locali;
2 sulla mancanza di alcun collegamento delle stesse con la terza opera Pia avente sede a Scicli;
3 sulla mancanza di omogeneità e contiguità del territorio di Ragusa con quello di Scicli, circostanza che avrebbe dovuto indurre eventualmente a promuovere l’accorpamento con altre Opere Pie che hanno sede in Ragusa e che hanno finalità del tutto analoghe;
4 sulla mancanza di idonee motivazioni tali da fare apparire pretestuose quelle enunciate negli atti proposti dai Commissari delle tre Opere Pie;
5 sulla scelta dell’Opera Pia di Scicli quale Ente incorporante, a fronte della consistenza e del numero delle opere pie interessate dalla fusione ed aventi sede a Ragusa;
6 sulla estrema contrazione della rappresentanza democratica della Città di Ragusa negli organi statutari nell’Opera Pia risultante dopo la fusione”.
“Risulta anche – aggiunge il Sindaco Di pasquale - che anche il Comune di Scicli, analogamente a suo tempo interpellato dall’Assessorato, si è anch’esso espresso negativamente in ordine alla fusione”.
“Tutte le argomentazioni ed i pronunciamenti degli organi locali democraticamente eletti- conclude la sua nota il primo cittadino - sono pertanto risultati inutili e del tutto ininfluenti ai fini delle determinazioni finali, determinazioni che, nella misura in cui - alla luce dell’evoluzione dei fatti - appaiono essere state assunte in maniera preconcette e carenti di ragionevolezza, lasciano prefigurare obiettivi e sottendere interessi che vanno ben oltre quelli di carattere istituzionale”.
Da tutto ciò quindi nasce la richiesta del Sindaco Dipasquale ai deputati regionali iblei “di volere congiuntamente intervenire con l’autorevolezza dei ruoli ricoperti e della rappresentanza del Territorio che rivestono, per la sospensione degli effetti della fusione e la successiva revoca del provvedimento, con l’intento di potere trovare soluzioni soddisfacenti e rispettose del territorio che non intende soggiacere ad atti prevaricatori che verosimilmente preludono ad ulteriori e più gravi vicende a carico dei servizi che le Opere Pie svolgono a Ragusa da tempo immemorabile e del personale che le disimpegna”.
Ragusa 12/12/2006
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