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Ragusa Sottosopra

n.5 del 10/10/2011

Chiesa di San Tommaso

foto articolo

Iniziati i lavori di manutenzione per riparare i danni provocati negli anni dall'umidità di risalita ed eliminarne le cause



Il monastero di Santa Maria in Valverde, oggi chiesa di San Tommaso, ha origini molto antiche. La sua fondazione risale probabilmente al XII secolo. Della chiesa antica si hanno alcune notizie sulla sua dimensione, che pare sia stata molto più piccola dell'attuale e corrispondente alla parte posteriore dell'altare maggiore con l'ingresso posto su Corso XXV Aprile. La chiesa attuale è stata sicuramente edificata dopo il terremoto del 1693 inglobando parte delle costruzioni relative al preesistente fabbricato.
L'edificio si compone di due corpi di fabbrica: il primo è costituito dall'attuale chiesa di San Tommaso il cui asse longitudinale è parallelo a Corso XXV Aprile, il secondo, che contiene l'ingresso, prospetta su via San Domenico e comprende gli uffici parrocchiali e gli alloggi dei frati.
La chiesa, nel suo aspetto attuale, è composta da un unico ambiente strutturato in tre parti. La prima parte (vestibolo), a piafoto articolonta rettangolare, è chiusa nei suoi due lati minori da due absidi di cui una contenente il fonte battesimale e l'altra aperta su dei gradini che collegano la chiesa con gli uffici parrocchiali e gli alloggi. I lati minori confinano uno con via San Domenico, e comprende l'attuale ingresso principale della chiesa costituito da un semplice portale sormontato da una trabeazione dorica, l'altro è confinante con la scuola materna G.B. Marini.
La seconda parte, che è costituita dall'unica navata dell’edificio sacro, presenta una planimetria a forma poligonale inscrivibile in una ellisse perfetta. L'intera navata è coperta da una grande volta a padiglione in canne e gesso. La terza parte, caratterizzata da una quota di pavimento più alta rispetto a quella della navata, contiene l'altare maggiore ed è strutturata in due parti: il transetto, coperto da una volta a botte, e l'abside coperta da una volta a cupola con lesene.
Dietro l'altare maggiore si trova un ampio locale parrocchiale che da un lato si affaccia su Corso XXV Aprile e dall'altro su di un cortilefoto articolo interno da cui, tramite una scala esterna in muratura, si accede ad un corridoio che si estende lungo l'asse longitudinale della chiesa e conduce al coro soprastante al vestibolo, quest’ultimo, coperto da una volta a botte, è dotato di un'ampia finestra che completa, con il portale sottostante, la facciata d'ingresso principale. Dal coro, attraverso una botola in legno ubicata in prossimità del campanile, si accede alla cella campanaria ed al sottotetto.
Il corpo di fabbrica adiacente alla chiesa sul lato opposto a Corso XXV Aprile accoglie gli uffici parrocchiali e l'alloggio dei frati. La muratura portante interna ed esterna è realizzata con pietrame informe cementato con malta ed intonaco; le parti nobili, quali lesene, cornici e decorazioni esterne, sono in pietra naturale squadrata o sagomata lisciata a vista.
Il monumento è stato oggetto negli anni '90 di alcuni lavori di manutenzione.
Fu consolidata la struttura muraria della chiesa mediante la realizzazione di cordoli in cemento armato con l'apposizione di “catene” lungo il prospetto pfoto articolorincipale e trasversalmente, rifatta la struttura lignea del tetto e del tavolato con l'installazione di guaina asfaltica e del manto di tegole, furono rinnovati gli intonaci cementizi esterni e realizzate cabalette di aerazione lungo i perimetri esterni per cercare di eliminare l'umidità prevalentemente presente sulle pareti esterne. Anche le volte in gesso furono consolidate.
Da quell'intervento ad oggi, l'umidità di risalita, che i lavori eseguiti non sono riusciti a bloccare, ha provocato nel tempo diversi danni intaccando anche le lesene e le modanature realizzate in gesso.
I lavori di manutenzione in corso, finanziati con i fondi della legge 61/81, sono finalizzati ad eliminare le cause del fenomeno rimuovendo la zoccolatura in marmo all'interno della chiesa e l'intonaco cementizio, realizzando un intonaco deumidificante sia all'interno che all'esterno del monumento.
Saranno installate anche onduline sottocoppo nel tetto e delle reti protettive sulla cella campanaria per evitare la posa di colombi.

a cura dei progettisti

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