Inizio Pagina

Stampa questa pagina

Ragusa Sottosopra

n.4 del 26/07/2011

Palazzo Cosentini

Giuseppe Arezzo - Don Giuseppe Antoci

foto articolo

Una posizione strategica per l'edificio più prestigioso del quartiere degli Archi e uno dei più singolari dell'architettura barocca.Da esso si foto articolodipartivano le due più importanti vie di comunicazione della città antica



Il palazzo Cosentini, ben noto per le mensole riccamente scolpitefoto articolo dei suoi balconi del piano nobile, si trova alla confluenza di due importantissime vie di comunicazione della città antica: la salita Commendatore foto articoloche, con la sua scalinata, metteva in comunicazione il quartiere inferiore con quello superiore e la strada di S. Rocco che, passando davanti alla chfoto articoloiesa omonima, attraversava la vallata S. Leonardo e si collegava alle “trazzere” che conducevano a Comiso e Chiaramonte.
Prima del terremoto defoto articolol 1693 sorgevano ivi le case di Teodoro Pennavaria ed Isidoro Capodicasa che, essendosi trasferiti nel nuovo abitato, le vendettero nel 1694 ai fratefoto articololli Giuseppe e Vincenzo Cosentini.
I due fratelli Cosentini vi si trasferirono ed ampliarono il “tenimento di case” nel 1695 acquistando alcuni foto articolo“casaleni” confinanti con proprietà di Giovanni Sudano di Modica.
Nella prima metà del secolo XVIII la famiglia Cosentini viene ad assumere unfoto articolo ruolo rilevante nel quartiere “degli Archi”, come dimostra nel 1741 la costruzione della sepoltura della famiglia davanti all'altare del Crocififoto articolosso della chiesa di Maria SS. dell'Itria.
Intorno alla metà del secolo XVIII le case appartengono a don Raffaele Cosentini che ha sposato nel 1755 foto articoloSanta Donzelli, ultima discendente di una illustre famiglia legata all'Ordine di Malta.
E' proprio da uno zio della moglie, l'abate don Giambattistafoto articolo Donzelli, fra' cappellano dell'Ordine di Malta, che Raffaele Cosentini acquista, nel 1759, un “tenimento di case” costituito da undici vani, dufoto articoloe a pianterreno e nove a primo piano adiacente alla chiesa dell'Itria con cui era in collegamento grazie ad una porta, “fatta per commodo di d. abafoto articolote Donzelli”, che dal salone immetteva nella sacrestia vecchia della chiesa dell'Itria di cui l'abate era Cappellano.
Nel 1765 don Raffaele Cosenfoto articolotini decide di riedificare il palazzo, come si evince da alcuni contratti per l'acquisto di pietra da costruzione che stipula con “maestri pirriatofoto articolori”, incaricati di fornirgli tutti “li pezzi di pietra bianca e nera” necessari per la fabbrica.
L'ultimo di questi contratti, datato 20 dicefoto articolombre 1767, oramai prossimo alla fine dei lavori, riguarda la “pietra d'intaglio” necessaria per finire il palazzo, da consegnarsi entro il febbrafoto articoloio 1768.
Proprio gli intagli in pietra costituiscono la principale e pregevolissima caratteristica del palazzo.
Il prospetto principale dell'edififoto articolo-cio, a due piani, è delineato da due alte paraste che terminano con un curioso capitello arricchito da festoni e da una conchiglia, elemento tra i foto articolopiù caratteristici delle decorazioni barocche.
I tre balconi del piano nobile si caratterizzano per la ricchezza decorativa delle mensole con mascfoto articoloheroni dai volti grotteschi e deformi, sormontati da figure di musici, nel primo a sinistra, figure alludenti all'abbondanza, in quello centrale, e pfoto articoloersonaggi del popolo in quello a destra.
Il prospetto laterale è anche esso delineato da due alte paraste che incorniciano un solo balcone con cinfoto articoloque mensole, popolate di figure tra le più originali della città, i cosiddetti “mascaruna i' l'Archi”, che hanno da sempre colpito la fantasia foto articolopopolare.
Si tratta di cinque mascheroni grotteschi che tengono in bocca animali simbolici, come la serpe e lo scorpione, sovrastati da figure allefoto articologoriche dell'abbondanza: donne con grandi mammelle ed uomini che reggono cornucopie colme di frutti, alludenti alla ricchezza, vera o quanto meno esibita, dei proprietari.

Aggiungi questo link su:

  • Segnala via e-mail
  • Condividi su Facebook
  • Condividi su OKNOtizie
  • Condividi su del.icio.us
  • Condividi su digg.com
  • Condividi su Yahoo
  • Condividi su Technorati
  • Condividi su Badzu
  • Condividi su Twitter
  • Condividi su Windows Live
  • Condividi su MySpace
Torna a inizio pagina