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Il sindaco Cassì respinge le insinuazioni del segretario cittadino di Territorio sulla questione della gestione degli impianti di trattamento e smaltimento rifiuti

Documento del 12/10/2020

UFFICIO STAMPA

Comunicato n.601

Il sindaco Cassì respinge le insinuazioni del segretario cittadino di Territorio sulla questione della gestione degli impianti di trattamento e smaltimento rifiuti


In riferimento al comunicato a firma del segretario cittadino di Territorio sulla questione rifiuti, si registra la replica del primo cittadino di Ragusa che di seguito si riporta:
“Il rag. Michele Tasca, segretario cittadino di Territorio, afferma in un comunicato che la decisione, votata all’unanimità da tutti i Comuni della provincia (ad eccezione di Vittoria, il cui Commissario si è astenuto essendo in scadenza di mandato) di costituire una società di scopo per la gestione degli impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, sia stata intrapresa “per nuove assunzioni clientelari”, “per gratificare qualche amico” al punto che “già si fanno i nomi dei prescelti” e “del possibile Presidente”. Il rag. Tasca ritiene quindi che tali metodi che, stante le sue affermazioni, evidentemente ben conosce, debbano coincidere con i miei. Sarà chiamato a rispondere delle sue infamanti insinuazioni dinanzi al Magistrato penale.
Ribadisco invece il mio favore alla scelta adottata in assemblea da tutti i sindaci dei Comuni iblei, e con il consenso del Libero Consorzio, sulla base di tre principi:
- burocratico: una società pubblica supera le lungaggini dei continui processi di affidamento a privati e delle relative scadenze, evitando ricorsi e possibili interruzioni del servizio;
- di legalità: purtroppo si tratta di un settore a rischio di contaminazione e connivenza criminale e spesso società private che operano nell’ambito sono oggetto di inchieste giudiziarie. Recenti fatti di cronaca sono lì a dimostrarlo;
- economico: ogni affidamento contempla un utile a vantaggio del privato, che nel proprio legittimo interesse mira a massimizzare i ricavi. L’utile di una gestione pubblica invece viene suddiviso tra i soci, in questo caso i Comuni, e di conseguenza a cascata sugli utenti.
Non è un caso che la Regione incoraggi questa forma di gestione del servizio rifiuti e praticamente tutti gli impianti pubblici sono attualmente gestiti in house, ad eccezione di quelli ragusani”.




Ragusa 12/10/2020

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