Primo Piano
Una mostra del Maestro Piero Guccione a Palazzo Garofalo
Documento del 27/10/2011
Il prestigioso immobile, quale è Palazzo Garofalo di Corso Italia 87, sede del Museo della Cattedrale di San Giovanni, ospiterà dal 29 ottobre al 4 dicembre prossimi, una mostra di pastelli, realizzati tra il 1985 ed il 2010, del Maestro Piero Guccione.
L'evento culturale che ha per titolo “Luoghi dell'arte tra musica, letteratura e poesia” è promosso dal Centro Studi Feliciano Rossitto e dal Comune di Ragusa.
A presentare l'appuntamento nel corso di una conferenza stampa svoltasi il 27 ottobre presso la Sala Giunta del Comune sono stati, presente il Maestro Piero Guccione, il Presidente del Centro Studi F.Rossitto, Giorgio Chessari, il Sindaco, Nello Dipasquale ed il critico d'arte, Paolo Nifosì.
Una così importante occasione di promozione della Cultura in città ha spinto il Sindaco di Ragusa ad invitare all'inaugurazione il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che però non potrà essere presente all'evento ma ha risposto con una nota inviata allo stesso primo cittadino con la quale esprime il dispiacere di non potere essere presente alla mostra antologica nazionale del Maestro Guccione.
Il Presidente Napolitano ha scritto inoltre:
“Colgo l'occasione per esprimerle il mio vivo apprezzamento per l'iniziativa, che conclude le numerose e qualificate manifestazioni promosse in occasione del 75° compleanno dell'Artista, da un vasto complesso di promotori dal suo Comune ad altri enti locali, dalla Provincia di Ragusa alla Regione Sicilia, dalle Associazioni culturali agli Istituti di Credito. Proprio tale ampio sostegno mostra senza dubbio quanto sia conosciuta ed apprezzata l'opera del Maestro Guccione, sia sul piano artistico che su quello culturale e dell'impegno civile, e quanto forte sia il legame dell'artista con la sua terra, da lui tante volte evocata nei suoi luminosi paesaggi.
Con questo spirito invio a lei, signor Sindaco, al Maestro Guccione, a tutti i promotori della Mostra ed ai partecipanti all'inaugurazione il mio augurio di grande successo e i più cordiali saluti”.
La mostra verrà inaugurata sabato 29 ottobre, alle ore 18 e resterà aperta fino al 4 dicembre prossimo con orari per la visita 10,30-12,30 e 17 – 20.
G.B.
Presentazione della mostra a cura del prof Paolo Nifosì
Un’elegia della luce
La mostra di Piero Guccione che ha per titolo “ Luoghi dell’arte tra musica, letteratura e poesia”, voluta dal Centro studi Feliciano Rossitto e dal Comune di Ragusa con quaranta pastelli circa, riguarda le interpretazioni che l’artista ha fatto di alcune opere liriche, di raccolte di poesie, di letteratura. In particolare l’interpretazione di Norma di Vincenzo Bellini, del Tristano ed Isotta di Wagner, della Cavalleria rusticana di Mascagni, di Senso di Camillo Boito, delle poesie di De Pisis e di Giorgio Soavi, de Il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa, opere tutte che hanno corredato raffinate edizioni oramai introvabili, con scritti di Enzo Siciliano, Leonardo Sciascia, Marco Vallora, Alberto Moravia, di Tahar Ben Jelloun. La mostra coordinata dalla Torcular ,con testi in catalogo di Giorgio Agamben e Paolo Nifosì, e con un saluto del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano,un catalogo edito da Skira, sarà trasferita nella primavera prossima presso la Biblioteca nazionale di Parigi. Artista che tenacemente ha reinventato l’antico linguaggio della pittura è uno dei pochi, ha scritto Roberto Tassi, che usando il pastello, non traligna dalla grande tradizione di Liotard, di Millet, di Degas .
Nell’ambito della multiforme produzione di Piero Guccione l’illustrazione di opere letterarie e musicali ha accompagnato fin dagli anni sessanta gli altri percorsi. Un’esperienza la sua in cui ha utilizzato in alcuni casi l’acquerello ed in gran parte il pastello. Nel voler trovare un denominatore comune prevale nel suo immaginario il reinventare storie ed ambienti poetici nel contesto di un paesaggio mediterraneo, un paesaggio commentato da Sciascia attraverso una riflessione di Tomasi di Lampedusa: “ Sotto una luce cinerina si agitava il paesaggio, irredimibile”. I personaggi di Norma, del Tristano ed Isotta, di Senso del Gattopardo sono ricollocati nella natura di questo lembo di Sicilia, destoricizzando luoghi fisicamente e storicamente diversi . Ne coglie bene l’essenza Alberto Moravia: “ Guccione non illustra figure e situazini – scrive lo scrittore – cerca anzi di ridurre il più possibile il riferimento illustrativo…si è messo fuori dalla storia, si è tenuto alla passione che è di tutti i tempi e di tutti i luoghi e a quella soltanto .
La mostra racconta coi pastelli, con gli acquerelli, col disegno (“la sostanza del mondo”) dell’amore tra l’uomo e la donna; sentimento assoluto e complesso, nelle sue variegate declinazioni, l’amore-passione, l’amore-estasi, l’amore-malinconia, l’amore-gelosia, l’amore-disperazione, l’amore-tragedia, l’amore-morte; racconta della natura che questo amore esprime e comunica, della sua bellezza e dello stupore che suscita, del suo “ sconfinato senso di meraviglia, di commozione per tanto e sublime ordine” (Guccione); racconta del cielo “ che è pensiero del cielo”, racconta dei fiori che sono “essenza” dei fiori, nota Sgarbi ; racconta delle ferite, dei rivoli di sangue rosso che costantemente ritroveremo nelle sue opere; racconta dell’arte, delle opere dei classici, della loro controversa e complessa bellezza, dei sentimenti in esse racchiusi, compagne di viaggio, inquietanti consolatrici del vivere; racconta di stati d’animo evocati, di immagini sospese, rarefatte, in un territorio visionario intangibile, impalpabile.
Prevale l’attenzione per l’Ottocento, per una dimensione romantica che diventa in alcune opere un’”elegia della luce” ( Siciliano); la Sicilia in uno con alcune opere dei classici, da Masaccio a Michelangelo, da Caravaggio a Friedrich ad Hayez, per citarne solo alcuni, diventano forma
evocativa di trame letterarie, di architetture musicali di tensioni liriche, riconducibili al suo stile al suo sentire, all’intensità del suo cuore.



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