Inizio Pagina

Stampa questa pagina

Ragusa Sottosopra

n.5 del 10/10/2011

Lettere in redazione

foto articoloRiceviamo e pubblichiamo la segnalazione (inoltrata all’ufficio competente) del lettore Giovanni Iacono con la quale viene posta l'attenzione su un tema importante quale quello della valorizzazione e della tutela del territorio.
In proposito gli uffici comunali preposti, accertate le competenze di Comune e Sovrintendenza, garantiranno la dovuta attenzione alla segnalazione.

A seguire la lettera del sig. Franco Sgarioto che ha voluto ricordare la figura dell'ing. Donato Rondinone, a cui recentemente l'amministrazione comunale ha intitolato una via, raccontando l'esperienza umana lavorativa vissuta con l'ing. Rondinone.

Anche il sig. Nunzio Ottaviano ci scrive per testimoniare la sua personale esperienza riflettendo sul significato della ricorrenza del 150° anniversario dell'Unità d'Italia.

Spettabile redazione,
Da parecchio tempo seguo le vostre pubblicazioni che sono servite da spunto alle mie visite nel territorio ibleo. La reputo una ottima iniziativa mirata alla promozione, oltre che dell'attività dell'amministrazione comunale, anche del territorio, prodigo come è di bellezze architettoniche, archeologiche e naturalistiche. Incuriosito anche della segnaletica molto vistosa sulla Sp 25 Ragusa-Marina di Ragusa che indirizza ad un “Riparo sotto roccia” in contrada Fontana Nuova mi sono avventurato con alcuni amici alla scoperta dell'importante sito paleontologico archeologico esistente nel territorio ragusano. Si tratta del più antico ritrovamento di testimonianze umane finora scoperto in Sicilia. Nel sito costituito da una grotta-riparo sono stati ritrovati alcuni raschiatoi e lame da taglio in pietra scheggiata, risalenti a 30.000 anni fa, oltre che a resti di elefafoto articolonti nani risalenti a periodi antecedenti. Purtroppo con mio sommo dispiacere ho potuto constatare che l'importante sito versa in condizioni disperate. Il camminamento che vi conduce è invaso da sterpaglie che lo rendono impraticabile. Armati di falce e bastone siamo riusciti a guadagnare un centinaio di metri, fino a quando il tronco di un carrubo, crollato per il vento o per la vetustà, ci ha letteralmente ostruito il passaggio. Malgrado tutto con molta abilità e non poche difficoltà siamo riusciti a superare l'ostacolo.
Ma a pochi metri di distanza l'ostacolo maggiore: un immenso arbusto spinoso ha invaso la sede del tracciato per parecchi metri.
Impossibile andare oltre.
Solo la nostra tenacia e la gentilezza di un contadino della zona ci ha permesso di aggirare l'ostacolo prendendo una via alternativa in mezzo alle sue mucche che tranquille pascolavano nei campi. Dopo oltre quarantacinque minuti di avventure alla Indiana Jones siamo arrivati in prossimità del sito (circa trecento metri da dove avevamo lasciato le macchine). Stanchi e amareggiati per le condizioni in cui è abbandonato all'incuria, siamo arrivati al “riparo sotto roccia”. Bellissimo e con un panorama stupefacente. Per non parlare poi degli odori di essenze vegetali spontanee e del silenzio (oggigiorno rarissimo) che si può godere nell'anfiteatro che ospita l'antico anfratto. Avrei voglia di ritornarci insieme ad altri amici per fare conoscere questo posto particolare, ma sicuramente non lo farò per non fare cattiva figura e per non farla fare alla mia città di cui sono innamorato. Basterebbe un operaio mezza giornata al mese per mantenere in buono stato il percorso (e altri nelle stesse condizioni) e presentare quella ifoto articoloblea come una comunità che valorizza i propri tesori culturali.
Giovanni Iacono

Vi scrivo perché vorrei ricordare attraverso la mia testimonianza un grande amico: l'ing. Donato Rondinone, a cui recentemente l’amministrazione comunale ha intitolato una via cittadina. Ho avuto il grande privilegio nella vita di conoscere l'Ing. Rondinone, le cui doti di grande professionalità e soprattutto di umanità nei rapporti con i dipendenti ebbi modo di constatare ed apprezzare durante i miei anni di lavoro alla GULF. La fortuna, si dice da noi, passa una sola volta nella vita, per me, allora giovane diciassettenne, elettricista, quell'occasione si presentò con la riparazione di un impianto elettrico in casa dell' ingegnere, a quel tempo responsabile dei servizi della società americana GULF OIL, operante a Ragusa. Rimase soddisfatto. Essendo io in cerca di occupazione, presi il coraggio a due mani e gli chiesi se c'era la possibilità di un lavoro per me.
Ebbe così inizio la svolta della mia vita. Fui assunto con uno stipendio di 40mila lire mensili, che mi vergognavo di comunicare a mio padre, perché quella somma era il doppio di quanto lui guadagnava in tantissimi anni del suo lavoro alla A.B.C.D.
Così cominciammo io e gli altri colleghi una esperienza di lavoro estremamente formativa, sia dal punto di vista tecnico che umana. L'ing. Rondinone, oltre alle grandi capacità professionali, apprezzate dai suoi superiori americani, possedeva doti di grande umanità e rispetto nei confronti dei suoi collaboratori.
Leale e coerente nei suoi apprezzamenti ci difendeva in ogni situazione di lavoro eseguita da noi correttamente.
Al mio rientro dal servizio militfoto articoloare, fu discussa dal direttore del personale la mia permanenza nel posto di lavoro con l'offerta di una cifra ritenuta da me modesta, che rifiutai.
Con i consigli e l'appoggio del mio capo, l'ing. Rondinone, quell'offerta di denaro venne triplicata.
Quella somma, allora considerevole, mi permise di intraprendere una attività in proprio, che nel corso degli anni si è rivelata commercialmente valida e fortunata per me e per la mia famiglia.
Per anni poi ho seguito idealmente il mio capo nei suoi vari spostamenti di lavoro in varie parti del mondo, rimanendo vicino alla sua straordinaria famiglia, la gentile moglie sig.ra Tina, il figlio Riccardo e le figlie Rita e Viviana, a cui sono legato fortemente da eterni vincoli di affetto. Perciò io sento una commozione profonda, un nodo di pianto, lo confesso, per quest'uomo che per me è stato anche padre, amico e fratello. In questa mia testimonianza debbo associare il prezioso aiuto ricevuto dal compianto dott. Mimì Arezzo e del consigliere comunale Pippo Distefano che ci ha consentito di promuovere e di portare a termine l'iniziativa meritoria di un riconoscimento all' ing. Donato Rondinone.
La strada che gli è stata intitolata è quindi un attestato di gratitudine della città di Ragusa ed anche per la sua città di origine Corleto Perticara e da tutti coloro che collaborarono con lui.
Franco Sgarioto

Egregia redazione,
la ricorrenza del 150° anniversario dell'Unità d'Italia mi spinge a scrivere per testimoniare la mia personale esperienza di vita che, come quella di molti altri, è la storia di un alpino, sottoufficiale del Corpo che tanto lustro ha dato alla nostra nazione nei momenti difficili ed imfoto articoloportanti, specie durante i conflitti mondiali ed il dopoguerra.
Guardia di frontiera a Bolzano ricordo con un pizzico di orgoglio l'attentato che ho sventato ai danni della nostra caserma.
All'epoca erano ricorrenti, siamo nel dopoguerra, gli attentati dinamitardi da parte di estremisti altoatesini con l'obiettivo di riunificare il Sud Tirolo. Feci intervenire gli artificieri per prelevare un pacco anonimo che era stato depositato all'interno della caserma presumibilmente da due persone che avevo visto allontanarsi durante un giro di perlustrazione. Seppi indirettamente che il mio intuito aveva visto giusto. In nove avevamo rischiato la vita.
L'esperienza di alpino ha veramente segnato la mia vita ed il mio impegno, tanto da ricoprire per 51 anni la carica di presidente dell'associazione degli alpini della provincia di Ragusa. E di questo lungo corso mi emoziona ancora ricordare l'incontro avuto a Ragusa con il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, che sempre ha incitato ad essere testimoni e portatori di valori alti, come l'amore per la propria patria, la solidarietà e lo spirito di servizio.
Ora sono vecchio e stanco e spero che dopo le mie dimissioni si possa eleggere presto un altro presidente. Vi invio la foto della targa che mi è stata consegnata quest'anno dal sindaco Dipasquale in occasione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia, riconoscimento che ho molto apprezzato e che mi riempie di gioia.
La mia speranza è che i giovani possano prendere le nostre storie, le nostre vite come testimone e proseguire il cammino difendendo quelle conquiste e quei valori che sono diventati patrimonio di tutti.
Nunzio Ottaviano

Aggiungi questo link su:

  • Segnala via e-mail
  • Condividi su Facebook
  • Condividi su OKNOtizie
  • Condividi su del.icio.us
  • Condividi su digg.com
  • Condividi su Yahoo
  • Condividi su Technorati
  • Condividi su Badzu
  • Condividi su Twitter
  • Condividi su Windows Live
  • Condividi su MySpace
Torna a inizio pagina