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Il Sindaco risponde alle accuse del Consigliere Calabrese
Documento del 30/09/2010
COMUNICATO N.608
IL SINDACO DIPASQUALE RIBATTE ALLE ACCUSE DEL CONSIGLIERE CALABRESE
Il Sindaco Nello Dipasquale risponde alle accuse a lui rivolte espresse in un comunicato a firma del consigliere comunale Giuseppe Calabrese.
Si riporta di seguito la nota del primo cittadino:
“La lettura dell'ultimo comunicato stampa del Consigliere Calabrese, non meriterebbe di essere commentata in quanto gli argomenti usati sono questa volta farneticanti nella misura in cui denotano grande confusione, grande ignoranza amministrativa e forte capacità mistificatoria. Ma proprio la grande confusione profusa in questo ultimo intervento mi induce ad intervenire ancora una volta per evitare che vada a buon fine l'obiettivo che Calabrese ormai da qualche tempo persegue come strategia, che è quello di creare prima allarme nei cittadini, fare poi sorgere dubbi ed alla fine confonderli. La cosa è ancora più grave in quanto espressa da parte di chi aspira a candidarsi alla guida della nostra Città. Chi amministra sa, e mi meraviglio che non lo sappia un Consigliere di così lungo corso, che la gestione finanziaria di un ente è oggi un meccanismo delicato e nel quale le varie leve debbono essere toccate non con l'accetta ma con equilibrio: c'è il tempo per azionare la pur sgradevole leva tributaria, c'è un tempo per incentivare la spesa mediante mutui, c'è un tempo per tenere a freno la cassa. L'obiettivo di tutto questo è il rispetto del patto di stabilità, obiettivo fondamentale di legge che questa Amministrazione ha sempre garantito e che dipende da tutta una serie di elementi che Calabrese mostra di ignorare del tutto. Calabrese sostiene che il Comune non appalta nuovi lavori in quanto non può contrarre nuovi mutui, e subito dopo sostiene che il Comune si è “indebitato fino al collo” per avere assunto troppi mutui. Allora dovrebbe chiarire a se stesso prima che ai cittadini se a suo parere contrarre mutui è bene o male. E dovrebbe ricordare che per giungere alla fase dell'aggiudicazione di un'opera pubblica la legge prescrive fasi complesse che vanno dalla progettazione all'appalto. E che anche per affidare un incarico esterno è necessaria una gara finché sarà operativo, a giorni, l'albo dei progettisti la cui formazione ha impegnato gli uffici nell'ultimo periodo. Gli Uffici comunali sono tutti fortemente orientati e motivati alla progettazione e così anche gli incaricati esterni hanno prodotto o stanno producendo le progettazioni affidate. In merito poi ai lavori pubblici del 2010, debbo rettificare il dato fornito dall'ANCE che non tiene conto dei cottimi appalto per un importo di € 2.625.082 che va aggiunto a quello dei lavori per € 1.259.155 per un totale di € 3.884.237. Anche le patetiche ed ormai trite e ritrite battute circa pretese dilapidazione di fondi, feste, contributi e fondo di riserva denotano bieco qualunquismo e tendono solo a creare una opinione distorta dalla realtà. Voglio rimarcarlo una volta per tutte: le manifestazioni, il sostegno a piccole Associazioni e ad iniziative che provengono da settori e movimenti vari della città lungi dall'essere uno spreco, costituiscono un obbligo per una amministrazione perché servono a mantenere nella città quel clima di partecipazione e di effervescenza che tuttora la caratterizza, piaccia o non piaccia. Ma paradossale è il riferimento alla vendita degli immobili che Calabrese riferisce ad una esigenza di fare cassa. L'atto cui fa riferimento riguarda immobili improduttivi per il Comune, per lo più degradati e comunque inutilizzabili: la legge e la buona amministrazione suggeriscono di venderli, ma sotto il vincolo del reimpiego nel patrimonio: è ignoranza o mistificazione ? Questa facoltà, stabilita dalla legge, è stata decisa dal Consiglio Comunale con le deliberazioni n. 35/2009 e n. 19/2010. Penoso infine l'attribuzione alla Amministrazione di una pretesa decisione di fare pagare anticipatamente la spazzatura, tenuto conto che la riscossione della TARSU avviene a cura di un altro Ente, la SERIT, e peraltro non sembra che i termini iniziali stabiliti quest'anno siano diversi da quelli degli ultimi anni. I cittadini vogliono che la informazione sia corretta e non fuorviata con argomenti ad effetto ma assolutamente destituiti da ogni fondamento e capiscono bene come stanno le cose e sanno giudicare gli uomini ,i fatti, la serietà, la fermezza e la affidabilità di ciascuno di noi”.
Ragusa 30/09/10
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