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Lettera del Sindaco al Presidente del Consiglio Comunale
Documento del 26/04/2005
Ai signori consiglieri
e p.c al Prefetto di Ragusa
Gentile Presidente,
il concomitante incontro istituzionale con il comandante della capitaneria di porto di Pozzallo mi impedisce di essere presente alla prima parte del consiglio comunale.
La delicata situazione che si è venuta a creare a seguito del gesto del consigliere Battaglia, che per tre giorni ha occupato l'aula consiliare in segno di protesta, e il rischio della strumentalizzazione della mia assenza mi hanno fatto decidere di inviarle una missiva per rappresentarle compiutamente il mio punto di vista. La prego di permettere che la presente sia letta in consiglio. Sono tre le osservazioni che sottopongo alla sua attenzione e a quella dei consiglieri.
La prima osservazione si riferisce alle accuse di scarsa democraticità e di scarso senso delle istituzioni che mi sono state rivolte. II sottoscritto non ha nessuna difficoltà a convocare un consiglio aperto o chiuso che sia. Quest'anno ne sono stati già convocati quattro su questioni vitali per la nostra città: sull'energia eolica, sul piano particolareggiato, sui diritti degli anziani, sulla questione della grande industria. Sono stati momenti di confronto alto che hanno permesso a ciascuno di esprimere punti di vista, che spero ci abbiano aiutato a crescere. Non ho nessuna difficoltà a convocare il consiglio nelle date che la conferenza dei capigruppo formalmente convocata vorrà offrire alla mia attenzione. Vogliate su questo valutare se le convocazioni debbano essere fatte su base cronologica o sulla base della valutazione di importanza dell'oggetto per il quale è richiesto il consiglio.
Pertanto le ribadisco la mia disponibilità, già ampiamente confermata nella conferenza dei capigruppo, a tutti i consigli aperti che possano esaltare il confronto democratico. Non è il confronto che mi preoccupa; ma è lo scontro e la strumentalizzazione.
Le faccio, tra l’altro, presente che il consiglio comunale di Ragusa è quello che si riunisce più di tutti i Consigli comunali della provincia ed è uno di quelli che si riunisce di più in tutta la Sicilia. Non riesco poi ad apprezzare, e mi auguro che resti un episodio isolato, il gesto eclatante del consigliere Battaglia che ha ritenuto di incatenarsi. Un consigliere ha diverse possibilità per potere esprimere il suo punto di vista e queste modalità non possono e non debbono essere né le catene né l'occupazione dell'aula consiliare. Occupazione che, a rigore di legge, rischia di essere penalmente rilevante in quanto interruzione di pubblico servizio.
La seconda osservazione si riferisce alle accuse di illegittimità che è stata rivolta all'atto da me adottato in quanto in contrasto con il PUT. Allego in risposta a questa critica la risposta degli uffici.
Una breve riflessione mi sia consentita. In materia di ordinanze relative alla viabilità la competenza è del Sindaco. Tra l’altro il PUT è stato approvato e non adottato e trattasi di un atto di programmazione generale e non particolareggiato. Le affermazioni di illegittimità sembrano essere prive di buon senso perché secondo quanto teorizzato dal consigliere anche per un divieto di sosta non previsto dal PUT bisognerebbe passare dal consiglio o all'inverso dovremmo essere accusati di omissione per quanto, previsto dal PUT, non è stato finora realizzato.
Proprio perché la competenza su Piazza Vann'antò è del sindaco che sono perplesso sul senso di un consiglio aperto su un oggetto cosi specifico;è proprio questo che fa pensare ad una impropria strumentalizzazione. Semmai il consiglio può esprimersi sulla viabilità generale nella città. La terza osservazione è più specificamente di merito. E' stata derisa più volte la frase da me scelta per la campagna elettorale:"il sindaco siamo noi". Ritengo che il mio compito sia quello di ascoltare tutti e poi fare le scelte che in coscienza ritengo più giuste. Uria promessa che ho fatto a me stesso all'indomani delle elezioni è stata proprio quello di fare le scelte da me ritenute più giuste a prescindere dal fatto che esse fossero più o meno convenienti in ordine ad una mia eventuale rielezione. Ritengo in coscienza di potere dire di avere ascoltato tutti: prima della sperimentazione, durante e dopo. I giornali hanno riportato puntualmente i resoconti di questi incontri compresa un'assemblea aperta a Villa Di Pasquale con i soci dell'Ascom in cui si è discusso anche di Villa Pax. In quella assemblea sono stati invitati tutti i consiglieri comunali.
Sono stati cinque i confronti che sul tema si sono avuti con tutte le parti coinvolte.
So che la scelta, come tutte le scelte, rappresenta il male minore o il bene possibile e sono il primo io ad essere dispiaciuto per il disappunto che ad alcuni essa può arrecare. In politica abbiamo il compito di rispettare tutti e non di compiacere tutti.
Ritengo in coscienza che la scelta fatta tenendo conto i parametri valutati, relativi al rischio incidenti, ai tempi di percorrenza, al tasso di inquinamento, sia appunto il male minore o il bene possibile. Disponibile ad essere smentito, perché su questo come su altri problemi non ho un approccio ideologico e aprioristico.
Non sarà il consiglio aperto a modificare la scelta dell'amministrazione: consiglio che da alcuni è stato pensato per imporre una scelta all'amministrazione sconfinando dalle competenze che la normativa non attribuisce al consiglio, saranno solo dati oggettivi a guidare scelte diverse.
Dispiace poi che su una scelta che, trasversalmente negli schieramenti trova consensi e dissensi, sia messa in discussione proprio da Alleanza Nazionale che nella precedente amministrazione l'aveva progettata e aveva tentato di realizzarla con l'assessore Malfitano; come quest'ultimo, con onestà, ha dichiarato. Dispiace che questo sia l'ennesimo contrasto sulla viabilità come già è avvenuto a Marina per l'isola pedonale, o per Via Lombardia, o per il divieto di sosta a piazza Duomo, ecc.
Vivere rapporti istituzionali in un'amministrazione che non ha maggioranza in consiglio è certamente più complicato ed è vero che questa configurazione dei rapporti richiede una disponibilità supplementare al dialogo. Rinnovo a lei, signor presidente, e a tutti consiglieri la disponibilità mia e dell'amministrazione da me presieduta ad un confronto serio e rigoroso su questo e sugli altri temi che vorremo insieme scrivere nell'agenda politica e amministrativa.
Ragusa 26 aprile 2005
IL SINDACO
Antonino Solarino
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