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Giovan Battista Hodierna - Una stele commemorativa per onorare la memoria dell'illustre scienziato ragusano

Documento del 30/04/2012

A Ragusa Ibla, presso la piazzetta-giardino adiacente al parcheggio di Via Ottaviano, venerdì 27 aprile nel corso di una cerimonia è stata scoperta una stele dedicata al sacerdote ragusano Giovan Battista Hodierna, scienziato e profondo studioso di astronomia.

La realizzazione del monumento, disegnato dall'architetto Maurizio Firrincieli e dal dott.Andrea Criscione che ha creato in particolare il medaglione posto alla base della stele, è stata voluta dall'Amministrazione Comunale per ricordare un concittadino nato proprio nel quartiere San Paolo-Fiumicello di Ibla il 13 aprile del 1597.
Alla cerimonia sono stati presenti il Sindaco Nello Dipasquale, il Vice sindaco ed assessore ai centri storici Giovanni Cosentini, il Prof. Padre Mario Pavone, studioso a livello internazionale di Giovan Battista Hodierna ed autore di numerose pubblicazioni sullo scienziato, l'On.le Giorgio Chessari, presidente del Centro Studi Feliciano Rossitto, il consigliere comunale Titì La Rosa, il Parroco della Chiesa Anime Sante del Purgatorio, Giorgio Scrofani, i progettisti della stele ed una delegazione di studenti del Liceo Scientifico “E. Fermi”.

Il primo cittadino Dipasquale ed il vice sindaco Cosentini hanno entrambi sottolineato l'interesse dell'Amministrazione di onorare la memoria dei propri concittadini illustri che hanno lasciato una profonda traccia del loro encomiabile lavoro. Anche l'On.le Chessari oltre che a riconoscere la grande valenza scientifica degli studi portati avanti da Giovan Battista Hodierna ha anche parlato della sensibilità dell'Amministrazione Comunale che ha concesso in comodato d'uso gratuito al Centro Studi Feliciano Rossitto un terreno in cui sorgerà un Museo della Scienza che diverrà un importate punto di riferimento per i giovani ricercatori ragusani.

Il prof. Padre Mario Pavone nel corso del suo intervento ha ricordato Hodierna sostenendo, tra l'altro, che si tratta di “Una delle figure più rappresentative del seicento siciliano, interprete della nuova scienza e profeta/nunzio del «Secolo cristallino», come lui stesso volle chiamare il secolo della rivoluzione scientifica. Entusiasta ammiratore di Galilei, non ne fu pedissequo ripetitore, ma seppe dare uno sviluppo originale alla ricerca scientifica. Uomo di fede e zelante sacerdote, rispettò gli orientamenti ufficiali della Chiesa del tempo, senza tuttavia rinunciare alla necessaria autonomia della propria indagine razionale. Non aderì mai apertamente al sistema copernicano ma accolse senza riserve la ben più coraggiosa intuizione dell’infinito, fino a sostenere, sulla scia di Giordano Bruno, che esistono «infiniti soli e infiniti pianeti», che non esiste alcun centro fisico assoluto e che ogni «soggetto passibile» può svolgere la funzione sia di centro sia di periferia.

Nel campo dell’indagine ottica non pervenne alla concezione kepleriana e cartesiana della rifrazione, ma in compenso ci lasciò i risultati di preziose osservazioni naturalistiche sull’occhio della mosca, sull’anatomia del dente della vipera, sulla scaturigine del miele e sulla natura dei colori. La mancanza di adeguati telescopi – come osservò il celebre scienziato olandese Christiaan Huygens – gli impedì di raccogliere tutti i frutti delle sue intense osservazioni astronomiche sul sistema di Giove e sugli anelli di Saturno; e tuttavia recenti ricerche sulle nebulose hanno dimostrato che l’ammasso M47 erroneamente attribuito per lungo tempo a Charles Messier è stato invece scoperto proprio da G.B. Hodierna nel 1654. Durante gli anni giovanili, vissuti tutti a Ragusa, restò affascinato dalla “trasparenza” della natura e dalle sue ricche risorse affidate tutte alle illimitate esplorazioni dell’uomo.

Contemplò e studiò intensamente il cielo e scelse la volta celeste come spazio lucido carico di significati e di mistero. Ora in quel luogo è possibile trovare anche il suo nome perché in suo onore nel 1990 l’asteroide “1990 SES” è stato chiamato “21047 Hodierna”.
Lo stesso prof. Pavone a conclusione del suo intervento ha fornito una “lettura” della stele inaugurata.

“Il monumento è composto di 3 elementi: figurativo, testuale, scultoreo. Il medaglione che propone figurativamente e allegoricamente i momenti essenziali dell’esperienza hodierniana; Il testo della lapide, oltre ai dati essenziali della dedica, comprende anche un brano dello stesso Hodierna («Cotesto vaticinio io ho già letto nel fonte limpidissimo della Ragione: che non deva pria haver fine il Mondo creato che non sia perfettamente dall’intelletto humano conosciuto») tratto dal Nunzio del secolo cristallino, un opuscolo vivace e carico di forti accenti profetici scritto proprio a Ragusa nel 1628. Per quanto riguarda infine l’elemento scultoreo, va detto che  «la stele sembra venir fuori dal terreno come fosse un germoglio nato dalla terra ragusana e gli elementi poligonali che la compongono formano un elemento tridimensionale apprezzabile da vari punti di osservazione. Questo elemento sfaccettato composto da più poligoni richiama lo skyline (letteralmente linea del cielo: il profilo delineato contro il cielo dal panorama complessivo degli elementi del panorama circostante di Ragusa Ibla, nonché vuole relazionarsi con le capacità indagatrici di Hodierna e le sue ricerche sulle molteplici sfaccettature dei segreti della natura»).

G.B.

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